Storia dell'Indonesia
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[modifica] Preistoria
Geologicamente l'area della moderna Indonesia si è formata nel pleistocene, e all'epoca era collegata con il resto del continente asiatico. Il primo abitante ominide della zona fu l'uomo di Giava circa 500000 anni fa. L'attuale arcipelago indonesiano si formo, invece, con il disgelo seguito all'ultima era glaciale.
Gli eruditi indiani scrissero di Dvipantara o regno di Jawa Dwipa Hindu nelle isole di Giava e Sumatra già nel 200 AC. Il regno di Tamura si stabilì nella Giava Occidentale nel V secolo. Nel 425, il buddismo si insediò nella zona.
[modifica] Primi Imperi
Al tempo dell'Europa rinascimentale, le isole di Giava e Sumatra già godevano di un millennio di civilizzazione, che portò alla formazione di due grandi imperi.
Dal VII al XIV secolo, il regno buddista di Srivijaya si sviluppò controllando le rotte di navigazione attraverso lo Stretto di Malacca. L'esploratore cinese I Ching, visitò Palembang, la capitale del regno, sulla costa sudorientale di Sumatra, attorno al 670. Al massimo del suo splendore, Srivijaya raggiuse Giava Occidentale e la penisola malese.
Contemporaneamente, nella parte centrale di Giava, si sviluppa il regno dei Śailendra, che faranno erigere il noto monumento di Borobudur.
Il regno indù di Majapahit si sviluppò nel XIV secolo, ma nella parte orientale di Giava. Gajah Mada, a capo dell'impero dal 1331 a 1364, ottenne innumerevoli alleanze, in quella che oggi è l'Indonesia e l'arcipelago malese. Tra le eredità lasciate da Gajah Mada, ci sono una prima codificazione di leggi, e un poema epico.
L'Islam arrivò in Indonesia attorno al XII secolo portato dai mercanti arabi e, lentamente, ha soppiantato l'Induismo alla fine del XVI secolo a Giava e a Sumatra. Bali, tuttavia, rimase completamente Indù. Nell'arcipelago orintale, missionari islamici e cristiani, furono attivi nel XVI e XVII secolo, e oggi c'è ancora una grande comunità di entrambe le religioni su queste isole.
[modifica] Era coloniale
A partire dal 1602, gli olandesi si stabilirono lentamente nell'attuale Indonesia, sfruttanti il frazionamento in piccoli regni dovuto alla caduta dell'impero Majapahit. L'unica eccezione era Timor (colonizzata dal Portogallo), che è rimasta sotto la legislatura portoghese fino al 1975, quando venne invasa e occupata, prendendo il nome di Timor Est. I Paesi Bassi hanno controllato l'Indonesia per oltre 300 anni, con una piccola interruzione a seguito della guerra anglo-olandese per il controllo di Giava. Durante la colonizzazione olandese, le Indie orientali olandesi divennero uno dei possessi coloniali più ricchi del mondo.
Durante il primo decennio del XX secolo, si formò velocemente un movimento indonesiano di indipendenza e si sviluppò specialmente fra le due guerre mondiali. I leader del movimento provenivano da un piccolo gruppo di giovani professionisti e studenti, alcuni dei quali era stati istruiti nei Paesi Bassi. Molti, compreso il primo presidente dell'Indonesia, Sukarno (1945-1967), vennero imprigionati per le attività politiche che svolsero all'epoca.
[modifica] Seconda Guerra Mondiale
Nel maggio del 1940, i Paesi Bassi si arresero alla Germania di Hitler. Le Indie olandesi vennero dichiate in stato d'assedio e nel luglio reindirizzarono le proprie esportazioni destinate al Giappone, verso gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Le trattative con il Giappone per i rifornimenti di combustibile per l'aeronautica fallirono nel mese di giugno del 1941 e i giapponesi iniziarono la loro conquista dell'Asia sudorientale nel dicembre dello stesso anno. Nello stesso mese, alcune zone di Sumarta cercarono l'assistenza giapponese per una sommossa contro il governo di guerra olandese. Le ultime forze olandesi vennero sconfitte dal Giappone nel marzo del 1942.
Nel luglio del 1942, Sukarno (il futuro primo presidente) accettò l'offerta del Giappone di formare un governo rispondente verso i bisogni militari giapponesi. Sukarno, Mohammad Hatta e Kyai furono decorato dall'imperatore del Giappone nel 1943.
Nel marzo del 1945, il Giappone organizzò un comitato indonesiano per l'indipendenza (BPUPKI). Nella prima riunione, a maggio, Supomo parlò di integrazione nazionale e contro individualismo personale; mentre Muhammad Yamin suggerì che la nuova nazione avrebbe dovuto esigere le regioni di Sarawak, Sabah, Malaya, Timor portoghese e tutti i territori prebellici delle Indie orientali olandesi.
Il 9 agosto 1945 Sukarno, Hatta e Radjiman Wediodiningrat incontrarono il maresciallo Terauchi nel Vietnam. Si dissero che le forze giapponesi stavano sprofondando, ma che il Giappone avrebbe comunque annunciare l'indipendenza indonesiana il 24 agosto.
[modifica] Il dopoguerra
Informato che il Giappone non avrebbe avrebbe avuto la forza necessaria per proclamare l'indipenenza dell'Indonesia, il 17 agosto Sukarno lesse un veloce e unilaterale "Proklamasi" (Dichiarazione di Indipendenza). Le parole della proclamazione si espansero velocemente mentre i militari indonesiani (PETA), i giovani ed altri si raccolsero per difendere la residenza di Sukarno.
Il 29 agosto il gruppo nominò Sukarno presidente e Mohammad Hatta suo vice, usando una costituzione scritta nei giorni precedenti. Il BPUPKI fu rinominato in KNIP (comitato nazionale indonesiano centrale) e si trasformò in un corpo governante provvisorio fino a che non si sarebbero potute tenere le elezioni regolari.
Il KNIP dichiarò inoltre il nuovo governo il 31 agosto ed determinò che la nuova Repubblica dell'Indonesia sarebbe stata formata da 8 province: Sumatra, il Borneo, Java Occidentale, Java Centrale, Java Orientale, Sulawesi, Maluku e Sunda Kecil.
Gli sforzi olandesi per ristabilire il controllo completo della zona, vennero pesantemente a contatto con la resistenza indonesiana. Il 27 dicembre 1949, dopo 4 anni di guerra e trattative, la regina Giuliana d'Olanda trasferì la sovranità al governo indonesiano federale. Nel 1950, l'Indonesia divenne il sessantesimo membro delle Nazioni Unite.
[modifica] Indipendenza
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[modifica] Irian Jaya
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[modifica] Timor Est
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[modifica] Sukarno
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[modifica] L'era di Suharto
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[modifica] Politiche post-Suharto
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