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Giappone

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Giappone - Bandiera
Giappone - Stemma
(dettaglio)
Motto: 

Informazioni
Nome completo: Giappone
Nome ufficiale: 日本国
Lingua ufficiale: giapponese
Capitale: Tokyo  (12.544.205 ab. / 2005)
Politica
Governo: Monarchia costituzionale
Imperatore: Akihito
Primo Ministro: Shinzo Abe
Indipendenza: 1590 (fondazione dello stato)
Ingresso all'ONU: Dal 18 dicembre 1956
Area
Totale: 377.835 km²
Pos. nel mondo: 60°
% delle acque: 0,8 %
Popolazione
Totale: 127.333.002 ab.  (2004)
Pos. nel mondo: 10°
Densità: 337 ab./km²
Geografia
Continente: Asia
Fuso orario: UTC +9
Economia
Valuta: Yen
Energia:
Varie
TLD: .jp
Prefisso tel.: +81
Sigla autom.: J
Inno nazionale: Kimi ga yo
Festa nazionale: 3 maggio

Il Giappone (日本/日本国 Nihon o Nippon,[1] ufficialmente Nihon-koku o Nippon-koku?) è una nazione insulare dell'Asia Orientale. Situato nell'oceano Pacifico, giace a est della Cina, Corea e Russia allungandosi dal mare di Okhotsk a nord fino al mare della Cina Meridionale a sud. I caratteri che compongono il nome del Giappone significano letteralmente "Origine del sole", perciò il Giappone è a volte conosciuto come «Terra del Sole Levante», un nome che deriva dalla posizione orientale del paese rispetto alla Cina. La sua capitale e principale città è Tōkyō.

Con una superficie di 377.872 km² il Giappone è la sessantaduesima nazione per dimensioni. Comprende oltre 3.000 isole, le più grandi delle quali sono Honshū, Hokkaidō, Kyūshū e Shikoku. La maggior parte delle isole del Giappone sono montagnose e molte sono vulcaniche, incluso il picco più alto, il Fuji. É al decimo posto per numero di abitanti con circa 128 milioni di persone. La Grande Aerea di Tōkyō, con oltre 30 milioni di residenti è la più grande area metropolitana del mondo.

Le ricerche archeologiche indicano che era abitato già nel Paleolitico Superiore. I primi riferimenti scritti al Giappone compaiono in brevi note in testi di storia cinese del I secolo. La storia giapponese è stata marcata da periodi alternati di isolamento e di influenze radicali dal mondo esterno. La sua cultura odierna è una miscela di influenze esterne e di sviluppi interni. Da quando è stata adottata la costituzione, il 3 maggio 1947, il Giappone è rimasto una monarchia costituzionale con un imperatore e un parlamento eletto, la Dieta è uno dei corpi legislativi più vecchi dell'Asia.

Il Giappone è una potenza economica mondiale, è la seconda più grande economia (per quanto riguarda il prodotto interno lordo), il più grande creditore internazionale, è il sesto princiaple esportatore e importatore ed è un membro delle Nazioni Unite, del G8, del G4 e dell'APEC.

Indice

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce Storia del Giappone.

[modifica] Ere Jomon e Yayoi

I primi segni di civilizzazione risalgono al 10000 a.C. circa con la cultura Jōmon, caratterizzata dal mesolitico al neolitico da uno stile di vita semi sedentario cacciatore-raccoglitore e da una forma rudimentale di agricoltura.[2] Il popolo Jomon produceva vasi di argilla decorati, spesso decorati con motivi realizzati premendo corde contro l'argilla umdia. Alcuni dei più antichi esemplari di vasellame esistenti al mondo si trovano in Giappone.[3]

Il Periodo Yayoi, iniziato intorno al 300 a.C. segnò l'introduzione di nuove pratiche come la coltivazione del riso e la produzione di oggetti in bronzo e ferro, portate da immigrati dell'Asia continentale orientale.[4] Il Giappone compare per la prima volta in registrazioni scritte nell'Hou Hanshu cinese del 57 d.C., come «il popolo di Wa, formato da più di un centinaio di tribù». Nel III secolo secondo il Libro di Wei cinese il più potente regno giapponese nel III secolo era chiamato Yamataikoku, ed era governato dalla leggendaria regina Himiko.

[modifica] Era classica

Il Grande Buddha a Tōdaiji, Nara, fuso originariamente nel 752
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Il Grande Buddha a Tōdaiji, Nara, fuso originariamente nel 752

Il periodo Kofun, dal III secolo al VII secolo vide lo stabilirsi di un centro dominante politico basato nell'area di Yamato dove sorse la linea dinastica degli imperatori giapponesi.

Il regno di Baekje introdusse il Buddhismo in Giappone, dove venne promosso dalla classe governante. (il ) Japan, and it was promoted by the Japanese ruling class. (Il Giappone fornì supporto militare a Baekje.[5]) Il principe Shōtoku si impegnò a diffondere il Buddhismo e la cultura cinese in Giappone. Gli viene attribuita l'aver portato una pace relativa al Giappone mediante la proclamazione della Costituzione di 17 articoli.

Cominciando con gli Editti di riforma di Taika del 645 la corte Yamato intensificò l'adozione di pratiche culturali cinesi e riorganizzò il governo e il codice penale basandosi sulla struttura amministrativa cinese dell'epoca.[6] Ciò preparò la strada al dominio della filosofia confuciana in Giappone fino al XIX secolo. In questo periodo venne utilizzata per la prima volta la parola Nihon (日本?) come nome per lo stato emergente.

Il periodo Nara dell'VIII secolo segnò il primo emergere di un forte stato giapponese, centrato intorno alla corte pimperial nella città di Heijō-kyō. La corte imperiale si trasferì brevemente a Nagaoka, e quindi a Heian-kyō (ora Kyoto).

Gli scritti storici del Giappone culminarono all'inizio dell'VIII secolo con le croniche epiche del Kojiki e del Nihon Shoki. Queste due cronache danno un resoconto leggendario delle origini del Giappone. Secondo esse il Giappone venne fondato nel 660 a.C. dall'imperatore Jimmu, un discendente della divinità shintoista Amaterasu (la dea del sole). Si dice che Jimmu sia l'antenato della dinastia imperiale, rimasta ininterrotta fino ai nostri giorni. Comunque secondo gli storici il primo imperatore realmente esistito fu l'imperatore Ōjin, sebbene la data del suo regno sia incerta.[citazione necessaria]

Illustrazione dal Genji Monogatari. L'originale è conservato al Tokugawa Museum in Giappone.
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Illustrazione dal Genji Monogatari. L'originale è conservato al Tokugawa Museum in Giappone.

Durante il periodo Heian (794-1185) fiorirono arte, poesia e letteratura autoctone, immortalate all'inizio dell'XI secolo dalla dama di corte Murasaki Shikibu nel Genji monogatari (Il racconto di Genji), il più antico racconto ancora esistente. I reggenti del clan Fujiwara controllarono la politica dell'epoca.

[modifica] Era medievale

Il samurai Hasekura Tsunenaga, primo ambasciatore ufficiale giapponese alle Americhe e Europa, nel 1615.
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Il samurai Hasekura Tsunenaga, primo ambasciatore ufficiale giapponese alle Americhe e Europa, nel 1615.

L'era medievale giapponese fu caratterizzata dell'emergere di una classe governante di guerrieri, i samurai. Nel 1185 in seguito alla sconfitta dei nemici del clan Taira, Minamoto no Yoritomo venne nominato Shōgun e stabilì la sua base di potere a Kamakura. Dopo la morte di Yoritomo un altro clan guerriero, il clan Hōjō, divennero reggenti per gli shōgun. Lo shogunato Kamakura riuscì a respingere le invaioni mongole nel 1274 e nel 1281 con l'aiuto di una tempesta che venne interpretata dai giapponesi come un kamikaze, o "Vento Divino". Lo shogunato Kamakura durò altri cinquant'anni e venne infine spodestato da Ashikaga Takauji nel 1333. Il successivo shogunato Ashikaga non riuscì a controllare i signori della guerra feudali - i daimyo — e scoppiò una guerra civile. La guerra Ōnin (1467-1477) viene generalmente considerata come l'anticamera degli "Stati in guerra" o periodo Sengoku.

Nel XVI secolo commercianti e missionari portoghesi raggiunsero per la prima volta il Giappone, iniziando il periodo Nanban ("barbari meridionali") di attivi scambi commerciali e culturali tra il Giappone e l'Occidente. Oda Nobunaga conquistò numerosi altri daimyo utilizzando tecnologie e armi da fuoco europee ed era sul punto di unificare la nazione quando venne assassinato ("Incidente di Honnōji") nel 1582. Toyotomi Hideyoshi succedette a Nobunaga e unificò la nazione nel 1590. Hideyoshi tentò due volte di invadere la Corea ma venne ogni volta arrestato dalle forze coreane e della dinastia Ming cinese. In seguito a numerose sconfitte e alla morte di Hideyoshi le truppe giapponesi vennero ritirate nel 1597.

[modifica] Periodo Edo

Una Nave shuinsen del 1634, che furono usate per il commercio con l'Asia.
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Una Nave shuinsen del 1634, che furono usate per il commercio con l'Asia.

Dopo la morte di Hideyoshi, Tokugawa Ieyasu sfruttò la sua posizione di reggente del figlio di Hideyoshi, Toyotomi Hideyori, e i conflitti sorti tra i lealisti del clan Toyotomi clan, per ottenere il supporto di diversi signori della guerra da tutto il Giappone. Quando scoppiò la guerra aperta sconfisse i clan rivali nella battaglia di Sekigahara nel 1600. Ieyasu venne nominato shōgun nel 1603 e stabilì lo shogunato Tokugawa a Edo (la moderna Tōkyō).

Dopo aver sconfitto il clan Toyotomi all'assedio di Osaka nel 1614 e nel 615 i Tokugawa divennero i governanti del Giappone, imponendo un sistema feudale centralizzato con lo shogunato Tokugawa a capo dei domini feudali. Dopo la morte di Ieyasu, lo shogunato Tokugawa instaurò diverse misure per controllare i daimyo, tra cui la politica sankin-kōtai di rotazione forzata della residenza tra i feudi e Edo. Nel 1639, lo shogunato iniziò la politica isolazionista del sakoku («paese chiuso») che diede due secoli e mezzo di tenue unità politica conosciuto come periodo Edo. Questo viene spesso considerato come l'acme della cultura medievale giapponese. Lo studio delle scienze occidentali, conosciuto come rangaku, continuò in questo periodo mediante contatti con l'enclave olandese di Dejima a Nagasaki. Il periodo Edo vide la nascita del kokugaku, letteralmente «studi giapponesi», sebbene più correttamente rappresenti lo studio delle origini del Giappone da parte dei giapponesi stessi.[7] Yamaga Soko è uno a stratega che advocated??? il Bushido. Le sue idee ebbero una forte influenza sui Quarantasette Ronin e il Sonnō jōi.

[modifica] Giappone moderno

Samurai del clan Satsuma, durante il periodo della guerra Boshin, 1867 circa. Fotografia di Felice Beato.
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Samurai del clan Satsuma, durante il periodo della guerra Boshin, 1867 circa. Fotografia di Felice Beato.

Il 31 marzo 1854, il commodoro Matthew Perry e le "Navi Nere" della marina degli Stati Uniti forzarono l'apertura del Giappone all'Occidente con la Convenzione di Kanagawa. La guerra Boshin del 1867-1868 condusse all'abdicazione dello shogunato e alla restaurazione Meiji instaurando un governo centrato intorno all'imperatore. Il Giappone adottò numerose istituzioni occidentali, inclusi un parlamento, sistema legale e esercito moderno. Il giappone introdusse un sistema parlamentare modellato su quello del parlamento britannico, con Ito Hirobumi come Primo Ministro nel 1882.

L'era Meiji di riforme trasformò l'Impero del Giappone in una potenza mondiale, che si imbarcò in diversi conflitti militari per aumentare il suo accesso alle risorse naturali e la sua influenza su Corea e Cina, prima guerra sino-giapponese (1894-1895) e guerra russo-giapponese (1904-1905). Questa fu la prima volta che una nazione asiatica sconfisse una potenza nazionale europea. Nel 1910 il Giappone controllava la Corea e la metà meridionale di Sakhalin. L'anno successivo i trattati ineguali firmati dal Giappone con le potenze occidentali vennero cancellati.

L'inizio del XX secolo vide un breve periodo di «democrazia Taisho» messa in ombra dalla crescita dell'espansionismo giapponese e della militarizzazione. La prima guerra mondiale permise al Giappone, che combattè al fianco degli Alleati vittoriosi, di espandere la sua sfera di influenza in Asia e i suoi possedimenti coloniali nel Pacifico. Nel 1920 il Giappone si unì alla Lega delle Nazioni divenendo un membro del consiglio di sicurezza, ma nel 1933 se ne ritirò in seguito alle critiche per l'occupazione della Manciuria avvenuta nel 1931. Nel 1936 firmò il patto anti-Comintern con la Germania nazista, unendosi all'Asse nel 1941.

Il Giappone attaccò il resto della Cina, così come molte altre nazioni e isole dell'Asia orientale, iniziando la seconda guerra sino-giapponese (1937-1945). In risposta alle sua azioni alcune nazioni occidentali, tra cui principalmente gli Stati Uniti, il Regno Unito e i Paesi Bassi, imposero un embargo delle forniture di petrolio e altre sanzioni. il 7 dicembre 1941 il Giappone attaccò la base navale statunitense di Pearl Harbor dichiarando guerra a Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Bassi. Quest'azione fece entrare nella seconda guerra mondiale gli Stati Uniti, che quattro giorni dopo dichiararono guerra alla Germania nazista.

Con progressione costante le forze giapponesi furono respinte o distrutte. Man mano che gli Stati Uniti si portavano sempre più vicini al Giappone furono in grado di usare efficacemente i bombardamenti. I bombardamenti strategici di città come Tokyo e Osaka culminarono con il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki. Questi attacchi uccisero migliaia di giapponesi e portarono al termine della guerra. Dopo i bombardamenti atomici il Giappone accettò una resa incondizionata che venne firmata il 21 settembre 1945. Venne organizzato un tribunale militare per perseguire i leader giapponesi per crimini di guerra. Altri criminali di guerra vennero giudicati in tribunali locali dell'Asia e del Pacifico. L'imperatore Hirohito ricevette l'immunità e mantenne la posizione di imperatore.

La guerra costò al Giappone milioni di vite e distrusse la maggior parte della struttura industriale e infrastrutturale. Nel 1947 il Giappone adottò una nuova costituzione pacifista, cercando la cooperazione internazionale enfatizzando i diritti umane e le pratiche democratiche. L'occupazione statunitense durò ufficialmente fino al 1952 e il Giappone divenne membro delle Nazioni Unite nel 1956. Grazie a un programma di sviluppo industriale aggressivo e con l'assistenza degli Stati Uniti, l'economia giapponese crebbe rapidamente fino a diventare la seconda più grande economia del mondo, con un tasso di crescita medio del 10% per quattro decadi. Questa crescita si arrestò negli anni novanta quando soffrì una grave recessione dalla quale sta lentamente riprendendosi.

[modifica] Geografia

Per approfondire, vedi la voce Geografia del Giappone.


Il Giappone, essendo popolato da quasi 128 milioni di persone e con una superficie di 377.835 km2 ha di conseguenza un'alta densità demografica pari a 335 abitanti/km2. Questo ha portato alla creazione di enormi megalopoli, a partire dalla capitale Tokyo, che ospita 12 milioni di abitanti nella prefettura, ma che negli anni ha formato un'enorme megalopoli con le città circostanti di 27 milioni di abitanti.

Le maggiori città giapponesi per numero di abitanti sono:

  1. Tokyo 8,390,967 abitanti
  2. Yokohama 3,579,133 abitanti
  3. Osaka 2,640,097 abitanti
  4. Nagoya 2,214,958 abitanti
  5. Sapporo 1,882,424 abitanti
  6. Kobe 1,525,389 abitanti
  7. Kyoto 1,474,764 abitanti
  8. Fukuoka 1,400,621 abitanti
  9. Kawasaki 1,317,862 abitanti
  10. Saitama 1,185,030 abitanti

[modifica] Geografia economica

Per approfondire, vedi le voci Economia, Agricoltura, Pesca, Industria, Commercio estero, Trasporti e Turismo in Giappone.

Un'espansione economica iniziata negli anni 1950 e praticamente ininterrotta ha permesso al Giappone di divenire la seconda potenza mondiale dopo gli Stati Uniti con un prodotto lordo pro capite di 38.160 $ annui.

[modifica] Punti di forza

  • grande produttore high-tech e automobilistico.
  • Impegno in ricerca e sviluppo di lungo termine.
  • Capacità di sviluppare idee importate da UE e USA.
  • Diffusione globale delle imprese, con stabilimenti anche in UE e USA.
  • I keiretsu tengono gli stranieri fuori dal mercato giapponese.
  • Grande attenzione alle tematiche della gestione della produzione industriale: sono giapponesi molte delle teorie attualmente utilizzate nelle imprese del "primo mondo", come il "Just in time", le filosofie di miglioramento continuo kaizen, e il Total Quality Management.

[modifica] Punti di debolezza

  • Pesante dipendenza dal petrolio importato.
  • Il surplus di bilancia commerciale è fonte di tensioni internazionali.
  • Sistema finanziario bisognoso di riforme, appesantito da un elevato tasso di cattivi debiti e da scarsa trasparenza.
  • Il sistema industriale è indebolito dalla presenza di un gran numero di piccole e medie imprese che vivono al riparo di barriere commerciali e con forti protezioni politiche (p.e. costruzioni).
  • L'agricoltura condiziona fortemente la vita politica del paese malgrado la sua declinante importanza economica.

[modifica] Clima

Il clima del Giappone è generalmente temperato, ma varia a volte in modo sensibile da nord a sud. La stagione delle piogge inizia a maggio ad Okinawa. Fondamentalmente è possibile dividere l'arcipelago in sei distinte zone:

  • Hokkaido - situata all'estremo nord della regione, ha inverni rigidi ed estati calde. Le precipitazioni sono normali, tranne in inverno in cui le isole vengono solitamente sepolte dalla neve.
  • Mar del Giappone - ad ovest, in inverno vi sono forti nevicate causate dai venti che in estate espongono a brezze fresce la regione. In ogni caso le temperature possono raggiungere a volte picchi elevati (tipico delle regioni toccate dal Föhn).
  • Isola centrale - clima tipico dei parti più interne delle isole, con forti sbalzi di temperatura dall'estate all'inverno e dal giorno alla notte. Poche precipitazioni.
  • Seto Naikai - la zona marina tra Honshū, Shikoku e Kyūshū viene riparata dai monti Chūgoku e Shikoku dai venti caratterizzando l'area con un clima particolarmente mite durante tutto l'anno.
  • Oceano Pacifico - la costa est in cui gli inverni sono rigidi con poche precipitazioni e estati calde e afose.
  • Isole a sud ovest - zona caratterizzata da un clima subtropicale con inverni caldi e estati torride. Le precipitazioni sono abbondanti e sovente si abbattono tifoni.

[modifica] Cultura

[modifica] Ambiente

Il Giappone è il secondo paese al mondo dopo la Finlandia per copertura boschiva, pari al 68% dell'intero territorio. Molte le specie di mammiferi, di uccelli, di rettili, di anfibi e pesci. Il 7% del territorio è area protetta.

Trattati internazionali ambientali sottoscritti:

[modifica] Parchi nazionali

Baia di Ago e le montagne Takami dall'osservatorio Kirigaki, Shima.
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Baia di Ago e le montagne Takami dall'osservatorio Kirigaki, Shima.
  • Chichibu-Tama-Kai
  • Fuji-Hakone-Izu
  • Ise-Shima

[modifica] Sport

Lottatori di Sumo.
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Lottatori di Sumo.

All'inizio del ventesimo secolo il Giappone ha dato vita ad una serie di arti marziali denominate Budō, molto in voga tra i guerrieri. Queste includono il Judo, il Karate e il Kendō. Il Sumo viene inoltre considerato il più caratteristico sport nazionale giapponese, con i suoi enormi lottatori che si sfidano in piccole arene circolari.

Solo dopo l'era Meiji molti sport occidentali entrarono a far parte della cultura giapponese, alcuni di questi inseriti dapprima come materia di studio nelle scuole e successivamente metabolizzati come discipline ludiche. Il baseball ad esempio è uno dei giochi più popolari in Giappone, dove la prima squadra professionale fu istituita nel 1937. Invece per quanto riguarda il calcio, la J-League è nata soltanto nel 1992.

Il giappone festeggia il Taiiku no hi (体育の日), ovvero la giornata dello sport e della salute, il 10 ottobre in commemorazione della XVIII Olimpiade (1964). Altri eventi degni di nota sono stati la XI Olimpiade Invernale del 1972 a Sapporo, la XVIII Olimpiade Invernale di Nagano e i Mondiali di calcio del 2002 organizzati in collaborazione con la Corea del Sud.

[modifica] Arte

Con l'arrivo della civiltà occidentale non si può più parlare di un'arte autonoma, ma l'arte giapponese si inserisce vigorosamente nelle più moderne correnti artistiche, specie architettoniche. Per quanto riguarda le arti tradizionali giapponesi, che sono tutte permeate dalla filosofia zen, esse hanno costituito per secoli un unicum che non ha corrispondenza in occidente. Sono giunte fino a noi pressoché intatte e sono tuttora vive e vitali. Sono praticate in tutto il mondo da decine di migliaia di persone ed hanno costituito un vettore essenziale della conoscenza all'estero della cultura giapponese. Tutte sono fondate sul principio della "via" (dō) cioè su un cammino interiore da percorrere per giungere all'illuminazione. Ma al di là della loro valenza filosofica, hanno comunque un contenuto estetico che può essere percepito autonomamente. Queste forme espressive costituiscono il nucleo più autentico della cultura giapponese e ad esse i giapponesi sono stati e sono molto legati. Elemento costante e centrale di esse è la rappresentazione istantanea della bellezza, espressa, il più sinteticamente possibile, col segno, la forma o il gesto. Le più note sono: il cha no yu (o chadō) la via del tè, l'ikebana (o kadō) la via dei fiori, lo shodō la via della calligrafia.

Una menzione a parte per la corrente artistica del Mono-Ha, originatasi sul finire degli anni '60, per mano di un gruppo di artisti concentratisi sull'aspetto effimero e impermanente di oggetti ed eventi, messi in relazione allo spazio, all'uomo ed alla realtà.

[modifica] Letteratura

[modifica] Letteratura moderna

Durante l'era Meiji si ebbe il declino della letteratura classica e poco per volta gli scrittori adottarono temi e stili prettamente occidentali. I primi scrittori "moderni" che si possono citare sono Ōgai Mori e Sōseki Natsume, seguiti da Akutagawa Ryunosuke, Tanizaki Jun'ichirō e Mishima Yukio.

Il Giappone può vantare due Premi Nobel per la letteratura:

Tra gli scrittori contemporanei conosciuti e pubblicati in Italia spiccano fra gli altri Banana Yoshimoto (Kitchen), e Haruki Murakami (Noruwei no mori, Underground).

[modifica] Musica

Per approfondire, vedi la voce Musica giapponese.


Accanto all'arte aulica e sacra esisteva però un'espressione popolare basata su una scala di 12 suoni cromatici, la cui costruzione risale al 1500 a.C..

Dal sistema dei 12 toni si sviluppa però la possibilità teorica di estendere il numero delle disposizioni variamente trasportate e alternate fino a 84 scale diverse in seguito dal XIV al XVI secolo, la musica strumentale, corale e la danza danno luogo a primitive e popolari rappresentazioni sceniche eseguite ancora oggi con gli strumenti originali: il koto (simile al salterio), la bina ( specie di liuto), la Shamisen (chitarra a 3 corde a plettro) oltre agli strumenti a fiato e a percussione.

Per molto tempo i musicisti giapponesi si sono nutriti di elementi prevalentemente germanici; dopo la prima guerra mondiale i favori si sono, invece, volti sempre più verso la musica francese e italiana. Successivamente con l'avvento della globalizzazione anche i giapponesi si sono scoperti anglofili, imitando la musica pop e rock d'oltre oceano e cantando in inglese.

Sono nati così negli anni 80 due filoni (interconnessi al punto che spesso è difficile distinguerli) che vengono definiti:

  • J-pop (legato soprattutto al fenomeno delle idol)
  • J-rock (che si suddivide a sua volta in diverse sotto categorie)

dove la lettera J sta appunto ad indicare "japanese" (giapponese)

Fuori dall'Asia la musica contemporanea giapponese è conosciuta quasi esclusivamente grazie alle colonne sonore e musiche di sottofondo di videogiochi e anime, i cartoni animati giapponesi.

[modifica] Politica

[modifica] Politica interna

Formalmente il Giappone è una monarchia costituzionale ereditaria, ma il ruolo dell'imperatore è esclusivamente simbolico, come stabilito dalla costituzione del 3 novembre 1946. L'ordinamento istituzionale giapponese è quindi identificabile con le moderne democrazie parlamentari; in confronto, vi è una più marcata differenziazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) dovuta all'influenza degli Stati Uniti durante la stesura della costituzione.

Il potere legislativo è affidato alle due camere della Dieta: la Camera dei Rappresentanti (Shugi-in), composta da 480 membri eletti a suffragio universale per 4 anni, e la Camera dei Consiglieri (Sangi-in), composta da 252 membri eletti per 6 anni, rinnovabili per metà ogni tre anni. Il potere esecutivo è esercitato dal Primo Ministro e dal Gabinetto, da costui nominato. Il Primo Ministro è scelto dalla Dieta e i Ministri del Gabinetto devono essere in maggioranza membri della Dieta. Il potere giudiziario è amministrato da una Corte Suprema e da corti inferiori, i cui giudici sono nominati dal Gabinetto per dieci anni. I giudici della Corte Suprema sono confermati o sfiduciati dagli elettori in occasione della prima elezione della Camera dei Rappresentanti successiva alla nomina.
I principali partiti giapponesi sono il Partito Liberal Democratico, il Partito Socialista e il Partito Comunista.In particolare il primo ha governato quasi ininterrotamente dal 1946 ad oggi riscuotendo sempre un grande consenso dal popolo.

L'attuale imperatore è Akihito. Il Primo Ministro è Shinzo Abe che ha ottenuto la fiducia dal Parlamento il 26 settembre 2006 con 339 voti su 475 alla Camera dei rappresentanti (camera bassa) e 136 su 240 alla Camera dei consiglieri (camera alta).[8]

[modifica] Politica estera

In seguito alla sconfitta e all'occupazione statunitense del secondo dopoguerra, il Giappone intrattiene solide relazioni economiche e militari con gli Stati Uniti. Nella Guerra in Iraq iniziata nel 2003 il Giappone ha contribuito inviando truppe non combattenti. Fa inoltre parte della coalizione denominata G4 (India, Germania, Giappone e Brasile).

Il Giappone è un membro dell'APEC, dell'ASEAN e del G8, che gli permette di intrattenere relazioni con diverse nazioni occidentali divenendo col tempo particolarmente importante nei rapporti diplomatici e commerciali, specialmente come intermediario con la regione asiatica.

Ci sono attualmente diverse dispute aperte con le nazioni vicine relative al controllo di determinate isole, solitamente concernenti interessi di tipo economico (estrazione di petrolio o gas naturale). Ultimamente poi i rapporti con la Corea del Nord sono nuovamente degenerati in seguito agli esperimenti nucleari di quest'ultima.

Il Giappone è membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU dal 2005[9] e uno dei candidati più probabili ad un seggio permanente.

[modifica] Organizzazioni internazionali

Il Giappone è membro:

[modifica] Bibliografia

[modifica] Note

  1. Si ritiene che la pronuncia occidentalizzata sia sorta da quella di un dialetto della Cina meridionale nella quale viene pronunciato/jāk-bəng/
  2. Molti[citazione necessaria] ritengono che gli Ainu, un popolo indigeno dell'Hokkaidō settentrionale, siano i discendenti delle popolazioni del periodo Jomon e perciò rappresentino i discendenti dei primi abitanti del Giappone.
  3. Vasellami in Giappone:
    • «I primi esempi conosciuti di vasellame al mondo provengono dal Giappone e sono stati datati al 10.500 a.C. circa, Cina e Indocina sono seguiti poco dopo» (Past worlds, The Times Atlas of Archeology. p. 100, 1995).
    • «La fine dell'Era Glaciale fu accompagnata dal primo dei più decisivi cambiamenti della storia giapponese: l'invenzione del vasellame. Secondo l'esperienza tipica degli archeologi le invenzioni passano dal continente alle isole e piccole società periferiche generalmente non contribuiscono ad avanzamenti rivoluzionari nel resto del mondo. Pertanto gli archeologi si stupirono nello scoprire che i più antichi esemplari di vasellame furono prodotti in Giappone 12.700 anni fà.» Jared Diamond, [1].
    • «Comunque il Giappone, fu il luogo dove vennero sviluppate le prime ceramiche» (The History and Geography of Human Genes, p. 249, Cavalli-Sforza ISBN 0-691-08750-4.
  4. "The Yayoi period (c. 250 BC–c. AD 250)," Encyclopædia Britannica; Jared Diamond, "Japanese Roots, Discover 19:6 (June 1998); Dual origins of the Japanese: common ground for hunter-gatherer and farmer Y chromosomes, Michael F. Hammer, 2005.
  5. Vedi Nihon Shoki, volumes 19, Story of Kinmei. [2]"Nihon Shoki; Delmer M. Brown (ed.) The Cambridge History of Japan. 140-149. Cambridge University Press, 1993.; George Sansom, A History of Japan to 1334, Stanford University Press, 1958. p. 47. ISBN 0804705232
  6. Questo è in riferimento al Ritsuryō
  7. http://www.wsu.edu/~dee/GLOSSARY/KOKUGAKU.HTM
  8. Abe elected as new Japan premier, BBC News; Giappone. Shinzo Abe è il nuovo premier, RaiNews24; Il Giappone elegge «il novizio» Abe, Corriere; Giappone, il conservatore Abe eletto premier dal Parlamento, Repubblica; Giappone, Shinzo Abe è il nuovo Premier, La Stampa.
  9. Voce Japan su The CIA World Factbook

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Istituzionali

[modifica] Turismo

[modifica] Geografia

[modifica] Relazioni UE/Giappone

[modifica] Associazioni culturali

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