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Federazione dei Verdi

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Federazione dei Verdi
Partito politico italiano
Leader Alfonso Pecoraro Scanio
Fondazione 16 novembre 1986
Sede Via Salandra, 6
00187 Roma
Coalizione L'Unione
Ideologia Ecologismo, pacifismo
In Parlamento 16 deputati, 6 senatori (nel gruppo parlamentare Insieme con l'Unione)
2 deputati europei
Partito europeo Partito Verde Europeo
Organo ufficiale Notizie Verdi
Sito internet www.verdi.it

La Federazione dei Verdi è un partito politico italiano (noto anche semplicemente come i Verdi), appartenente all'area della sinistra radicale italiana, che porta avanti istanze ambientaliste, ecologiste e pacifiste.

La fondazione ufficiale avvenne il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, raggruppando in un unico soggetto politico tutte le Liste Verdi esistenti fino ad allora sul territorio nazionale. I Verdi si danno, per la prima volta, un'organizzazione nazionale con uno statuto comune, un regolamento e organi nazionali esecutivi. Il simbolo che viene adottato è il Sole che Ride, già presentato alle elezioni amministrative del 1985 in 8 regioni, e mutuato direttamente dal Movimento antinuclearista danese.

Il partito, situato sulle posizioni della sinistra radicale, fa parte della coalizione del centro-sinistra italiano, L'Unione. Il segretario nazionale è Alfonso Pecoraro Scanio.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Dalle Liste Verdi al partito

Le prime formazioni ambientaliste fanno la loro comparsa alle elezioni regionali del 1985, in cui, pur prive di organizzazione comune, si presentano in 11 regioni con lo stesso simbolo del "Sole che ride" e la denominazione di "Lista Verde". Questo progetto sfocia, l'anno seguente, nel raggruppamento di tali movimenti ambientalisti ed ecologisti in un unico soggetto politico, che vede la nascita il 16 novembre 1986 a Finale Ligure, noto come Federazione delle Liste Verdi.

I Verdi si presentano per la prima volta ad una competizione politica nazionale in occasione delle elezioni politiche italiane del 1987, ottenendo il 2,5% alla Camera (dove eleggono 13 deputati) e il 2% al Senato (dove eleggono 1 senatore). Il primo capogruppo dei Verdi alla Camera diventa Gianni Mattioli, leader delle battaglie antinucleariste.

I Verdi cominciano a radicarsi sul territorio, a svolgere la loro azione parlamentare e si ripresentano agli elettori in occasione delle elezioni europee del 1989, come "Lista Verde - Verdi Europa": il risultato è in ascesa, la federazione ottiene il 3,8% eleggendo tre europarlamentari (Alexander Langer, Gianfranco Amendola ed Enrico Falqui). Nel frattempo, tuttavia, si coordina un nuovo movimento verde, i Verdi Arcobaleno, che alle medesime elezioni del 1989, conquista il 2,4% eleggendo Adelaide Aglietta e Virginio Bettini al Parlamento europeo.

[modifica] Ripa di Meana e le elezioni '92 e '94

La Federazione dei Verdi, così come conosciuta attualmente, nasce il 9 dicembre 1990 con l'unificazione tra la Federazione delle Liste Verdi e i Verdi Arcobaleno, avvenuta nel corso di un'assemblea nazionale tenuta a Castrocaro. Il simbolo che si dà il nuovo partito è sempre il "sole che ride" e il nuovo soggetto politico si chiama "Federazione dei Verdi" o, semplicemente, "Verdi".

In una prima fase il partito è diretto da un organo collegiale, un gruppo di coordinamento composto da 11 persone. A giugno del 1991 esce il primo numero di Notizie Verdi, settimanale del partito che, dal 1993, diventerà quindicinale.

Il primo banco di prova nazionale sono le elezioni politiche del 1992, dove i Verdi ottengono il 2,8% alla Camera e il 3,1% al Senato, eleggendo 16 deputati e 4 senatori.

Nel marzo 1993, Carlo Ripa di Meana viene eletto portavoce nazionale dei Verdi, proprio nei giorni in cui i governi italiani fondati sui partiti tradizionali cominciavano ad andare in crisi e il sistema politico si avviava a dichiarare conclusa l'esperienza della cosiddetta "Prima Repubblica".

Infatti, nel 1994, si torna alle urne con l'introduzione del sistema maggioritario e la predisposizione dei partiti ad aggregarsi in coalizioni: i Verdi si schierano a sinistra aderendo all'Alleanza dei Progressisti insieme al PDS, a Rifondazione Comunista e ad altri movimenti minori, tra cui La Rete e Alleanza Democratica. Il partito ottiene il 2,7% elegge soltanto 11 deputati e 7 senatori in sede maggioritaria, in quanto non supera lo sbarramento del 4% previsto dalla nuova legge elettorale.

La coalizione di sinistra, in ogni caso, esce sconfitta. A prevalere è il nascente centrodestra guidato da Silvio Berlusconi.

Pochi mesi più tardi, alle elezioni europee, i Verdi conquistano il 3,2% riconfermando i 3 seggi al Parlamento europeo, con l'elezione del portavoce Ripa di Meana e le conferme di Adelaide Aglietta e Alexander Langer, alla cui scomparsa subentra Gianni Tamino.

[modifica] 1996: I Verdi al Governo

Nel 1995, nell'assemblea nazionale di Forte dei Marmi, Carlo Ripa di Meana viene riconfermato portavoce nazionale e poco tempo dopo parte la prima campagna di adesione ai Verdi.

L'appuntamento elettorale più importante è quello delle elezioni politiche del 1996, tenute in anticipo perché il Governo Berlusconi era stato sfiduciato e successivamente era entrato in carica un governo tecnico. Comincia l'era del bipolarismo in Italia, con la nascita di due coalizioni di centrosinistra e centrodestra.

I Verdi sono fondatori dell'alleanza di centrosinistra, denominata L'Ulivo e guidata da Romano Prodi, che vince le elezioni e forma il suo primo Governo. Il partito del "sole che ride" raggiunge il suo miglior risultato, in termini di seggi parlamentari: 14 deputati e 14 senatori, avendo conquistato nella quota proporzionale della Camera il 2,5%.

I Verdi, per la prima volta, entrano a far parte di un Governo nazionale, esprimendo il Ministro dell'Ambiente Edoardo Ronchi e 4 sottosegretari.

[modifica] Manconi portavoce, Ronchi ministro

Mentre il governo comincia a lavorare, riprende l'attività interna del partito. A novembre del 1996 si svolge la XXI assemblea dei Verdi, durante la quale viene eletto Luigi Manconi come nuovo portavoce al posto di Carlo Ripa di Meana, che lascia dopo tre anni e mezzo.

Nel frattempo, il governo dell'Ulivo è caratterizzato da momenti di instabilità: Prodi viene sfiduciato e, tra il 1998 e il 1999, vengono costituiti due nuovi governi guidati da Massimo D'Alema, nei quali viene mantenuta, in ogni caso, la rappresentanza verde attraverso Ronchi al dicastero dell'Ambiente.

A marzo del 1999 la nuova assemblea dei Verdi, tenuta a Montecatini Terme, riconferma Manconi alla carica di portavoce nazionale. Manconi, tuttavia, si dimette subito dopo le elezioni europee di giugno, in seguito al risultato non soddisfacente dell'1,8% conseguito dal partito con la conseguente perdita di un seggio al Parlamento europeo: i posti a Strasburgo passano da 3 a 2, con l'elezione dell'etologo Giorgio Celli e del famoso alpinista Reinhold Messner.

[modifica] Grazia Francescato e il triennio 1999-2001

Pertanto, il partito convoca un'assemblea straordinaria, che si svolge a Roma il 23 e il 24 luglio 1999, con l'obiettivo di avviare un processo di rinnovamento, eleggendo un comitato promotore e affidando la guida a Grazia Francescato, già portavoce del WWF International e per molti anni presidente del WWF Italia.

Grazia Francescato diventa presidente federale dei Verdi con l'assemblea costituente del 21-23 gennaio 2000, tenuta a Chianciano Terme, nel quale viene eletto anche un esecutivo nazionale.

Ad aprile del 2000, con la nascita del nuovo Governo Amato, Alfonso Pecoraro Scanio viene nominato ministro delle Politiche Agricole e Gianni Francesco Mattioli ministro delle Politiche Comunitarie che, insieme a 2 sottosegretari, rappresentano i Verdi nell'esecutivo.

Alle elezioni politiche del 2001, i Verdi si ripresentano sempre in alleanza col centrosinistra che stavolta candida alla premiership Francesco Rutelli, tra l'altro un ex verde che guidò il coordinamento nazionale pre-costitutivo nel '92. Nella quota proporzionale della Camera, i Verdi - per ovviare al "problema" dello sbarramento del 4% - formano una lista unitaria denominata Il Girasole insieme allo SDI, la quale, tuttavia, si rivela un forte insuccesso, in quanto raggiunge complessivamente soltanto il 2,2%.

I Verdi eleggono 8 deputati e 9 senatori, ma il centrosinistra perde le elezioni, nelle quali prevale invece il rinnovato centrodestra di Berlusconi.

[modifica] L'era di Pecoraro Scanio

Dopo il flop elettorale, dal 30 novembre al 2 dicembre 2001 la nuova assemblea nazionale di Chianciano Terme pone fine al processo costituente ed elegge un nuovo presidente, il già ministro Alfonso Pecoraro Scanio, insieme ad un nuovo esecutivo nazionale.

I Verdi guidati da Pecoraro Scanio si caratterizzano per un ritorno ad una politica più fortemente legata ai temi della difesa dell'ambiente, della salute dei cittadini, dei diritti e della pace. La battaglia contro gli organismi geneticamente modificati (OGM), la proposta per la messa in sicurezza del territorio italiano, le azioni per lo sviluppo delle energie rinnovabili sono solo alcune delle linee più rilevanti di questo nuovo corso.

Fortemente significativo è il cambiamento di simbolo del partito, che nel corso del 2005 inserisce nella mezza luna inferiore l'inscrizione "per la Pace" e i colori dell'arcobaleno del movimento pacifista, cambiamento che avviene all'indomani l'intervento militare in Iraq. Pecoraro Scanio è anche il responsabile della nuova collocazione del partito nell'area della sinistra radicale italiana, abbamndonando così le anteriori posizioni moderate.

Il primo nuovo banco di prova elettorale sono le elezioni europee del 2004: i Verdi tornano a percentuali più consistenti, conquistano il 2,5% ed eleggendo due parlamentari europei, Monica Frassoni (tra l'altro presidente del gruppo parlamentare dei Verdi Europei) e Sepp Kusstatscher, rappresentante dei verdi altoatesini.

Dal 23 luglio 2004 viene istituito il settore di iniziativa "Giovani Verdi: politiche giovanili e studentesche".

[modifica] L'Unione e le elezioni primarie

Intanto la coalizione di centrosinistra si rinnova, si apre a nuovi contributi e assume la denominazione di "L'Unione" nel febbraio 2005, di cui i Verdi fanno parte come soggetti fondatori, riaffidando la leadership a Romano Prodi in vista delle elezioni politiche dell'anno seguente.

L'Unione si presenta per la prima volta alle elezioni regionali del 2005: in questa occasione, i Verdi, nelle 14 regioni chiamate al voto, raggiungono una percentuale media del 2,8%.

Nel frattempo, Prodi rilancia l'organizzazione di elezioni primarie per scegliere il candidato premier, per avere una forma di legittimazione popolare e basandosi prevalentemente sul modello americano. Le primarie si svolgono il 16 ottobre 2005 con sette candidati: i Verdi sostengono la candidatura del loro segretario nazionale, Alfonso Pecoraro Scanio, che arriva al quinto posto con il 2,2% dei voti, alle spalle di Romano Prodi, Fausto Bertinotti, Clemente Mastella e Antonio Di Pietro.

Si preparano, dunque, le elezioni politiche del 2006: cambia la legge elettorale, si torna ad un sistema proporzionale con premio di maggioranza. I Verdi, sempre all'interno del centrosinistra, presentano una propria lista autonoma alla Camera e un cartello elettorale denominato "Insieme con l'Unione" al Senato, insieme ai Comunisti Italiani e al piccolo movimento dei Consumatori Uniti. C'è anche un'intesa di supporto da parte dei Radicali di sinistra.

[modifica] 2006: i Verdi tornano al Governo

Si svolgono le elezioni. Il centrosinistra vince per poche decine di migliaia di voti alla Camera dei deputati, dove ottiene il 49,81% dei consensi contro il 49,74% della CdL. Al Senato, si rivela determinante il voto della circoscrizione Estero, che consente all'Unione di ottenere la maggioranza.

Alla Camera, la lista dei Verdi raccoglie 783 mila voti (il 2,1%), a sostanziale conferma dei voti conquistati nelle altre recenti consultazioni elettorali. Il partito elegge, così, 16 deputati, uno dei quali nella circoscrizione estera. Al Senato, la lista unitaria raccoglie invece 1,4 milioni di voti (il 4,2%) superando in molti casi gli sbarramenti regionali del 3% ed eleggendo 11 senatori (6 in quota Verdi e 5 fra i Comunisti Italiani). Angelo Bonelli è il nuovo capogruppo dei Verdi alla Camera.

Nasce il secondo Governo Prodi: Pecoraro Scanio viene nominato Ministro dell'Ambiente, Paolo Cento è sottosegretario all'Economia, Stefano Boco sottosegretario alle Politiche Agricole.

[modifica] Correnti

Non sono ravvisabili, all'interno del partito, delle particolari correnti formalmente costituite né tendenze interne di diverso orientamento.

[modifica] Valori

È scritto nella "Dichiarazione sui principi ispiratori" della Federazione dei Verdi:

L'ambiente è il mondo vitale del nostro pianeta, il sistema di relazioni fisiche e sociali che lega tra loro gli umani; le altre specie animali, la natura, le cose.

  • Verde è chi assume la tutela dell’ecosistema come ragione della propria identità,
  • Verde è chi vede nella crescita economica, imperniata sullo sfruttamento più intenso ed esteso della natura e del lavoro umano, la causa originaria dello stato di degrado del nostro pianeta,
  • Verde è chi ritiene che le grandi migrazioni e il riprodursi di conflitti locali e di guerre regionali abbiano la loro radice nel crescente divario tra Nord sviluppato e Sud depresso, tra aree ricche e aree povere, tra mondi dell’opulenza e mondi della miseria.
  • Verde è chi rifiuta ogni forma di razzismo e discriminazione.
  • Verde è chi si adopera per la salvaguardia e in difesa dei diritti degli altri animali e fa propria la dichiarazione universale dei diritti degli animali approvata dall’UNESCO.
  • Verde è chi si impegna per l’unità politica dell’Europa sulla base del federalismo democratico e del principio di sussidiarietà.

[modifica] Risultati elettorali

– Verdi alle Elezioni Politiche
Elezione Parlamento Voti % Seggi
1992


1994


1996


2001 (liste del Girasole)


2006
Camera
Senato

Camera
Senato

Camera
Senato

Camera
Senato

Camera°
Senato°°
1.093.995
1.022.558

1.047.268
-

938.665
-

805.340
-

783.944
1.423.226
2,8
3,0

2,7
-

2,5
-

2,2
-

2,1
4,2
16
4

11
7

14
14

8
10

16
11

°gli eletti alla Camera 2006 nella lista del Sole che ride sono in effetti 15, ma a loro ne va aggiunto 1 eletto nelle liste dell'Unione della circoscrizione estera.
°°lista Insieme con l'Unione (con Comunisti Italiani e Consumatori Uniti)

– Verdi alle Elezioni Europee
Elezione Parlamento Voti % Seggi
1994

1999

2004
Parl. Europeo

Parl. Europeo

Parl. Europeo
1.047.681

548.987

802.502
3,1

1,8

2,5
3

2

2

[modifica] Congressi

[modifica] Presidenti

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

Stemma della Repubblica Italiana Partiti politici italiani Bandiera italiana
Partiti rappresentati in Parlamento Altri movimenti e partiti alleati
L'Unione L'Ulivo (Democratici di Sinistra - La Margherita)
Rifondazione Comunista - Rosa nel Pugno (SDI - Radicali Italiani)
Comunisti Italiani - Federazione dei Verdi
Italia dei Valori - Popolari UDEUR
Regionali: SVP - PDM - ALD
Lista Consumatori - I Socialisti - PSDI - MRE - Democrazia Cristiana - Consumatori Uniti - Democratici Cristiani Uniti - Partito Democratico Cristiano - Fed. Liberali - Fed. Liberaldemocratici - Radicali di sinistra - Repubblicani Democratici - Nuovo Partito d'Azione.
Regionali: Vallée d'Aoste Vive - Lega Alleanza Lombarda - Liga Fronte Veneto - Progetto Sardegna.

Casa delle Libertà Forza Italia - Alleanza Nazionale - (UDC) - Lega Nord
DC per le Autonomie - Nuovo PSI
Movimento per l'Autonomia
Fiamma Tricolore - Azione Sociale - PRI - Partito Pensionati - Riformatori Liberali - No Euro - Centro Popolare Europeo - Verdi Verdi - Italia di Nuovo - S.O.S. Italia - Liberal Sgarbi - PND - Pensionati Uniti - Patto Cristiano Esteso.
Regionali: Nuova Sicilia - Patto per la Sicilia - Riformatori Sardi - Unitalia.

Altri Associazioni Italiane in Sud America - Italia di Mezzo - Italiani nel Mondo - Alleanza Monarchica - Destra Nazionale - Democrazia Attiva - DC Scudo Crociato Libertas - Forza Nuova - Fronte Sociale Nazionale - Italia Moderata - Lega Sud Ausonia - MFL - MIS - PCI-ML - PCL - Partito d'Azione Liberalsocialista - PLI - PMLI - Partito Umanista - Patto dei Liberaldemocratici - Per il Sud - PC-ROL - Rifondazione DC.
Regionali: Alleanza Siciliana - Demokratische Partei Südtirol - Die Freiheitlichen - Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna - Ladins - Movimento per l'Indipendenza della Sicilia - Partito Sardo d'Azione - Progetto Nordest - Sardigna Natzione - Union für Südtirol - Union Valdôtaine.
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