Christian Wirth
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Christian Wirth (Oberbalzheim, 24 novembre 1885 - 26 maggio 1944) fu il primo comandante del campo di sterminio di Belzec e responsabile dello sterminio di migliaia di ebrei con il Programma Eutanasia T-4 e con l'Operazione Reinhard di Odilo Globocnik.
Indice |
[modifica] A disposizione del Reich
Studiò carpenteria e divenne poi funzionario di polizia.
Wirth combatté durante la prima guerra mondiale sul fronte occidentale ottenendo una decorazione.
Dopo la guerra rientrò nella polizia guadagnandosi la reputazione per la sua brutale efficienza e la completa dedizione al lavoro.
S’iscrisse al partito nazista nel 1931, alle SA (camicie nere) nel 1933, al SD nel 1937 e alle SS nel 1939.
Quando cominciò la seconda guerra mondiale Wirth lavorava in un dipartimento della Gestapo, la Kripo.
[modifica] Programma eutanasia T4
Nell’ottobre 1939, Wirth ottenne il rango di SS-Obersturmfűhrer e fu inviato alla clinica psichiatrica di Grafeneck dove prese parte al Programma Eutanasia T-A.
Conobbe Josef Oberhauser che divenne poi il suo aiutante a Belzec. Sempre a Grafeneck conobbe Kurt Franz, che divenne poi vicecomandante al campo di Treblinka.
Alla fine del 1939, Wirth condusse un altro "gruppo eutanasia" nel nord della Germania. Ne era il responsabile e guidò il primo esperimento di "gasazione" usando il monossido di carbonio.
Mentre il gruppo era a Brandeburgo, Phillip Bouhler gli suggerì che le camere a gas avrebbero potuto essere camuffate da docce.
A metà 1940, Wirth venne nominato Capo del programma Eutanasia in Germania e Austria.
Franz Stangl, il futuro capo di Sobibor e Treblinka, lo incontrò nel centro di eutanasia a Hartheim.
[modifica] Il campo di sterminio di Belzec
Nel mese di settembre del 1941, Wirth fu inviato a Lubiana per controllare un nuovo centro di eutanasia. Tuttavia questo progetto fu abbandonato.
Rimangono sconosciute le sue mosse nel periodo tra settembre e dicembre 1941.
A Natale 1941, Wirth andò a Belzec per lavorare e portò con se gli stessi uomini con i quali aveva lavorato al Programma Eutanasia.
A Belzec, Wirth fu soprannominato dallo staff SS come "Christian il barbaro" o "Il barbaro Christian", tali erano le sue brutalità.
Selezionò i sonderkommandos dai primi treni che arrivarono al campo, introducendo un’ordine gerarchico all’interno del sonderkommando con capo e vicecapo (ebrei con l’autorità di sorvegliare altri ebrei).
Wirth parlava personalmente con ogni treno che arrivava. Era tale il tono di voce, che gli ebrei in attesa sulla piattaforma, occasionalmente gli applaudivano, credendo alla sua storia che fossero solo in un campo di passaggio. Comunque, frequentemente gli ebrei erano "salutati" con grande brutalità.
Un inviato SS, Luogotenente Kurt Gerstein, dichiarò dopo la guerra, che vide Wirth frustare dei giovani ebrei nelle camere a gas a Belzec e anche frustare una guardia ucraina in viso per non aver avviato il motore collegato alle camere a gas.
I sopravvissuti di Belzec raccontarono che Wirth gettava giovani bambini ebrei in una fossa e ordinava di seppellirli vivi.
Un sopravvissuto lo descrisse così:
«Era alto, ampie spalle, sulla quarantina, con un viso volgare. Era nato criminale, una bestia...»
|
|
(Rudolf Reder)
|
Wirth potrebbe essersi indurito anche con le guardie SS di base a Belzec. Egli credeva fossero oziosi e ordinava loro di partecipare alle marce intorno al campo quale guida personale.
Perfino loro raccontarono qualcosa sulla sua brutalità:
A giugno del 1942, Wirth sparì da Belzec e tornò a Berlino.
Non si sa con certezza la motivazione, ma è possible che fu convocato alla capitale per discutere del suo grande impegno nella sradicazione degli ebrei dalla Polonia (conosciuta come Action Reinhard). Gottlieb Hering, che conobbe Wirth per 20 anni, gli subentrò a Belzec nell’agosto del 1942.
[modifica] Operazione Reinhard
Quando Wirth riapparve era ispettore del SS-Sonderkommandos Action Reinhard, Operazione Reinhard. Il suo primo compito fu quello di riorganizzare Treblinka.
Prese il suo lavoro con entusiasmo, garantì l’ampliamento delle camere a gas e la loro capacità di traffico con le previsioni di arrivo al campo.
Quando finì a Treblinka, Wirth passò a Sobibor e fece lo stesso anche lì.
A dicembre 1942, divenne responsabile del campo di lavoro slavo nella zona di Lubiana. Egli si stabilì nell’aeroporto dove c’erano tre hangar che contenevano abiti e altri oggetti appartenuti agli ebrei.
Gli operai ebrei slavi lavoravano nelle vicine fabbriche e erano soggetti ai folli trattamenti di Wirth.
[modifica] La risiera di San Sabba
Il 23 settembre 1943 venne costituita la Repubblica Sociale Italiana occupata dalle truppe naziste: il Friuli Venezia Giulia le province di Udine, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e Lubiana, diventarono territori direttamente amministrati dal terzo Reich.
Wirth fu promosso SS-Sturmbannfűhrer e trasferito a Trieste a capo dell'Einsatzkommando Reinhard come una delle prime divisioni dell'esercito della Repubblica Sociale Italiana.
A Trieste sorgeva uno stabilimento per la pilatura del riso, costruito nel 1913 nel quartiere periferico di San Sabba.
Venne requisito e utilizzato in un primo tempo come campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l'8 settembre 1943 con il nome di Stalag 339, poi destinato allo smistamento dei deportati in Germania ed in Polonia, sia come deposito e smistamento dei beni razziati, il Polizeihaftlager (letteralmente campo di detenzione di polizia), successivamente fu utilizzato per la detenzione e l’ eliminazione di partigiani, detenuti politici ed ebrei sempre tramite camere a gas.
Furono costituiti territorialmente diversi uffici contrassegnati dalla sigla R. Il gruppo che operava a Trieste fu siglato R1 (cifra impressa su documenti e sulle celle della risiera).
Wirth tornò poi per un breve periodo a Lubiana per distruggere tutti i campi di lavoro nell’area e altresì uccidere chi ci avesse lavorato.
Il 26 maggio 1944 fu ucciso dai partigiani in un combattimento in Yugoslavia ed è sepolto al cimitero militare tedesco di Costernano in provincia di Verona (blocco 15, tomba numero 716) con altri 21.916 militari caduti in terra italiana nel corso della Seconda guerra mondiale.
[modifica] Bibliografia
- Lucy Dawidowicz, The War Against the Jews, Penguin, 1990, ISBN 0-14-013463-8
- Martin Gilbert, The Holocaust, Fontana, 1990, ISBN 0-00-637194-9
- Gitta Sereny, The German Trauma, Penguin, 2000, ISBN 0-71-399456-8
- Gabriele Zaffiri, Kaiser Wilhelm Gesellschaft, Nicola Calabria editore, Patti (ME), 2006, ISBN 978-8888-010458-109
[modifica] Collegamenti esterni
- Biografia di Wirth
- (en) Il campo di sterminio di Belzec
- La deportazione e il programma T4
- La risiera di San Sabba
Portale Nazismo Modifica template |
Nazismo · Progetto · Discussione · Shoah · Personalità · SS · Categorie Martin Bormann · Wilhelm Frick · Joseph Goebbels · Hermann Göring · Adolf Hitler · Rudolf Hess Storia della Germania · Wehrmacht · Olocausto · Programma Eutanasia T-4 · Soluzione Finale |
|
Progetto Nazismo | Aiuta il Progetto ampliando le voci Stub nazismo · Partecipa e contribuisci alle discussioni del progetto | Pagina discussione |