Pola
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Pola | |
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Nome ufficiale: | Pola/Pula |
Stato: | Croazia |
Regione: | Regione Istriana |
Coordinate: | Latitudine: 44° 52′ N Longitudine: 13° 51′ E |
Altitudine: | 0 m s.l.m. |
Superficie: | km² |
Popolazione: - Totale - Densità |
(2001) 58.594 ab. ab./km² |
CAP: | 52100 |
Pref. tel: | 052 |
Sito istituzionale |
Pola (in croato Pula, in sloveno Pulj) è la principale città dell'Istria, penisola dell'Adriatico settentrionale situata a cavallo tra tre stati (Italia, Slovenia e Croazia). Nel 2001 la popolazione cittadina era di 58.594 abitanti. È sempre stata una città portuale importante. Tra le attività industriali prevalenti, l'industria alimentare, i cantieri navali e i cementifici. Il monumento più importante è l'Arena (anfiteatro romano), che funge anche da simbolo per la città.
Indice |
[modifica] Storia
La storia della città è complessa e affascinante. Fu città romana e, successivamente, bizantina. Nel 1177 si costituì in libero comune; successivamente (1331) fece parte della Serenissima Repubblica di Venezia per quasi cinque secoli; subì anche un terribile assedio da parte dei genovesi nel 1379.
Dopo il Congresso di Vienna fu assegnata all'Impero Austriaco il quale, in seguito agli eventi del 1848-49 e alla cessione della Venezia all'Italia del 1866, ne fece una base navale militare di primaria importanza a partire dalla costruzione dell'Arsenale iniziata nel 1853 e con i vari potenziamenti del porto. Nell'arco di meno di mezzo secolo Pola, che nella prima metà dell'Ottocento non arrivava a contare 18000 anime, si trasformò in una vera e prorpia metropoli arrivando a più di 41000 verso la fine del Secolo. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale venne dichiarata "Zona di guerra" ed una parte dei suoi abitanti di etnia italiana venne internata nei Barackenlager della Stiria. Vi furono molte incursioni italiane sia aeree, che portarono a vari bombardamenti, sia di mezzi d'assalto della Regia Marina in una delle quali venne fatto prigioniero e poi giustiziato sul patibolo della città il 10 agosto 1916 il patriota capodistriano Nazario Sauro.
Nel novembre del 1918 l'Austria cedette la prorpia flotta agli slavi i quali, una volta costituito un proprio Comitato dipendente da Zagabria tentavano in tutti i modi di opporsi alla volontà della popolazione che voleva l'annessione all'Italia. Conseguentemente a tale fatto la città venne liberata a partire dal 5 novembre 1918 da milizie italiane sbarcate nella vicina Fasana, allontanado gli slavi che con la forza volevano impossessarsi ad ogni costo della città (compiendo anche vari linciaggi prima dell'arrivo dei soldati italiani) e venendo accolti festosamente dalla città imbandierata di tricolori.
Dopo la guerra passò sotto la sovranità italiana fino all'8 settembre 1943. Per due anni fu di fatto annessa alla Germania nazista sino la fine del conflitto, quando fu conquistata dall'esercito di Tito. Nel 1947 venne assegnata alla Jugoslavia e dal 1991 fa parte della Repubblica croata.
La città è servita da un aeroporto e da una stazione ferroviaria, capolinea dell'unica tratta istriana. Il porto è servito da diverse linee di navigazione.
Nei pressi di Pola ci sono numerose aree turistiche molto apprezzate e frequentate nella stagione estiva.
[modifica] Personalità legate a Pola
- Alida Valli, attrice
- Laura Antonelli, attrice
- Sergio Endrigo, cantautore
- Giovanni Arpino, scrittore
- Rossana Rossanda, comunista, giornalista
- Gino Piva, socialista irredentista, giornalista, poeta
- Johann Palisa, astrologo
[modifica] Italiani
Ininterrottamente fino ai primi anni cinquanta Pola era prevalentemente abitata da Italiani (85% della popolazione nell'ultimo censimento attendibile). A seguito dei numerosi eventi bellici e dell'avvento del comunismo titoista, la maggior parte della popolazione Italiana si rifugiò a Trieste e nel resto dell'Italia (rimasero circa 300 persone). Secondo il censimento del 2001 la popolazione di Pola è pari a 58.594 abitanti.
Il censimento del 2001, basato sull'uso della lingua, indica che la maggioranza è di lingua croata con l'88.38% della popolazione, seguono minoranze etniche come: 2.856 di lingua italiana (4.87%), 983 di lingua serba (1.68%), 593 di lingua slovena (1.1%), 475 di lingua bosniaca (0.81%) oltre a minoranze meno rilevanti [1].
Altre fonti, tuttavia, indica un numero di italiani almeno di 5.850 persone ossia 10% della popolazione totale: la Comunità degli Italiani di Pola, che ha sede in via Carrara, nel centro storico, è il punto di ritrovo per tutti gli italiani del comune.
Anche gli Esuli da Pola hanno continuato a ritrovarsi e hanno costituito un'associazione denominata Libero Comune di Pola in Esilio con un proprio Sindaco ed un proprio Consiglio comunale eletti con voto assembleare.
[modifica] Bilinguismo e dialetti
Dopo numerose richieste è stato finalmente concesso il bilinguismo (Grad Pula - Città di Pola) anche se questi non è ancora applicato a pieno. Si può tranquillamente affermare che il bilinguismo, siccome applicato in Croazia, non sia paragonabile al bilinguismo "perfetto" che viene applicato in Alto Adige. Infatti, nel comune di Pola, la cartellonistica bilingue appare completa solo per l'indicazione dei nomi delle vie.
I cartelli d'ingresso alla città sono monolingue in croato. I cartelli di direzione, anche verso comuni ufficialmente bilingue, sono esclusivamente in croato.
I cartelli d'indicazione dei servizi, come pure le insegne dei negozi, sono anch'essi esclusivamente in croato. Le affissioni di comunicazioni da parte del comune sono tutte in croato.
Il sito ufficiale della città è unicamente in croato.
Solo talune insegne di servizi pubblici (e quindi non tutte!) presentano indicazioni in croato e in italiano.
Le uniche iscrizioni sistematicamente bilingue, dove addirittura il testo italiano precede quello croato, riguardano targhe commemorative dell'uccisione di cittadini polensi e partigiani da parte dei "fascisti". Curiosamente, tutti i deceduti recano nome italiano. Ancor più curiosamente, vengono chiamati "fascisti" i responsbaili di tali morti, nonostante la data degli eventi si collochi nel periodo di occupazione tedesca (e quindi "nazista") della città. A detta di alcuni rappresentanti delle istituzioni italiane, lo scopo di tali targhe - tutte apposte ai tempi della Jugoslavia, la più recente di esse è del 1987 - è evidentemente propagandistico, ossia di dimostrare la quantomeno discutibile tesi di come anche l'elemento italiano in Istria fosse compattamente contrario al "fascismo" (in realtà nazismo) e soprattutto fosse favorevole all'annessione alla Jugoslavia.
Il dialetto italiano di Pola è una varietà di veneto (Istroveneto o Istriano), piuttosto simile al triestino ma con una cadenza caratteristica.
Fino alla fine del XIX secolo in città era ancora usata, come in alcuni paesi del circondario ancor oggi, una tipica parlata esclusiva di questo territorio, derivante direttamente dal Latino: l'Istrioto.
[modifica] Monumenti
- L'Arena di Pola
- Il tempio di Augusto
- La port'Aurea
- Il teatro romano
- La porta di Ercole
[modifica] Gemellaggi
Pola è gemellata con:
[modifica] Sport
- Il 23 maggio 2004 la 14^ tappa del Giro d'Italia 2004 si è conclusa a Pola con la vittoria di Alessandro Petacchi.