Posidonio

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Posidonio (in greco Ποσειδώνιος / Poseidonios) "di Rodi" (città dell'Asia Minore) o "di Apamea" (ο Απαμεύς, città della Siria) nacque ad Apamea tra il 140 e il 130 (si pensa attrono al 135) avanti Cristo. Fu filoso stoico, politico, geografo, storico e inegnante. Fu considerato il più grande filosofo della sua epoca.

[modifica] Vita e viaggi

Nato ad Apamea attorno al 135, probabilmente da una famiglia nobile, attorno al 117 si recò ad Atene, dove fu allievo della scuola stoica di Panezio, di cui fu allievo e diretto continuatore. Attorno al 95 si trasferì a Rodi, che all'epoca era un fiorente centro mercantile e culturale. Posidonio divenne cittadino di Rodi e ricoprì la carica di pritano (cioè uno dei membri del collegio che presiedeva la bulè). E sempre in questa città fondò la sua scuola, che fu frequentata anche da Cicerone e Pompeo Magno. Pochissimo si conosce sull'organizzazione di questa scuola.
Nell'87/86 a.C. guidò una delegazione di ambasciatori inviati a Roma, presso Mario, dai rodesi. E fu proprio nella futura capitale dell'impero che egli strinse rapporti coi circoli ellenistici al potere, dando impulso al legame tra le due città e i due mondi. Posidonio strinse anche un forte legame con Pompeo Magno, a cui dedicò una monografia storica.
Fece molti viaggi: Grecia, Spagna, Africa, Italia, Sicilia, Dalmazia, Gallia, Liguria, Nord Africa e sulla costa orientale dell'Adriatico. In Spagna egli giunse fino alla costa dell'atlantica, dove studiò le [[marea|maree], che mise in connessione con l'orbita e i cicli lunari. In Gallia, invece, studiò i celti, di cui fece vivide descrizioni di usi e costumi. Parlò anche dei druidi. Anche se perdute, l'eco di queste descrizioni rivive in Tacito, che ne fece uso nella Germania.
Posidonio fu molto attento alle condizioni geografiche e di vita delle popolazioni da lui visitate e ai fenomeni e alla realtà da lui viste, traendo molto materiale per i suoi scritti. Morì, forse a Roma, attorno al 50.

[modifica] Le opere e il pensiero

L’erudito Posidonio guardava a un sapere enciclopedico e universale, da cui scaturirono tante filosofiche,scientifiche e storiche. Di tutta questa produzione, però, non abbiamo che titoli e pochi frammenti conservati negli scritti di autori successivi.

Come filosofo, Posidonio incentrò la sua riflessione soprattutto sulla liberazione dalle passioni e sul ruolo dei concetti di onesto e di utile nella condotta umana. Si occupò anche del ruolo della divina provvidenza nel regolare il mondo.
Posidonio si occupò di astronomia e molte delle sue teorie confluirono nelle Naturales Quaestiones di Seneca e nei primi capitoli del III libro di Strabone. Per Posidonio, che riprendeva in questo lo stoicismo, esisteva un’unione simpatetica tra gli elementi del cosmo, con cui spiegò fenomeni come le maree. Calcolò la lunghezza della circonferenza della Terra, la grandezza e la distanza della Luna dalla Terra e la grandezza e la distanza del Sole. Scrisse anche trattati di meteorologia.
Posidonio compose un trattato Sul sublime, delle Esercitazioni retoriche e gli Argomenti di Demostene.
Oltre alla monografia storica su Pompeo Magno, la più importante opera storica di Posidonio è rappresentata dalle Storie dopo Polibio, in 52 libri, che narravano gli eventi dal 144 (data in cui si fermavano le Storie di Polibio) all'85 (vittoria di Silla su Mitridate). L'opera veniva poi proseguita nella monografia su Pompeo. Sebbene perduta, quest’opera è per noi rintracciabile (e i suoi contenuti ricostruibili) grazie all'ampio utilizzo che ne fecero Diodoro Siculo nella Biblioteca, Ateneo nei Sofisti a banchetto e Strabone. La storiografia aveva per Posidonio un valore pragmatico e didascalico.
Di origine nobile, Posidonio sposò l'orientamento politico degli optimates romani, svalutando l'ascesa al potere degli equites e i loro eccessi. Posidonio esprime anche guidizi negativi e di condanna dello sfruttamento disumano degli schiavi (ci troviamo di fronte alla tipica filantropia stoica.
Nella sua opera inserì numerosi excursus etnografici e geografici sui popoli che via via entrarono a contatto con i romani, analizzando alcuni di questi alla luce della teoria secondo cui al progresso materiale corrisponde una decadenza dei costumi.

[modifica] Fonti e bibliografia

• Luciano Canfora, Storia della letteratura greca, Roma-Bari Laterza, 1986 (1989, III ed.);
• [1] Filosofico.net
• [2] Biblio-net.com
• [3] Itmatematica.net
• [4] Geocities.com
• Posidonius (dall'Encyclopedia Britannica, 1911)
• E. Vernon Arnold, Stoicismo romano, 1911.
• Edwyn Bevan, Stoics and Skeptics.
• I. G. Kidd, Posidonius: Volume 3, The Translation of the Fragments.
• Juergen Malitz, Posidonio da Grosse Gestalten der griechischen Antike. 58 historische Portraits von Homer bis Kleopatra. Hrsg. von Kai Brodersen. München: Verlag C.H. Beck.
• F. H. Sandbach, The Stoics, 2nd ed.
• Posidonio

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