Gaio Lucilio
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«Satura quidem tota nostra est»
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(Quintiliano)
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[modifica] Biografia
Caio (Gaio) Lucilio (Suessa Aurunca, 168 a.C. ca. - Napoli, 102 a.C.) fu un poeta latino. Della biografia la data di morte è sicura, mentre quella di nascita è ricostruita a partire dalla discussione sull'esattezza della datazione tramandataci da San Girolamo. Le incertezze cronologiche relative alla sua vita non intaccano però l'aspetto fondamentale della sua biografie, dalla quale si capisce come il poeta fu vicino al circolo degli Scipioni e che fu amico intimo di Scipione Emiliano e di Gaio Lelio, due tra i maggiori promotori dell'ellenizazione della cultura romana. Nonostante la sua posizione e le sue amicizie, si tenne sempre lontano dalla carriera politica, dedicandosi interamente all' otium letterario. Ciò non toglie che Lucilio fosse un personaggio molto influente: infatti, quando morì fu onorato con un funerale pubblico. L'importanza di Lucilio è enorme in relazione ai suoi sforzi per codificare sul piano formale (tramite l'uso dell'esametro), dello stile e del contenuto, i temi trattati dall'unico genere letterario latino mancante di un corrispondente nel mondo ellenico: la satira.
[modifica] La satira luciliana
Dei 30 libri di satire scritti da Lucilio, ci rimangono 300-400 frammenti. La divisione in 30 libri del corpus luciliano è puramente putativa e ad opera del neotero Valerio Catone.
La parola satira non è luciliana (definizione apocrifa): quando Lucilio ne parla la definisce come σχέδια (in greco, improvvisazione) o come poemata (poemi) o come sermones (discussioni).
I caratteri fondamentali della satira luciliana sono:
- soggettivismo: Lucilio parla di sé stesso e inserisce contenuti autobiografici
- spontaneismo: parla con immediatezza e l'elaborazione letteraria è relativa
- aggressività: spesso ad personam, è una letteratura abrasiva
- eticità: Lucilio intende promuovere una modificazione comportamentale, ha un fine educativo
- varietas
- plurilinguismo e ibridazione stilistica: non è né anodino né monocorde, percorre tutte le possibilità della lingua latina, dal sermo plebeius sino alle regioni più illustri della letteratura, ha una stile caleidoscopico
L'opera di Lucilio è fondamentale, perché introduce il concetto di satira (anche se non la chiama così), genere basilare della cultura occidentale.
La satira del mondo latino non ha nulla a che vedere con quella del mondo greco, perché lì era sottopertinente al genere del giambo.
L'obiezione mossa alla lingua luciliana diceva che era ruvida, provvisoria e incondita.
«Faceva mille versi stando su un piede solo»
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(Orazio)
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