Vito Taccone
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Vito Taccone (Avezzano, 6 maggio 1940) è stato ciclista italiano, particolarmente forte nelle gare in salita.
Esordisce fra i professionisti nel 1961, raccogliendo nella sua carriera importanti risultati agonistici. Venne soprannominato "il camoscio d'Abruzzo" non solo per le sue qualità di scalatore, ma anche per il suo carattere irruento.
Nel 1961 vinse il Giro di Lombardia che percorreva quell'anno il durissimo Muro di Sormano.
Durante il Tour de France del 1964 venne accusato di aver causato diverse cadute negli arrivi in volata per i suoi scatti scomposti, e la tensione con gli altri atleti culminò in una scazzottata con il corridore spagnolo Fernando Manzaneque. Da allora rifiutò di prendere parte alle successive edizioni di quella corsa.
Lasciata l'attività agonistica ha intrapreso varie attività, rimanendo comunque un personaggio molto popolare nella sua Regione d'origine. Attualmente è titolare di un'azienda che produce abbigliamento sportivo.
[modifica] Vittorie (e piazzamenti) anno per anno
- 1961
- tappa di Potenza al Giro d'Italia
- Giro di Lombardia
- 1962
- 4° in classifica finale al Giro d'Italia, a 5'21" da Franco Balmamion
- Giro del Piemonte
- 1963
- 5 tappe al Giro d'Italia, di cui 4 consecutive (Asti, Oropa, Saint-Vincent, Leukerbad e Moena) (6° in classifica finale a 11'50" da Franco Balmamion)
- Giro della Toscana
- 1964
- Giro della Campania
- Marina di Massa-Pian de la Fioba
- 1965
- 6° in classifica finale al Giro d'Italia, a 15'33" da Vittorio Adorni
- Milano-Torino
- 1966
- 3° classificato nel Campionato italiano di ciclismo su strada
- tappa di Diano Marina al Giro d'Italia (9° in classifica finale a 11'42" da Gianni Motta)
- Trofeo Matteotti
- 1968
- 2° classificato nel Campionato italiano di ciclismo su strada
- 5° classificato nel Campionato del mondo di ciclismo su strada, disputato ad Imola.
- 1969
- 2° classificato nel Campionato italiano di ciclismo su strada
