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Valentano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Valentano
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Stato: Italia
Regione: Lazio
Provincia: Viterbo
Coordinate:
Latitudine: 42° 33′ 55′′ N
Longitudine: 11° 49′ 37′′ E
Mappa
Altitudine: 538 m s.l.m.
Superficie: 43,29 km²
Abitanti:
2.935 (Cens 2001)
Densità: 67,80 ab./km²
Frazioni: Villa Fontane, Felceti 
Comuni contigui: Capodimonte, Cellere, Farnese, Gradoli, Ischia di Castro, Latera, Piansano, Pitigliano (GR)
CAP: 01018
Pref. tel: 0761
Codice ISTAT: 056053
Codice catasto: L569 
Nome abitanti: valentanesi 
Santo patrono: San Giovanni Apostolo ed Evangelista 
Giorno festivo: 27 dicembre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale

Valentano (VT) è un comune di 2.935 abitanti (2001) in provincia di Viterbo. Dista dal Capoluogo circa 33 km.

Indice

[modifica] Demografia

Abitanti censiti


[modifica] Geografia

Valentano, collocato a 540 metri s.l.m., nella catena dei Volsini, ha tutte le caratteristiche di un luogo "alto, ventoso e freddo", dall'aria "soavissima, buona e delicata", tanto decantata fin dai secoli passati.

[modifica] Origine del toponimo

Sono state fatte molte ipotesi sull'origine del nome, alcune delle quali legate all'identificazione dell'antica città etrusca di Verentum. Un'altra ipotesi è quella legata alla presenza sul territorio, in tempi ormai piuttosto lontani, di numerosi alberi di Ontano, situati nella valle alle pendici del Monte Starnina: valle di ontani, Valentano. Un'altra ipotesi piuttosto plausibile deriverebbe da un certo Valente, possidente signore che in antichità doveva risiedere in questa zona. Il suffisso -ano significa spesso "proprietà di", da cui Valente-ano, proprietà di Valente.

Valentano, vista dal Monte Starnina
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Valentano, vista dal Monte Starnina

[modifica] Storia

[modifica] Periodo preistorico

Il territorio di Valentano è stato sicuramente abitato fin dalla Preistoria. I più importanti ritrovamenti sono quelli dei villaggi palafitticoli dell'età del bronzo posti nel Lago di Mezzano, che costuiscono una conferma all'interpretazione degli storici, che vi hanno individuato il Lacus Statoniensis dei Romani descritto da Seneca nelle Naturales Quaestiones e da Plinio il Vecchio nel trattato Naturalis Historia.

Altre testimonianze preistoriche sono state individuate in molte parti del territorio comunale, come Vallone, Monte Saliette, Poggi del Mulino e Monte Starnina.

[modifica] Periodo Etrusco-Romano

Si rinvengono solo poche tracce della presenza etrusca, anche se la tradizione vorrebbe che il paese derivi da "Verentum", una città mai identificata. Si conservano invece cospicui resti della civiltà romana, come strade (diverticolo della Via Clodia), ville rustiche e, da segnalare, un maestoso tronco marmoreo di Giove finito nel museo Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen.

[modifica] Alto Medioevo

Il primo manoscritto con un riferimento al paese nella sua denominazione attuale, è dell'813 (Regesto di Farfa) mentre "Balentanu" appare in altri documenti dell'Abbazia di San Salvatore sul Monte Amiata, a partire dall'844. Si registra la presenza del castello diruto di Mezzano nell'827 e del villaggio di Villa delle Fontane nel 839. Qui sorse poi una sede Templare con la sua Chiesa dedicata a Santa Maria del Tempio.

[modifica] I Farnese

La rocca di Valentano
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La rocca di Valentano

Dal 1354 il paese è posto sotto la signoria dei Farnese, che hanno lasciato molte tracce indelebili, monumenti insigni come la Rocca con il Castello e le numerose Chiese.

Fra i personaggi rilevanti che hanno abitato a Valentano, vanno ricordati Alessandro Farnese, poi divenuto Papa Paolo III e sua sorella Giulia, detta "la bella", Angelo Farnese, Pier Luigi Farnese. Vi nacquero il "gran Cardinale" Alessandro, i duchi Ottavio e Orazio, il cardinal Ranuccio e Vittoria duchessa di Urbino. Nel 1537, Paolo III costituì per Pier Luigi e i suoi eredi il ducato di Castro e Ronciglione e, quindi dal 1545, quello di Parma e Piacenza.

Le numerose vertenze che videro in campo i Farnese e la Camera Apostolica si conclusero con la Guerra di Castro del 1649, con la distruzione della città di Castro, capitale del ducato, Valentano divenne il centro amministrativo del Castrense e vi venne trasferito l'archivio storico. La diocesi fu trasferita ad Acquapendente.

La Rocca Farnese, vista dai giardini
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La Rocca Farnese, vista dai giardini

[modifica] Lo Stato Pontificio

Gli avvenimenti dei secoli seguenti registrano l'abbandono del paese da parte dei Farnese e, nel 1731 la Rocca Farnese fu trasformata in un monastero di clausura fino al 1930. È rimasta la suggestiva "scala santa", affrescata con scene della Passione che hanno ricoperto gli affreschi d'epoca farnesiana. I Valentanesi sono presenti nell'Associazione Castrense del 1848 e quindi nella Lega dei Comuni di Castro che si opponeva al potere temporale dei papi e auspicava, nello spirito risorgimentale del tempo, l'unione dell'Italia tutta. Sede di una guarnigione di Zuavi Pontifici, il paese registrò l'arrivo e gli scontri con i garibaldini nel 1867. Ma ormai il 1870 era alle porte e mentre si festeggiava la presa di Roma gli Zuavi incendiavano, nella piazza principale del paese, quasi tutte le carte dell'archivio storico del Comune di cui rimangono comunque preziose e insostituibili testimonianze, unitamente alle carte amministrative della distrutta città di Castro.

[modifica] Storia moderna

Fin dalla fine del XIX secolo il paese registrò una forte emigrazione verso le Americhe e furono molti i soldati che parteciparono alla prima guerra mondiale con molti caduti. La seconda guerra mondiale, invece, attraversò questo territorio nel giugno 1944 causando, con i caduti al fronte, molte vittime civili alla cui memoria, nel giugno 2004, è stata apposta una targa commemorativa in Via Trento e Trieste, nello stesso luogo del "Portonaccio" di Palazzo Vitozzi, ove cadde il colpo di artiglieria che causò la morte di sette civili.

Sono molte le tradizioni secolari, tuttora vive e sentite dalla comunità e dai numerosi villeggianti e ospiti che ormai hanno scelto questo paese come loro soggiorno, specialmente nei mesi estivi, proprio per questo suo essere un luogo collinare tra "lago e mare". E non a caso la Regione Lazio ha compreso Valentano fra i centri a prevalente economia turistica.

[modifica] Curiosità

Il 2 e 3 settembre 2006 s'è tenuta a Valentano l'assemblea annuale di Wikimedia Italia.

[modifica] Cultura

  • Luoghi di interesse storico, culturale o religioso
    • Palazzo Comunale (Municipio)
    • Porta Magenta, su disegno del Vignola
    • Palazzo monumentale dei Vitozzi
    • Palazzo Cruciani, dove nacque il matematico Paolo Ruffini
    • Terrazza panoramica di San Martino
    • Museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese
    • Lago di Mezzano
    • Chiese
      • Chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista
      • Chiesa di Santa Maria
      • Chiesa di Santa Croce
      • Chiesa della Madonna del Monte
      • Santuario della Madonna della Salute
      • Chiesa dell'Annunziata a Villa Fontane
      • Ex Chiesa di Sancta Maria ad Templum
      • Ex Chiesa dell'Eschio
      • Ex Chiesa della Madonna della Pietà o dell'Ospedale
  • Personaggi famosi
    • Paolo Ruffini, insigne matematico, nacque a Valentano il 22 settembre 1765.
    • Alessandro Guarnelli
    • Alessandro Mazzinelli
    • Antonio Ongaro, poeta, di famiglia padovana, nacque a Venezia attorno al 1560 e morì a Valentano nel 1593. Dopo gli studi di giurisprudenza all'Università di Padova, si trasferì a Roma. Oltre alla professione di giurista si dilettò con scritti di poesia. Pochi anni dopo si trasferì a Nettuno e compose l'«Alceo». Nel 1582 arrivò a Valentano al servizio di Mario Farnese, signore di Latera e Farnese. Una donna di Valentano divenne sua moglie e gli diede tre figli. Fu sepolto nella chiesa Collegiata di San Giovanni Evangelista. La scritta della sua pietra tombale, ritrovata in un documento reca inciso: giovane d'anni ma vecchio per fama. L'opera più famosa di Ongaro è il ricordato Alceo (Venezia 1582). Le sue Rime furono pubblicate postume a Farnese nel 1600.
    • Gaetano Amoroso
    • Giordano Starnini
    • Lino Lottatori
    • Mastro Titta, boja di Roma, al secolo Giambattista Bugatti. Nella sua carriera, iniziata il 22 marzo 1796, arriverà a 516 il totale tra suppliziati e uccisi; a Valentano si ricorda la sua prima esecuzione a Poggio delle Forche, oggi Via del Poggio. Mastro Titta racconta la sua prima esecuzione valentanese: «Il 28 marzo 1797, mazzolai e squartai in Valentano Marco Rossi, che aveva ucciso suo zio e suo cugino per vendicarsi della non equa ripartizione fatta di una comune eredità». Valentano vide all'opera Mastro Titta ancora il 30 settembre 1854, per la decollazione di Angelo Racchetti di Gradoli.
  • Ricorrenze, feste e fiere
    • Venerdì Santo: suggestiva processione del "Cristo Morto".
    • Lunedì dell'Angelo: festa del Lupino, Pasquetta a Villa Fontane.
    • III domenica di Maggio: fiera del Cedro (e di merci varie), istituita dai Farnese nel 1461. Terza domenica di Maggio e lunedì successivo.
    • 14-15 agosto: tiratura del solco dritto e Festa della Madonna Assunta.
    • Luglio/Agosto: feste in piazza, manifestazioni culturali, musicali e teatrali, mercatini farnesiani; sagra dei prodotti tipici locali con manifestazione Ceniamo Insieme a cura della Pro Loco e feste popolari in onore del compatrono San Giustino (periodo susseguente al Ferragosto); corse di cavalli e rievocazione del Palio del Ducato di Castro.
  • Valentano ha tre compatroni: San Giovanni Apostolo ed Evangelista, San Giustino martire, e Sant'Agapito. Quest'ultimo era in origine il patrono della scomparsa città di Bisenzo, di fronte all'isola Bisentina.

[modifica] Amministrazione

[modifica] Voci correlate

[modifica] Bibliografia essenziale

  • Il museo della Preistoria della Tuscia e della Rocca Farnese di Valentano, Collana I musei del Lazio e il loro territorio/13, di Romualdo Luzi, Patrizia Petitti et al., Roma, De Rosa editore, 2004, ISBN 88-7369-069-6

[modifica] Collegamenti esterni


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