Robbio
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 Robbio |
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| Immagine:Robbio-Stemma.png | |||
| Stato: |  Italia |
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| Regione: |  Lombardia |
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| Provincia: |  Pavia |
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| Coordinate: |
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| Altitudine: | 122 m s.l.m. | ||
| Superficie: | 40 km² | ||
| Abitanti: |
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| Densità: | 153 ab./km² | ||
| Frazioni: | La Torre | ||
| Comuni contigui: | Borgolavezzaro (NO), Castelnovetto, Confienza, Nicorvo, Palestro, Rosasco, Vespolate (NO) | ||
| CAP: | 27038 | ||
| Pref. tel: | 0384 | ||
| Codice ISTAT: | 018123 | ||
| Codice catasto: | H369 | ||
| Nome abitanti: | robbiesi | ||
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| Sito istituzionale | |||
Robbio è un comune di 6.126 abitanti della provincia di Pavia. Si trova nella Lomellina nordoccidentale, non lontano dalla riva sinistra del Sesia.
Indice |
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Mario Arcelloni dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0384 6751
Email del comune: non disponibile
[modifica] Storia
Essendo citato nel medioevo come Redobium, Rodobium e simili, è forse ben più di una suggestiva ipotesi mettere la località in relazione con i Campi Raudii, il luogo della celebre battaglia, avvenuta presso Vercelli, in cui Caio Mario sconfisse i Cimbri e i Teutoni. Il nome originario del luogo sarebbe quindi Raudobium. D'altra parte in Plinio il Vecchio (Nat. Hist. XIX,9) si ricorda la regione Retovina, celebre per i lini, presso la regione Aliana che si trova tra il Po e il Ticino, quindi presso l'attuale Lomellina. Questa regione potrebbe prendere nome da un centro chiamatao Retovium, che potrebbe essere ancora Robbio (Raudobium, Retovium e Redobium essendo varianti latine di una stessa voce preromana). Robbio fu a lungo legato a Vercelli, fondato probabilmente dallo stesso popolo (i Libicii liguri o celti), e nel medioevo appartenne al Vescovo di quella città, che vi infeudò una famiglia che ne prese il nome: i da Robbio dominano fino al XIII secolo anche sui paesi vicini (Palestro, Confienza). Nel 1202 subì pesanti rappresaglie da parte di Pavia, che lo contendeva a Vercelli. Solo nel 1220 Robbio fu assoggettato a Pavia da un diploma imperiale di Federico II, mentre il resto della Lomellina era pavese dal 1164. Nel 1250 è citato come Redobium nel'elenco delle terre pavesi. Passato con queste sotto i Visconti, nel 1387 ne viene infeudato il conte Antonio Porro; nel secolo successivo (1432) i suoi discendenti vendono il feudo ai Crotti, regolarmente investiti nel 1477. Nel 1532, costituito il nuovo Contado di Vigevano o Vigevanasco, Robbio (che già da tempo ambiva a separarsi da Pavia) diventa il centro del blocco occidentale della nuova provincia. Nel 1654, estinti i Crotti, il feudo è venduto al condottiero Gian Galeazzo Trotti, col titolo di Conti di Robbio. Estinti poi questi ultimi nel 1700 con Lorenzo, Vescovo di Pavia, il feudo passa per breve tempo ai Belcredi di Pavia e poi (1730) ai de Roma di Milano (già signori di Ceretto Lomellina), che per una supposta discedenza dagli Orsini ottengono di chiamarsi Orsini di Roma.
Nel 1707 la Lomellina passa ai Savoia, ma Robbio, che fa parte del Vigevanasco, rimane allo Stato di Milano fino al 1743. Nel 1859 è incluso nella provincia di Pavia, non senza qualche resistenza.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti 
[modifica] Luoghi notevoli
La cittadina ha un nucleo antico che si raccoglie a semicerchio attorno alla vasta area occupata dal castello di fondazione medievale e del fossato ora trasformato in parco.
L'insieme delle costruzioni, gradevole e di notevole fascino, è costituito però quasi totalmente da edifici costruiti e restaurati negli anni Venti secondo il gusto romantico allora in voga.
Robbio, oltre al suo castello, vanta antiche chiese ricche di preziose opere d'arte.
Di grande interesse la chiesa romanica di San Pietro, risalente al XIII secolo, con preziosi affreschi cinquecenteschi attribuiti a Tommasino da Mortara.
D'epoca quattrocentesca è la chiesa di San Michele con una tipica facciata tardo-gotica, mentre più antica è San Valeriano. Risalente al V-VI secolo, fu ampliata e ricostruita dai monaci cluniacensi alla fine del XI secolo. Inizialmente era dedicata a Sant'Andrea ma, quando nel 1236 vi fu trasferito il corpo di San Valeriano, fu a lui intitolata. Ora si presenta con la facciata ed il corpo, ornato da elementi romanici, staccati dall'abside maggiore per il crollo di parte della costruzione.
Ricordiamo infine la settecentesca chiesa di Santo Stefano, chiesa parrocchiale di Robbio, che sorge sulla piazza detta dl'urmon, per la presenza fino a pochi anni fa (1985) di un grande olmo, piantato ancora prima della costruzione della chiesa, e rimasto per anni simbolo e memoria storica della comunità robbiese.
Al grande olmo è stato dedicato il palio di Robbio, una colorita manifestazione che si tiene la prima domenica di settembre in concomitanza con la festa patronale.
