Minerva
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Minerva è una figura mitologica romana, era la dea della guerra, e la protettrice degli artigiani.
[modifica] Minerva a Roma
La Minerva romana condivideva con Atena l'appellativo di Pallade. E il Palladio era uno degli oggetti sacri e segreti che garantivano la potenza e l'immortalità di Roma.
Ancora oggi, una Minerva armata sorveglia e protegge la città, dall'alto della torre campanaria del Campidoglio.
Minerva, come Athena, fu una delle più adorate Grandi Madri del Mediterraneo. Infatti era vergine, che nell'antico significato non voleva dire non deflorata ma senza marito. Nella versione più arcaica era infatti figlia della Dea Meti, Grande Madre della giustizia e saggezza, nonché dea del fato e dei vaticini. Con l'avvento del patriarcato fu declassata a figlia di Giove, uscita tutta armata dalla sua fronte con un colpo d'ascia di Vulcano, espressamente richiesto dal padre degli dei a causa di un forte mal di testa. In quanto a Meti ella venne ingoiata da Giove che la faceva oracolare attraverso la propria pancia. Come tutte le Grandi Madri la Dea aveva tre aspetti, di nascita, crescita e morte, pertanto la Dea guerriera era l'aspetto mortifero, mentre come Dea della giustizia e quindi dell'ordine e la misura, Minerva conservò la saggezza e la capacità delle arti manuali che necessitano di capacità misurative. Infatti Minerva insegnò agli uomini a costruire le navi, a fabbricare l'erpice con cui dissodare la terra e coltivare l'ulivo, a tessere, a fabbricare le briglie per i cavalli, a suonare il flauto. Il Palladio, statua della Dea importatata dalla Grecia, era riposta nel sancta santorum del tempio a lei dedicato dove gli uomini non avevano accesso e fu distrutto dall'ultima sacerdotessa quando subentrò il sacerdozio maschile che la spodestò. In Grecia Athena fu la Grande Madre ateniese, con l'avvento delle civiltà iperboree gli ateniesi tentarono di sostituire la patrona della città con Poseidone (il Nettuno romano), per questo fu chiesto ai due Dei di recare un dono agli ateniesi per decidere a chi dedicare il grande tempio che divenne poi il Palladio. Nettuno recò il cavallo da guerra mentre Athena donò il ramo d'ulivo simbolo di pace. In realtà gli ateniesi che erano una democrazia misero ai voti i due dei e vinse Athena. Si disse che vinsero le donne per un voto, perché al tempo le donne votavano, però gli ateniesi adirati, pur accettando il risultato, tolsero il voto alle donne, le costrinsero a indossare il peplo, proibirono l'uso di fibule o spille che costituivano a volte un'arma da difesa e le rinchiusero nel gineceo. Siamo nel VI sec. a.c., epoca in cui gli strumenti a fiato vengono sostituiti con quelli a corda. La lira di Apollo sostituì il flauto di Minerva, da qui il mito per cui la dea gettò via lo strumento che la imbruttiva deturpandole le guance.
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