Kengiro Azuma
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Kengiro Azuma (1926) pittore e scultore giapponese.
Nacque a Yamagata da una famiglia di artigiani del bronzo. Frequentò il liceo, che abbandò a 17 anni per entrare in Marina, dove sostenne i corsi per pilota di aerei siluranti: Azuma viene destinato ad Okinawa. La guerra termina pochi giorni prima della sua ultima missione, quella da kamikaze.
Dal 1949 seguì le lezioni dalla sezione di scultura dell'Università d'arte di Tokyo, dove si laureò nel 1953, assistente di Atsuo Imaizumi, vicedirettore del Museo nazionale d'arte moderna. Entrò nell'Accademia di Belle Arti di Brera (1956) per seguire i corsi di Marino Marini, si diplomò nel 1960 e sarà il suo assistente dal 1969 al 1979.
Azuma conobbe Marini grazie ad una monografia sull'artista sfogliata alla libreria universitaria di Tokio. I suoi cavalli gli ricordavano i palazzi imperiali e le tombe cinesi e così organizzo un incontro che avvenne grazie anche ad una borsa di studio offertagli dallo stato italiano.
Frequentò Lucio Fontana e questo gli permise di evitare di essere sopraffatto dal "marinismo", ritrovando una propria strada artistica. Del maestro italo-argentino coglie la base per le sue opere, ma il ritmo è competamente suo. Suoi i triangoli, le spirali, i coni, che rendono distinta la sua forma artistica.
Tra il 1980 e il 1990 insegnò alla nuova accademia di belle arti di Milano. Dal 1983 è membro del comitato scientifico della Fondazione Marino Marini e dal 1991 consigliere della Fondazione Carmela e Antonio Calderara. Nel 1993 è nominato accademico di San Luca a Roma. Due anni dopo riceve l'onorificenza "Shijuhosho" dall'imperatore giapponese. Nel 1996 gli viene conferito l'Ambrogino d'Oro del Comune di Milano.
Azuma vive tuttora in Italia e, nel 2006, la Fondazione Calderara di Vacciago di Ameno, gli ha dedicato un'antologica curata da Luciano Caramel.