Kalbiti

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I Kalbiti furono una dinastia musulmana che governò la Sicilia tra il 948 e il 1040, come vassalli della dinastia Fatimida.

In questo periodo (969) la capitale dell'impero dall'Ifriqiya, odierna Tunisia, passò al Cairo, Egitto. Costretto a ritornare in Africa, il califfo fatimida affidò il potere ad Hassan Al-Kalbi, discendente da un ramo cadetto della dinastia Yemenita e primo della dinastia kalbida. Sotto il regno dei Kalbiti la Sicilia, specialmente quella occidentale, conobbe grande splendore. Le città si riempirono di giardini, orti, merci di importazione e tessuti pregiati, ma anche di nuovi acquedotti e tecniche agricole. Le corti kalbite riunivano i grandi eruditi di poesia, filologia e di scienze naturali. In questo periodo Palermo si trasforma nella città dalle cinquecento moschee, e la Sicilia diviene centro di scambi tra le rotte del Mar Mediterraneo: le repubbliche Marinare, il Vicino Oriente e il Maghreb.

Intanto i Kalbiti però, dovevavno affrontare le continue ribellioni dei Siciliani dalla prima già nel 849, fino all'ultima del 1038. Se infatti la grande indipendenza che si conquistarono i kalbiti era inizialmente il loro punto di forza, l'isolamento della dinastia dall'impero fece avvicinare molto presto Bisanzio, che stipulò subito un trattato con l'emirato kalbita. Si stava portando avanti il progetto dell'avanzata normanna.

Sul finire della dinastia kalbita, sotto il governo di Hasan As-Samsam (1040-1053) il potere si dividerà tra le mani dei nobili arabi, dando vita a piccoli emirati.