Giuseppe Zenti
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| Giuseppe Zenti Vescovo della Chiesa cattolica |
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| Vescovo di Vittorio Veneto | |
| titolo Vittorio Veneto |
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| Consacrato | 11 gennaio 2004 |
| Nato | 7 marzo 1947 a San Martino Buon Albergo |
| Ordinato | |
| Vescovo | |
| Deceduto | |
| Vescovi Italiani dati |
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| Progetto Cattolicesimo · uso tabella | |
Giuseppe Zenti (San Martino Buon Albergo, Verona, 7 marzo 1947) è un vescovo della Chiesa cattolica italiano.
Viene ordinato sacerdote il 26 giugno 1971 da Mons. Giuseppe Carraro, quindi inizia il suo ministero presso il paese natale, proseguendo gli studi all'Università di Padova dove si laurea in lettere classiche nel 1975 con una tesi su "Le Sedi apostoliche in Sant'Agostino".
Dal 1974 al 1993 svolge il suo ministero nel Seminario minore di San Massimo (Verona), oltre ad insegnare lettere e ricoprire la carica di vicerettore alle medie e al ginnasio-liceo "Gian Matteo Giberti".
Nel 1989 è nominato pro-rettore del Seminario.
Dal 1993 al 1997 è parroco di Santa Maria Immacolata in Borgo Milano, prima di essere trasferito a Legnago, dove rimarrà fino al 25 gennaio 2002 quando viene nominato Vicario Generale della Diocesi.
Il 3 dicembre 2003 Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo della Diocesi di Vittorio Veneto.
Nei suoi primi anni di episcopato in terra trevigiana ha dimostrato di possedere un innato ottimismo ed una forte personalità, intervenendo più volte sui quotidiani locali (Il Gazzettino e La Tribuna di Treviso), invitando Unabomber ad un faccia a faccia privato, e marcando stretto le autorità politiche locali e non: due volte infatti ha scritto una lettera aperta a Romano Prodi. La prima volta durante la campagna elettorale del 2006 per chiedere attenzione alla famiglia nel suo programma; la seconda nel settembre dello stesso anno, esprimendo il concetto che il lavoro precario scoraggerebbe i giovani a sposarsi. A questa lettera hanno risposto, criticamente, il senatore Maurizio Sacconi, il presidente di Confindustria Treviso Andrea Tomat e don Antonio Mazzi, seguiti a ruota dal Presidente del Consiglio.
Prendendo spunto anche dalla controversia con l'Islam sulla lezione di Ratisbona di papa Benedetto XVI ha affermato come solo partendo dall'ermeneutica e dall'esegetica è possibile instaurare un dialogo tra le religioni.
