Eco (fisica)
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In fisica e in acustica l'eco è un fenomeno prodotto dalla riflessione di onde sonore contro un ostacolo che vengono a loro volta nuovamente "percepite" dall'emettitore più o meno immutate e con un certo ritardo rispetto al suono diretto. Tale ritardo non dev'essere inferiore ad 1/10 di secondo. Al di sotto di tale valore non si può più parlare di eco ma di riverbero.
Un tipico esempio di riverbero è quello prodotto in una stanza dalla riflessione di onde sonore sulle pareti perimetrali.
Si parla propriamente di eco quando le singole riflessioni dell'onda sonora sono percepite distintamente dall'ascoltatore.
In termini più generali, l'eco può essere definito come un onda che viene riflessa da una discontinuità nel mezzo di propagazione, e che ritorna con una intensità e ritardo sufficiente per essere percepita.
Può essere "utile" (come nei sonar) o "indesiderata" (come nei sistemi telefonici)
L'intensità viene generalmente misurata in decibel (dB).
[modifica] Propagazione del suono - eco e risonanza
La condizione fondamentale affinché il suono si propaghi è la presenza di un mezzo di propagazione che può essere gassoso, liquido o solido. Maggiore è la densità del mezzo di propagazione e maggiore sarà la velocità del suono: nell'aria a 20°C, il suono si propaga ad una velocità di circa 340 metri al secondo, nell'acqua e attraverso un mezzo solido ancora più velocemente.
Questa è la ragione per la quale i nativi americani per verificare se arrivavano i cavalli dei nemici, mettevano l'orecchio sul terreno, dato che il suono arrivava prima attraverso il terreno che non attraverso l'aria.
Come conseguenza si ha che nel vuoto non c’è propagazione di suono, ma silenzio assoluto. Per capire come si propaga il suono, si può gettare un sasso nell'acqua e si noterà che il "disturbo" si propaga per linee concentriche. In realtà, non è l'acqua che si sposta, ma l'impulso di propagazione perché l'acqua si limita a fare dei movimenti che vanno verso l'alto e verso il basso.
Un fenomeno fondamentale della propagazione del suono è la riflessione che si determina quando l'onda sonora incontra un ostacolo e torna indietro. Si individuano, così, due onde: l'onda incidente e l'onda riflessa. La riflessione può darsi in due modi: come riverbero e come eco.
Si ha riverbero quando l'onda incidente si confonde nell'orecchio dell'ascoltatore con l'onda riflessa, mentre si ha eco quando le due onde risultano distinte.
Perché si formi l'eco è necessario che la distanza tra la sorgente sonora e l'ostacolo sia di almeno 17 metri.
Come arriviamo a questo calcolo? Il suono si propaga nell'aria a 20°C a circa 340 m. al secondo. Per distinguere con chiarezza due suoni è necessario che essi distino tra loro almeno 1/10 di secondo. Tale intervallo di propagazione in aria corrisponde alla distanza di 34 metri, cioè 17 metri dalla fonte sonora all'ostacolo e 17 per il percorso inverso. Se la distanza è inferiore a 17 metri si ha il riverbero.