Colosso di Barletta
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Il Colosso di Barletta, meglio noto a livello locale come Eraclio o Arè, è una gigantesca statua di bronzo, alta 5.11 m, risalente al IV secolo.
Situata dinanzi al fianco sinistro della Basilica del Santo Sepolcro di Barletta, l'opera è di fattura bizantina, e raffigura con molta probabilità l'imperatore Teodosio II (o, secondo altri, Valentiniano I).
[modifica] Storia
Secondo l'opinione più diffusa, la colossale statua, forgiata, pare, da tal Polifobo, fu asportata dai veneziani durante il sacco di Costantinopoli del 1204, e lasciata durante il viaggio di ritorno nel porto di Barletta a causa della navigazione resa critica da una tempesta e dal pesante carico. (La vecchia tesi del naufragio è stata poi smentita da analisi chimiche dovute ai recenti restauri che non hanno mostrato sulla statua segni di una sua eventuale presenza in acqua)
La statua, che non fu più recuperata dalla flotta veneziana, fu deposta su un braccio dell'antico porto, dove vi rimase per quasi un secolo, fin quando nel 1309 i Domenicani di Manfredonia non chiesero ed ottennero da Carlo II d'Angiò il permesso di asportare e fondere gli arti della statua per farne delle campane per la loro chiesa.
Dovette passare ancora molto tempo finché nel 1491, su commissione dei cittadini di Barletta, la statua, rifatte le gambe e le braccia dallo scultore Fabio Alfano di Napoli in forma molto differente dallo stile originale, non fu posta nella sua attuale collocazione.
