Collegio Ghislieri
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Il Collegio Ghislieri è uno dei collegi universitari storici di Pavia più prestigiosi, insieme all'Almo Collegio Borromeo. Fu fondato nel 1567 da Papa Pio V, al secolo Antonio Michele Ghislieri. Nel 1965 è stata fondata una sezione femminile intitolata alla benefattrice Sandra Bruni.
Il collegio è oggi sotto l'alto patronato del presidente della repubblica ed è riconosciuto dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica come ente di alta qualificazione culturale. Accoglie studenti dell'Università di Pavia particolarmente meritevoli in seguito ad un concorso pubblico per esami tenuto annualmente.
Il Collegio è provvisto di una delle biblioteche private più vaste del Nord Italia, contenente circa 100 mila volumi che coprono ogni area del sapere.
Alcuni tra i noti personaggi che hanno popolato il Collegio nella sua lunga storia sono il commediografo Carlo Goldoni, lo statista Giuseppe Zanardelli, il fondatore dell'Università Cattolica Padre Agostino Gemelli, Guido Rossi noto ai più come commissario straordinario della Figc durante lo scandalo del mondo del calcio nel 2006 e Virginio Rognoni, già Ministro e vicepresidente del CSM.
[modifica] Storia
Il 7 ottobre 1571 nel golfo di Lepanto (sulla costa ionica della Grecia) la flotta degli Stati cristiani sconfiggeva in una sanguinosa battaglia l'armata navale dei Turchi, fermandone la minacciosa espansione nel Mediterraneo, sembrata fino a quel momento inarrestabile. La notizia di questa grandissima vittoria giunse a Roma (con i mezzi di comunicazione del tempo) solo il 21 ottobre, ma narra la leggenda che nello stesso giorno della battaglia una persona, con una miracolosa visione, aveva saputo del suo esito favorevole. Questa persona era Papa Pio V (Antonio Michele Ghislieri) che della alleanza degli stati cristiani era stato l'ispiratore ed il tenace organizzatore. Papa Ghislieri, nella sua strenua difesa della Fede, non paventava solo i pericoli esterni, che potevano venire dall'Impero Ottomano o, per altro verso, dalla Riforma protestante, ma anche i pericoli interni al mondo cattolico, derivanti dall'indebolimento dell'afflato religioso e dalla caduta della tensione morale, nella gente comune e tra i clerici. Nell'auspicato rinnovamento era essenziale il ruolo di istituzioni culturali che educassero una classe dirigente in cui la formazione religiosa ed etica si integrasse con una preparazione culturale e professionale di livello universitario.
Da qui dunque il progetto del Papa (eletto nel gennaio 1566) di un collegio che portasse il nome della sua famiglia; sede ideale, per la sua antica e rinomata Università, era Pavia, dove il Papa era stato inquisitore e (presso il convento domenicano di S. Tommaso) lettore di filosofia e teologia; inoltre Pavia non era lontana dal territorio alessandrino di Bosco (Marengo) da cui il Papa proveniva ed i cui giovani avrebbero avuto un accesso privilegiato al collegio. Nasce così già nel 1567, il Collegio Ghislieri di Pavia, il cui progetto educativo, nei confronti dei giovani di ingegno ma di non agiate condizioni economiche, ben si riassume nella affermazione contenuta nella bolla di fondazione, per cui sapientia cum probitate morum coniuncta humanae mentis perfectio (est). Nel 1569 il Papa assicura la autonomia finanziaria (fino ai giorni nostri) della neonata istituzione trasferendole un intero feudo appartenente alla Abbazia di S. Pietro in Ciel d'Oro: centinaia di ettari di terra fertilissima dominati dall' imponente castello di Lardirago, che il Collegio ancor oggi possiede e che sta anzi trasformando in un Centro per attività culturali.
Aperto dapprima ai soli chierici, il Collegio acquistò carattere laico a partire dalla metà del Settecento, quando venne meno ogni dipendenza dalla Curia romana ed il Patronato sull'ente venne assunto direttamente dalla monarchia austriaca, allora regnante in Lombardia. Con l'arrivo delle armate napoleoniche ci fu dapprima un cambiamento di denominazione, ma in seguito, dopo una visita (nel 1805) dello stesso Napoleone, il novello "Collegio Nazionale" fu trasformato in una scuola militare, destinata a durare soltanto una decina di anni: ritornati gli austriaci riprende a vivere l' "Imperial Regio Collegio Ghislieri di Pavia". Gli anni del Risorgimento non furono però, come è facile immaginare, anni tranquilli per il Ghislieri, che ebbe tra i suoi alunni alcuni protagonisti delle Cinque Giornate di Milano, come Cesare Correnti, Carlo De Cristoforis e Giuseppe Zanardelli (futuro Guardasigilli e Primo Ministro nei governi dell' Italia unita). Solo dopo l'unità d'Italia, attenuatosi il rigore proprio degli ordinamenti disciplinari asburgici, il Collegio incominciò ad assumere il suo aspetto odierno, come istituzione organizzata secondo un principio di autonomia, ispirata al principio della libertà della cultura, aperta ai giovani di tutte le classi sociali, senza alcun vincolo ideologico. Coinvolta in questi mutamenti fu anche la figura del Rettore del Collegio, che cessò di essere un ecclesiatico, e fu scelto piuttosto tra docenti universitari, anche per sottolineare il legame che il Collegio vuole avere con l'Ateneo pavese. Ha giovato inoltre al senso di identità e di continuità del Collegio il fatto che questa nomina avvenisse spesso (e sempre negli ultimi ottanta anni) tra ex-alunni del Collegio. Il Papa fondatore, di carattere severo ed ascetico, aveva voluto per il suo collegio una costruzione funzionale ma non fastosa. Il progetto fu affidato ad uno dei più celebri architetti dell'epoca, Pellegrino Pellegrini, che interpretò molto bene questa impostazione ideale del committente realizzando un edificio su tre piani, a pianta quadrata, che, pur imponente, rifiuta una vuota monumentalità e crea spazi interni funzionali alla vita comunitaria che vi si svolge. Suoi elementi centrali sono il suggestivo quadriportico del piano terreno ed il grande corridoio del primo piano (su cui si aprono le camere degli alunni, illuminato da due grandi logge (chiuse con vetrate dalla fine dell'Ottocento). Verso la metà del Settecento l'edificio venne notevolmente ampliato con l'aggiunta di una nuova ala verso Sud, mediante la trasformazione di un fabbricato preesistente. Due secoli dopo, nel 1936, tale ala venne meglio raccordata con la parte monumentale del Collegio con un'ala più piccola, all'interno della quale fu poi realizzata, nell' ultimo dopoguerra, l'Aula Goldoniana, destinata a conferenze e convegni. Su di un'area attigua sorgono le palazzine della sezione femminile, in parte di nuova costruzione, ed in parte frutto della ristrutturazione di edifici preesistenti. Molto interessante è anche la cappella (terminata nei primi anni del Seicento, con l'intervento di un altro progettista, Alessandro Mollo) il cui spazio interno trova sviluppo nella cupola ad otto spicchi con lanterna. Accanto, affacciato sulla piazza che dal Ghislieri prende il nome, un elegante edificio neoclassico su due piani, costruito durante il periodo napoleonico per dotare di aule la Scuola Militare, è oggi sede della Amministrazione del Collegio.