Carla Mignone
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Carla Mignone, in arte Milly (Alessandria, 1903 – Milano, 1980) è stata una cantante, nonché attrice teatrale e cinematografica italiana.
[modifica] Biografia
Suo padre se ne va via di casa nel 1907, lasciando sua madre da sola ad accudire lei e i due fratelli Totò Mignone e Mitì. Dopo aver trovato un posto come cassiera al Fiandra, debutta con i fratelli come trio di avanspettacolo dove lei canta, la sorella balla e il fratello suona. Un inizio arduo per i tre ragazzi che non sanno niente del mondo dello spettacolo, ma che li porterà in pochi anni al Trianon di Torino. Continueranno la loro carriera all’interno della Compagnia dei fratelli Schwarz con riviste come "Wunderbar" e "Al Cavallino Bianco" assieme ad artisti del calibro di Ottavio Spadaro, Isa Bluette, i fratelli De Filippo e Umberto Melnati, poi nella rivista Broadway con Camillo Pilotto. Una volta sciolto il trio, diventerà soubrette della Compagnia Za Bum all’Excelsior di Milano per la regia di Mario Mattoli, che sposerà poi la sorella Mitì, e si affermerà con un repertorio di canzoni allora considerate provocatorie. Sarà proprio con lui che comincerà la sua carriera cinematografica con film come "Tempo Massimo" (1934) in cui reciterà accanto a suo fratello, Vittorio De Sica e una ancora non nota Anna Magnani, "Amo te sola" (1934) sempre accanto a De Sica e "Idillio" (1948).
Il 1949 la porta in Francia e negli Stati Uniti, dove al Blue Angel di New York incanterà tutti con la sua voce caldissima, le sue canzoni, i suoi bellissimi vestiti e i favolosi gioielli, diventanto una delle icone della cronaca mondana, le cui voci vogliono che fra i suoi amori ci siano lo scrittore Cesare Pavese, il regista Mario Soldati e anche nientemeno che il Re Umberto di Savoia. Tornata in Italia si esibisce al Lirico di Milano, facendo il pienone con "Stramilano esseti-errea-emmei-ellea-enneo", diventando l’icona di quegli italiani che si vogliono sbarazzare dei tempi bui del dopoguerra. Si consacra anche attrice intellettuale al Piccolo Teatro con il ruolo di Jenny Delle Spelonche ne L'Opera da tre soldi di Bertolt Brecht, sotto l’occhio costante di Giorgio Strehler che l’ha plasmata trasformandola da attrice a diva. Dopo la parentesi teatrale, torna al cinema, voluta fortemente da Renato Castellani per "Nella città l'Inferno", dove nel ruolo di Suor Giuseppina, trova la sua collocazione in un cast di attori assia famosi: Anna Magnani, Giulietta Masina, Renato Salvatori e Alberto Sordi.
Successivamente è sempre il cinema a richiamarla davanti all'obiettivo di Alberto Lattuada che la impone nel cast di I dolci inganni con una giovanissima Catherine Spaak, Christian Marquand e Marilù Tolo. Continua anche la sua carriera come cantante e la sua voce rimane legata a canzoni come Violino Tzigano che esporta anche all'estero, capace di creare suggestioni e di richiamare con il timbro e le inflessioni della voce un mondo di ricordi. Sotto la regia di Filppo Crivelli e accompagnata dal pianista Roberto Negri, è la star dello spettacolo "Milanin Milanon" e in altri recital. Nel 1965 comincia la sua carriera televisiva a Studio Uno con Mina Mazzini, Paolo Pannelli e le gemelle Kessler dove porta un repertorio di canzoni legate alla sua giovinezza, riuscendo a ricreare una parentesi piacevole per un pubblico giovane e meno giovane.
Con l’età, sempre avvolta dallo chiffon nero, si fa artista scrupolosa e donna riservata e minuta. Passa da L’istruttoria di Peter Weiss al Piccolo Teatro per la regia di Puecher nel 1966 a L’amore e la guerra, un recital di canzoni e poesie dove duetta con Achille Millo. Giuseppe Patron Griffi la inserisce nel cast collettivo di "Metti una sera a cena" con Adriana Asti, Florinda Bolkan, Annie Girardot, Nora Ricci, Tony Musante e Jean-Louis Trintignant, anche se la sua interpretazione migliore rimane quella legata al film Il conformista di Bernardo Bertolucci, nel ruolo di una madre morfinomane. Il 7 dicembre 1972 il Comune di Milano, nella persona dell'allora sindaco Aldo Aniasi, conferì a Milly la medaglia d’oro di benemerenza civica. Nel 1979 è al Derby di Milano e poi a Berlino con uno spettacolo di due ore composto da settanta canzoni sempre per la regia di Filippo Crivelli e accompagnata dal piano di Roberto Negri. Il 3 agosto 1980 è a Palermo con il suo recital e poi a Berlino il 9 settembre. Tornata a Milano, morirà la notte fra il 22 e il 23 settembre.
Nel 2002, l'attore Gennaro Cannavacciuolo le dedica lo spettacolo L'uomo è fumator... Stasera Milly.
Milly morì a Nepi.
[modifica] Filmografia
- Cinque a zero, regia di Mario Bonnard (1932)
- Tre uomini in frac, regia di Mario Bonnard (1932)
- Tempo massimo, regia di Mario Mattoli (1934)
- Amo te sola, regia di Mario Mattoli (1935)
- Musica in piazza, regia di Mario Mattoli (1936)
- Idillio, regia di Mario Mattoli (1948)
- Mattino di primavera, regia di Giacinto Solito (1957)
- Nella città l'inferno, regia di Renato Castellani (1958)
- I dolci inganni, regia di Alberto Lattuada (1960)
- Metti una sera a cena, regia di Giuseppe Patron Griffi (1969)
- Il conformista, regia di Bernardo Bertolucci (1970)
- L'uomo di paglia, regia di Elio Petri
- Black Sabbath, di Mario Bava (nell'episodio "La Goccia")
