André Malraux

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

André Malraux (3 novembre, 1901 - 23 novembre, 1976) è stato uno scrittore, un avventuriero ed un uomo politico francese.

Indice 1 Biografia 1.1 Infanzia e Indocina 1.2 Seconda guerra mondiale 1.3 Ministro di de Gaulle 1.4 Fratellanza e umanesimo 1.5 Restaurazione dell'ordine 2 Bibliografia scelta

[modifica] Biografia

[modifica] Infanzia e Indocina

Dopo una infanzia passata con la madre e la nonna a Bondy di cui non serberà buoni ricordi (Antimémoires, 1967), André Malraux entra alla École des Langues orientales e frequenta gli ambienti artistici parigini.

Nel 1921 si sposa con Clara Goldschmidt, ricca ereditiera di una famiglia di origini tedesche, e va a vivere con lei in Cambogia. Alcuni investimenti errati in borsa dilapidano però la fortuna della moglie, e Malraux tenta di rimuovere un bassorilievo dal tempio di Banteay Srei a Angkor Wat per rivenderlo ad un collezionista. Scoperto, viene condannato nel luglio 1924 a tre anni di prigione. Alcuni intellettuali parigini, quali Marcel Arland, Louis Aragon, André Breton, François Mauriac, André Gide et Max Jacob si impegnano per far ridurre la pena a Malraux, che rientra in Francia nel novembre 1924. Nel 1930 pubblica La voie royale, un romanzo d'avventura ampiamente ispirato a questi avvenimenti.

Nell'estate 1931, André Malraux e Clara aiutano il militante comunista Jean Cremet a ritornare in Europa con una nuova identità (diventerà uno dei personaggi del romanzo La Condition humaine). Appassionato di archeologia, compie anche una missione nel Laos e si mette al servizio dei comunisti cinesi.

[modifica] Seconda guerra mondiale

Già a partire dal 1933, milita contro il fascismo e il nazismo, quindi entra nell'aviazione con i repubblicani spagnoli dal 1936. Viaggia anche negli Stati Uniti con la speranza di trovare fondi per i repubblicani. Evaso da un campo di prigonia, con l'aiuto del suo fratellastro Roland entra nella resistenza francese nel 1943 dopo l'arresto in Dordogna di quest'ultimo. Viene quindi catturato dalla Gestapo nel 1944, trasferito da una prigione all'altra fino a Tolosa per un interrogatorio. Si scopre libero quando i tedeschi lasciano la città. Finisce la guerra al comando della Brigade « Alsace-Lorraine ». Riceve la Médaille de la Résistance, la Croix de Guerre e la British Distinguished Service Order.

[modifica] Ministro di de Gaulle

Dopo essere stato ministro della Propaganda e dell'Informazione nel 1945-46, si lega al generale de Gaulle, che lo nominerà ministro dell'Interno e poi della Cultura dal 1958 al 1969.

Da ministro, Malraux coniuga una politica di prestigio e di opere sociali. Ispirato alle esperienze della Repubblica di Vichy (allestimento di avvenimenti culturali destinati alle masse e patrocinati dallo Stato) e dai movimenti fascisti quali la Jeune France (solidarietà, esaltazione ed estetica della potenza umana tramite l'arte, assenza di letteratura), Malraux è in effetti l'archetipo del gaullista di sinistra: il suo discorso contro François Mitterrand nel dicembre 1965 lo dimostra ("voi non eravate nemmeno in Spagna"). In reazione al liberalismo della Terza Repubblica francese, fa della cultura un affare amministrato dallo Stato. Fu infatti l'iniziatore delle Maisons de Jeunes et de la Culture che marcarono profondamente la vita nei comuni e nei quartieri durante molti decenni.

Da questo movimento culturale è praticamente esclusa la letteratura, a beneficio di arti che hanno più effetto sulle masse, realizzate grazie alle competenze artistiche di Malraux e alle sue numerose amicizie con artisti di primo piano (Matisse, Braque, Picasso, Giacometti): commissiona il soffitto de l’Odéon a André Masson, quello de l’Opéra di Parigi a Marc Chagall, invia la Gioconda negli Stati Uniti, fa restaurare il palazzo di Versailles... Malraux compie sforzi enormi per far splendere la cultura francese nel mondo. Ma questa amministrazione statale dell'arte, questa volontà di produrre cultura con forti investimenti pubblici, è stata giudicata come il grande funerale nichilista della cultura francese da alcuni storici quali Marc Fumaroli. Secondo questi, il dopo-guerra francese è (a differenza degli anni della Terza Repubblica, che non avevano una politica culturale sistematica) un deserto artistico che lo Stato francese ha tentato di dissimulare a colpi di eventi culturali.

Nel corso della sua vita, segnata anche da pesanti lutti (perde la moglie Josette Clotis in circostanze drammatiche nel 1944, quindi i due figli in un incidente automobilistico nel 1961), Malraux ha incontrato le grandi personalità del mondo politico contemporaneo (Mao Zedong, John F. Kennedy e Jawaharlal Nehru ad esempio) ed ha mantenuto un dialogo costante con i grandi artisti: Pablo Picasso, Marc Chagall, Georges Braque, Maurice de Vlaminck, André Derain, Fernand Léger, Jean Cocteau, André Gide, Max Jacob, Pierre Reverdy e Louise de Vilmorin che fu la sua ultima compagna.

[modifica] Fratellanza e umanesimo

Malraux non si è mai sentito legato da un dogma, e attraverso le sue mutazioni è rimasto fedele alla necessità di sorpassare sé stesso, a questo eroismo duro che esclude ogni ricorso a utopie consolatrici. Agnostico, ha messo nell'arte (ad esempio nell'idea di un museo immaginario che riproponesse l'arte con le sue relazioni e metamorfosi) il solo elemento grandioso a portata dell'uomo, la sua unica chance di immortalità. Per questo fratellanza e umanesimo sono il cuore della sua vita e delle sue opere:

« L’humanisme (...) c’est dire : nous avons refusé ce que voulait en nous la bête, et nous voulons retrouver l’homme partout où nous avons trouvé ce qui l’écrase. » (Les voix du silence)

(L'umanesimo, vuol dire: abbiamo rifiutato quello che la bestia in noi voleva, e vogliamo ritrovare l'uomo ovunque sia stato schiacciato)

[modifica] Restaurazione dell'ordine

Se il maggio francese è per lui solo un'illusione lirica, definisce comunque gli eventi come una "vera crisi di civiltà". Lo vediamo in testa alla manifestazione di quelli che reclamano la restaurazione dell'ordine all' Arc de Triomphe il 30 maggio. Malraux non ha mai cessato di identificare questo ordine con la persona e le opere del Generale de Gaulle: l'anno successivo lascia il governo per accompagnare le dimissioni del Generale e rimarrà con lui fino alla sua morte nel 1970.

I gaullisti, tra cui Jacques Chirac, trasporteranno quindi nel 1996 le ceneri di Maluraux al Pantheon di Parigi, sotto la strana supervisione di Bastet, la dea gatto dell'antico Egitto.

[modifica] Bibliografia scelta

• Les conquérants, 1928
• La voie royale, 1930
• La condition humaine, 1933, vincitore del Prix Goncourt
• Le temps du mépris, 1935
• L'Espoir, 1937
• Les voix du silence, 1951
• Le Musée Imaginaire 1947, 1965
• Antimémoires, 1967
• Les chênes qu'on abat, 1971
• La Corde et les Souris, 1973
• Le Mirroir des Limbes, 1976

• Wikiquote contiene citazioni di o su André Malraux

Scrittori: per genere · argentini · britannici · finlandesi · francesi · giapponesi · greci · italiani · latini · nicaraguensi · senegalesi · russi · spagnoli · statunitensi · tedeschi ·