Val Sangone

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La Val Sangone è una valle alpina della parte occidentale del Piemonte, in Provincia di Torino, tracciata dal percorso del torrente Sangone.
Si estende per circa 25 km attraversando i comuni di Coazze, Valgioie, Giaveno, Trana, Reano, Sangano , Bruino e Rivalta; questi comuni (ad esclusione degli ultimi due) formano la Comunità Montana Val Sangone, con sede a Giaveno.
Confina a nord con la Val di Susa (accessibile con il passo del colle Braida) e a sud con la Val Chisone (accessibile con il passo della Colletta), sorgendo alle falde delle Alpi Cozie. Presenta altitudini contenute, dai 2017 m s.l.m. del colle Roussa, alla sorgente del fiume, ai 300 m s.l.m. del comune di Rivalta.

[modifica] Cenni storici

Abitato con ogni probabilità in epoca preistorica, i primi insediamenti certi sono quelli delle popolazioni celto-liguri (Taurini, Vibelli, Magelli), che scelsero la Val Sangone in virtù della maggiore tranquillità e sicurezza: non è infatti una valle di transito come le adiacenti Val Chisone e Val di Susa.
I primi documenti risalgono invece all'VIII secolo; nel tempo, l'esercizio del potere in Val Sangone variò in modi e soggetti, rimanendo comunque legato alle vicende della vicina e più esposta Val di Susa. Longobardi, Franchi e per mezzo secolo anche Saraceni imperversarono per queste montagne.
Dall'XI secolo la situazione si ristabilizzò, seguendo le evoluzioni della regione: il territorio fu suddiviso in contee e marche, con la creazione di un ampio ceto nobiliare. La giurisdizione della valle fu per lo più contesa tra le potenti abbazie sorte nel tempo, come quella di Sangano, di Novalesa, di Giaveno e di San Michele.
Solamente sul finire del XIV secolo la famiglia Savoia riuscì a impossessarsi dei territori della Val Sangone, instaurando il dominio sabaudo che vedrà solamente due interruzioni: l'invasione francese durante la Guerra di successione spagnola e l'annessione alla repubblica Cisalpina (poi Regno d'Italia) per mano di Napoleone.
Un'altra pagina dolorosa nella storia della Val Sangone è quella scritta durante la Resistenza, quando la popolazione locale pagò un alto tributo in termini di vite umane: 1079 combattenti, 388 tra partigiani e civili, quasi 400 case distrutte dall'esercito tedesco; ne sono testimonianza le 6 medaglie d'oro al merito partigiano assegnate in questi luoghi.

[modifica] Attività economiche

Le attività economiche in Val Sangone riguardano principalmente i settori secondario e terziario. Cartiere, industrie alimentari e manifatturiere hanno preso il posto delle fonderie di inizio secolo. L'agricoltura, sebbene messa in secondo piano nel dopoguerra, rimane ancora oggi parte integrante del territorio, con la coltivazione di patate, mele, pere, castagne, orzo e la produzione di miele e prodotti caseari.

Una voce importante dello sviluppo riguarda la creazione di parchi e aree protette: la parte più alta della valle è compresa nel territorio del "Parco Orsiera Rocciavrè", mentre in alcuni paesi di pianura (Bruino, Rivalta ed altri in cui scorre il torrente) è stata istituito da pochi anni un parco fluviale, per il recupero e la protezione dell'habitat naturale.

[modifica] Voci correlate

• Sangone