Umiltà
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L’umiltà è la prerogativa di colui che è umile. Nonostante esistano diversi modi di intendere questo termine nel quotidiano, una persona umile è essenzialmente una persona modesta e priva di superbia, che non si ritiene migliore o più importante degli altri. L’umiltà non va confusa con l’umiliazione, che è l’atto con il quale qualcuno viene indotto a vergognarsi, e non ha nessuna attinenza con la presente voce.
[modifica] L’umiltà nella religione, nella spiritualità e nella filosofia
Nella religione e nella spiritualità, l’umiltà è generalmente considerata un valore positivo. Nelle religioni monoteistiche, l’umiltà può essere vista come una forma di rispetto dovuta al riconoscimento di un essere superiore.
Nel cristianesimo l’umiltà (spesso accostata alla mitezza) è considerata una virtù. Tra i benefici riservati agli umili dalla Bibbia compaiono l’onore, la saggezza e la vita eterna.
Al Mahatma Gandhi è attribuita la considerazione che la ricerca della verità, senza l’umiltà, è condannata a degenerare in una tremenda caricatura di sé stessa. [1] [2]
Anche il taoismo considera l’umiltà come una grande virtù. Le seguenti massime descrivono in che modo l’uomo saggio dovrebbe concepire la propria realizzazione in accordo al Tao Te Ching (77.4)
- [l’uomo saggio] agisce senza rivendicare il risultato compe proprio; egli consegue l’obiettivo ma non vi resta aggrappato: -- egli non desidera dimostrare la propria superiorità.
