Tonight's the Night

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Tonight's The Night


Artista	Neil Young
Tipo album	Studio
Pubblicazione	giugno 1975
Durata	44:52
Dischi	1
Tracce	12
Genere	rock , blues
Etichetta	Reprise
Produttore	David Briggs e Neil Young con Tim Mulligan
Registrazione	Studio Instrument Rentals di Hollywood
Note	{{{Note}}}
Premi
Dischi di platino	{{{Numero dischi di platino}}}
Dischi d'oro	{{{Numero dischi d'oro}}}

Neil Young - cronologia
Album precedente On the Beach 1974	Album successivo Zuma 1975
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Tonight's The Night è un album di Neil Young pubblicato nel 1975, anche se registrato il 22 agosto 1973. Si considera il cuore della trilogia del dolore, che proseguirà con On The Beach (uscito l'anno prima). La casa discografica ha ritardato la sua uscita dopo il basso riscontro commerciale di Time Fades Away.

E' un disco scurissimo sin dalla copertina, pieno di canto straziato, doloroso al limite del pianto e soprattutto molta stanchezza. Si racconta infatti che il gruppo sia stato costretto da Young a suonare al buio, in stato di ubriachezza e senza le adeguate ore di riposo per creare questo effetto che avvolge il disco. Questo forse è un'altro motivo per cui la Reprise non era troppo convinta di Tonight's The Night.

E' dedicato a due persone scomparse, cari amici di Neil, entrambi morti per droga. Il primo è il roadie Bruce Berry protagonista delle due title-track (la parte seconda è quasi uguale alla prima, come se la stanchezza avesse preso il sopravvento). Poi c'è Danny Whitten, membro dei Crazy Horse, ricordato con il blues vivace di "Come on Baby Let's Go Downtown", in cui canta lui (live al Fillmore East di New York City il 7 Marzo 1970), che qui acquista un tragico significato commemorativo.

Ci sono melodie malinconiche con l'armonica che pare fiaccarsi, ma, ogni tanto, spuntano chitarre taglienti. La ricerca della solitudine in contrappunto ai colleghi che si crogiolano nel successo si evince in "Roll Another Number (For the Road)" e "World on a String", dove l'artista dice che "sono lontani i tempi di Woodstock ". "Borrowed Tune" ruba la melodia a "Lady Jane" dei Rolling Stones, come si evince dal titolo e da una strofa: "I'm singin' this borrowed tune/ I took from the Rolling Stones/ alone in this empty room/ too wasted to write my own."

L'album è considerato seminale per molti generi a venire, ritenuto fonte di ispirazione per numerosi gruppi (come i Dinosaur Jr.). "Albuquerque" è ritenuta la canzone capostipite dello slow core rock. Molti critici lo considerano il capolavoro di Neil Young, un perfetto affresco di un artista solitario e triste.