Stadio "Romeo Menti" di Vicenza
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| Romeo Menti | |
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| Informazioni | |
| Località | Vicenza   Italia |
| Inizio costruzione | |
| Inaugurazione | 1935 |
| Struttura | Pianta quadrata |
| Dimensioni del terreno | 105 x 68 m |
| Proprietario | Comune di Vicenza |
| Progetto | |
| Beneficiari | |
| Calcio | Vicenza Calcio  |
| Capacità | |
| Posti a sedere | 10.000 |
Lo stadio Romeo Menti è lo stadio calcistico della città di Vicenza, anche se hanno lo stesso nome anche gli stadi di Montichiari in provincia di Brescia e di Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, il che rappresenta un record probabilmente mondiale, con tre stadi dedicati ad un solo giocatore.
Lo stadio sorge sulla riva sinistra del fiume Bacchiglione, poco distante dal centro della città, tanto che spesso la domenica si può sentire l’urlo dei tifosi al gol del Vicenza addirittura dalla centralissima Piazza dei Signori.
[modifica] Storia
Costruito nel 1935, andava a sostituire il vecchio campo di Borgo Casale che dal 1911 rappresentava il terreno delle partite casalinghe della squadra berica. Fu inaugurato in occasione della sagra dei Oto, festa patronale della Madonna di Monte Berico, l’8 settembre. In quella occasione si affrontarono il Vicenza e gli ungheresi del Saroksar, sfida in cui prevalsero i biancorossi che schieravano per la prima volta il fresco sedicenne (li aveva compiuti da appena 3 giorni!) Romeo Menti all’ala destra, fratello minore di Umberto e di Mario, che aveva disputato però solo pochissime gare con la casacca vicentina.
Danneggiato e reso impraticabile dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, nel giro di qualche mese torna agibile, per lo meno per quanto riguarda il terreno di gioco.
La sera del 4 maggio 1949, l’aereo che stava riportando a casa il Grande Torino da Lisbona si schianta contro la basilica di Superga. Nel disastro periscono 27 persone, fra giocatori, dirigenti, giornalisti e piloti. Fra di essi di è Romeo Menti.
Il Consiglio Comunale della città di Vicenza intesta al più grande giocatore mai prodotto (insieme a Roberto Baggio) dal suo vivaio lo stadio comunale.
Nel corso degli anni lo stadio subisce varie migliorie e restauri, soprattutto quando la società prende il nome di Lanerossi Vicenza. La scritta della nuova proprietà compare a lettere cubitali sopra gli spalti e nelle mura di recinzione. La "R" anodata simbolo dell'industria di Schio è in questo periodo presente anche nelle tinteggiature esterne dello stadio.
Alla fine degli anni ’70 raggiunge, in una partita contro la Juventus, la sua massima capacità con 33mila spettatori presenti. Sono gli anni di Paolo Rossi e dello storico secondo posto della squadra biancorossa in serie A. Fra gli anni ’80 e ’90 nuovi lavori di ristrutturazione portano ad eliminare le parterre e a ridurre, secondo le nuove norme, la capienza a 20.920 spettatori. Nel novembre 1989 ospita anche un'amichevole della nazionale italiana, Italia-Algeria.
Con il cambio di proprietà della squadra, passata per un certo periodo in mani britanniche, nella seconda metà degli anni novanta tornò in auge l'ipotesi di costruire un nuovo stadio più capiente fuori dal centro urbano, mentre fu persino avanzata un'idea progettuale indipendente che prevedeva il completo rinnovo nel vecchi sito, ma dopo una lunga trattativa la società del Vicenza Calcio e il Comune di Vicenza non giunsero ad alcun accordo economico.
Negli ultimi anni, dopo la rimozione dei pilastri metallici della copertura della vecchia tribuna centrale (unico settore coperto), che ostacolavano le riprese televisive, la capienza venne ulteriormente ridotta prima a 19mila poi a 10mila spettatori per motivi di sicurezza.
Al suo interno lo stadio ospita anche una palazzina dove ha sede il Vicenza Calcio.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda tecnica dello stadio sul sito del Vicenza Calcio
- Idea progettuale indipendente per il rinnovo dello stadio Menti
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