Sclerometro
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Lo sclerometro è uno strumento per l'effettuazione di prove empiriche e non distruttive su elementi strutturali in calcestruzzo o talvolta in muratura. Il principio dello sclerometro è quello di stimare la durezza superficiale del materiale (rilevata attraverso l'altezza del rimbalzo di una massa battente interna allo strumento), che può essere in qualche modo correlata alla sua resistenza.
A causa dell'incertezza nella correlazione matematica tra queste due proprietà del materiale, la prova sclerometrica non è ufficialmente riconosciuta nelle normative tecniche. Tra i parametri che possono falsare la prova i più comuni sono: umidità del materiale, snellezza dell'elemento strutturale, inadeguata levigatura e pulitura della superficie di battuta, carbonatazione del calcestruzzo, imperfetta taratura dello strumento, strumento non ortogonale alla superficie da provare.
L'aleatorietà di tutti questi elementi (ed altri di importanza minore) consigliano quindi di utilizzare la prova sclerometrica solo in termini comparativi, per stabilire la differente qualità di due o più elementi strutturali, e non in termini assoluti.
Ad ogni modo è innegabile la rapidità di esecuzione; l'onerosità della prova dipende principalmente dal tempo impiegato dal tecnico per recarsi in sito.
Generalmente lo strumento è corredato da uno più grafici che, attraverso una serie di curve, consentono di risalire dalla durezza dell'elemento alla resistenza del materiale. Questa è espressa solitamente come Rck (resistenza caratteristica a 28 giorni dal getto). Il valore ottenuto andrà confrontato con la resistenza assunta nei calcoli dal progettista in base al tipo di calcestruzzo che si prevedeva di utilizzare.
Eventuali riscontri di resistenze non adeguate potranno comportare talvolta la richiesta di prove più onerose, come carotaggi ed analisi di laboratorio.