San Scenute
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San Scenute (c. 348 - c. 466), santo copto - cristiano
Scenute (dal saitico figlio di Dio, in greco Skenutes), nacque nel 348 in un villaggio chiamato all'epoca Shenalolet. Suo padre era un agricoltore ed inoltre e possedeva una morra di pecore. Per mancanza di un aiuto pastore onesto, i genitori mandarono il giovane Scenuda a pascolarle. Una notte, sotto un albero di sicomoro il pastore vide il giovane pregare attorniato da dieci lampade ardenti. Presto entrò nel monastero Bianco dello zio Pigol. Dal 383 divenne lui stesso priore del Monastero Bianco di Atripe nella Tebaide, un doppio monastero in cui vivevano 2200 monaci e 1800 monache. Nel 431 partecipò al Concilio di Efeso come accompagnatore del vescovo Cirillo. Tradizioni agiografiche narrano che morì centenario nel 466. Scenute è considerato il più grande scrittore copto a noi noto e ci ha lasciato numerosi scritti in dialetto saidico, per lo più sermoni ed epistole, volti contro ogni forma di superstizione, paganesimo e rilassatezza, caratterizzati da un'ispirazione ardente, uno stile vigoroso e concitato. San Scenute viene commemorato dalla Chiesa copta il 14 luglio ovvero il settimo giorno del mese di Abib
[modifica] Regola Monastica
Scenute fu un rigidissimo moralizzatore della vita monastica e laica. Energico riformatore della chiesa istituì un metodo austero e rigido. Scenute fu, secondo gli storici,più duro di un tiranno e tormentò pagani e peccatori con instancabile e terribile violenza. Nella sua regola impose infatti il divieto di rubare, mentire, fornicare, compiere cattiverie di nascosto e ridere. Chi non rispettasse tali norme veniva bastonato e, occasionalmente, le bastonate potevano terminare con la morte. Le pene corporali erano utilizzate non soltanto per purificare e allontanare il miasma nocivo ma anche per rendere migliore e rafforzare la propria autorità. Le colpe gravi erano punite con l'espulsione. Scenute non aveva grande stima per la cultura, motivo, a suo dire, di superbia.
