Salvatore Aldisio
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Salvatore Aldisio (Gela, 29 dicembre 1890 - Roma, 27 luglio 1964) uomo politico italiano e Ministro della Repubblica.
Di origini borghesi, entra sin da giovane nel movimento cattolico. Nel 1906 è presidente del circolo giovanile democristiano di Terranova di Sicilia e dirige il giornale Il garofano bianco. Si laurea in giurisprudenza e agraria e combatte in Cirenaica durante la Guerra italo-turca. Nel corso della Prima Guerra mondiale è fatto prigioniero sul fronte del Carso e condotto in Boemia.
Nel primo dopoguerra è segretario del Partito Popolare Italiano di Caltanissetta. Alle elezioni politiche del 1921 è eletto nelle liste del PPI nella circoscrizione Caltanissetta-Girgenti-Trapani.
Viene rieletto anche nel 1924, ma nel 1926 decade dalla carica per aver preso parte alla protesta aventiniana
Durante il ventennio fascista vive a Gela dove si occupa della sua azienda agricola. Dopo lo sbarco alleato in Sicilia, assume la guida della nascente Democrazia Cristiana siciliana.
Nel marzo 1944 è nominato prefetto di Caltanissetta, nel aprile seguente viene scelto come ministro dell'Interno nel secondo Governo Badoglio.
Nell'agosto 1944 è nominato Alto Commissario per la Sicilia e in questo ruolo s'impegna per l'affermazione dell'autonomia regionale.
Eletto alla Costituente nel 1946, diventa ministro della Marina Mercantile nel secondo Governo De Gasperi.
Senatore di diritto nella I Legislatura, verrà eletto deputato nella II, III e IV.
È ministro dei Lavori pubblici nel sesto e settimo Governo De Gasperi, dell'Industria e Commercio nel primo Governo Fanfani. É anche presidente della Confederazione Cooperative Italiane.
| Predecessore: | Presidenti della Sicilia | Successore: |  |
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| Francesco Musotto (a.c.) | luglio 1944 - marzo 1946 (alto commissario) |
Paolo D'Antoni (a.c.) |
| Presidenti della Sicilia | |
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