Rocky III
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 Rocky III |
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| Titolo originale: | Rocky III |
| Paese: | USA |
| Anno: | 1982 |
| Durata: | 99' |
| Colore: | colore |
| Audio: | sonoro |
| Genere: | sportivo, drammatico |
| Regia: | Sylvester Stallone |
| Soggetto: | Sylvester Stallone |
| Sceneggiatura: | Sylvester Stallone |
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| Fotografia: | Bill Butler |
| Montaggio: | Mark Warner, Don Zimmerman |
| Musiche: | Dave Bickler, Bill Conti, Jim Peterik, Frankie Sullivan |
| Scenografia: | William J. Cassidy |
| Costumi: | Tom Bronson |
| Trucco: | Michael Westmore |
| Si invita a seguire lo schema del Progetto Film | |
Rocky III è il terzo capitolo della fortunata serie dedicata a Rocky Balboa, scritto, diretto ed interpretato da Sylvester Stallone, accanto a Talia Shire, Burt Young, Carl Weathers, Mr. T. e Burgess Meredith. In questo nuovo capitolo, compare anche il campione del wrestling Hulk Hogan nel ruolo di "LabbraTonanti". In Rocky II avevamo visto il pugile conquistare il campionato del mondo dei pesi massimi dopo la vittoria su Apollo Creed; qui lo ritroviamo sempre più trionfante e ormai trasformato in un uomo di spettacolo. Ma la sonora sconfitta inflittagli da un gigantesco rivale e la morte del suo vecchio manager riportano Rocky con i piedi per terra.
[modifica] Trama
L’ormai campione del mondo Rocky Balboa è all’apice della sua carriera. Diventato famosissimo e amatissimo, e dopo aver difeso il titolo con successo per ben dieci volte, decide di chiudere la propria carriera per dedicarsi alla moglie Adriana e al figlio Rocky Junior.
Ma il suo desiderio non verrà esaudito; provocato e sfidato dal pugile afro-americano Clubber Lang (interpretato da Mr.T, al secolo Lawrence Tero, famoso per la serie televisiva A-Team) proprio in occasione dell’annuncio del suo ritiro (coinciso con l’inaugurazione di una statua in suo onore) Rocky rimanda l’addio al mondo della boxe e accetta la sfida, allenandosi peraltro in modo inadeguato e sottovalutando l'avversario. Arriva il giorno del match: negli spogliatoi l'ennesima provocazione di Lang scatena una rissa nella quale l’amico manager Mickey, violentemente spintonato, viene colto da un infarto. Rocky è visibilmente scosso dall'accaduto: vorrebbe rimandare l'incontro, ma Mickey gli ordina di affrontare ugualmente Lang. Rocky, senza l'apporto del suo amico, sale sul ring completamente deconcentrato, preoccupato per le sue condizioni. Nemmeno sul ring Lang gli risparmia insulti e minacce, mandando letteralmente a quel paese anche Apollo Creed, presente in qualità di commentatore. Gli effetti si notano subito: Rocky viene subito messo al tappeto da Lang appena al secondo round perdendo così il titolo mondiale. Rientrato nello spogliatoio, assiste impotente alla morte di Mickey.
Rocky è distrutto dalla tragica perdita; l'ex rivale Apollo Creed, allora, lo raggiunge nella palestra che fu di Mickey e lo convince a tornare sul ring e sfidare Lang per la rivincita. L'allenamento è duro e non inizia nel migliore dei modi: Rocky si sente in colpa per la morte di Mickey e si rifiuta letteralmente di allenarsi a dovere: Apollo sta per gettare la spugna ma Adriana, decisa come non mai, rimprovera duramente il marito allo scopo di dargli una scossa che gli ridia lo stimolo per profondere ancora una volta la combattività che lo ha sempre contraddistinto. Rocky ben comprende il senso delle parole della moglie e si rimette al lavoro: Creed, quindi, riesce a prepararlo adeguatamente all'incontro. Il campione è tornato: sul ring, ancora una volta, Clubber Lang, più borioso e iracondo di prima, non si esime dall'indirizzare bellicosi propositi a Rocky ed Apollo, ma il nostro eroe non si lascia intimidire: dopo poche riprese infatti Rocky colpisce ripetutamente l’avversario e lo sconfigge riprendendosi il titolo mondiale.
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| La saga di Rocky - Sylvester Stallone |
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