Resincronizzazione ventricolare
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Resincronizzazione ventricolare è il nome di una terapia non farmacologica innovativa nella cura dello scompenso cardiaco. Alcune patologie cardiache (infarto, cardiomiopatia dilatativa ...) causano una perdita della sincronizzazione della contrazione meccanica delle pareti dei ventricoli. Ne consegue una riduzione della capacità di pompa del ventricolo sinistro con conseguente calo della gittata cardiaca sistemica.
Dal punto di vista clinico si evidenziano dispnea da minimo sforzo, ridotta capacità lavotativa, astenia. Aumenta il rischio di gravi manifestazioni di scompenso cardiaco (asma cardiaco, stasi polmonare ed epatica, edema polmonare acuto, ipoperfusione periferica) e sono possibili complicanze aritmiche ipercinetiche anche letali.
I pace-maker biventricolari, impiantati in pazienti opportunamente selezionati già in terapia medica ottimale, permettono di ottenere una resincronizzazione ventricolare con conseguente miglioramento della funzione cardiaca, dei sintomi, delle ospedalizzazioni e riduzione della mortalità. Per terapia medica ottimale si intende l'associazione di beta-bloccante, ace-inibitore e/o sartani e diuretici.
