Powerillusi

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I Powerillusi sono un gruppo torinese di rock demenziale.

Powerillusi



Nazionalità	Italia
Genere	Rock demenziale
Periodo attività	1987 - in attività
Etichetta	{{{Etichetta}}}
Album pubblicati	2
Studio	2
Live
Raccolte
Sito ufficiale	powerillusi.com
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[modifica] Storia

I Powerillusi sono un gruppo di rock demenziale (anche se loro hanno inventato, per il loro stile, la definizione di "cabarock", fondato a Torino nel 1987 da Vincenzo Ricotta, chitarrista e cantautore che aveva pubblicato un LP l'anno precedente, e dal bassista Vito Vita, autori di tutto il repertorio futuro del gruppo.

Completa la formazione il batterista Filippo Provenzano.

I tre iniziano in pochi mesi l'attività concertistica, e nel 1988 pubblicano il loro primo 45 giri, intitolato appunto Il nostro primo 45 giri, con sul lato B una cover solo voci di una celebre canzone dei Beatles, Let it be, che diventa....Lato B.

Il disco ottiene un discreto successo, ed il gruppo appare per la prima volta in televisione, a Jeans 2, condotto da Fabio Fazio e Simonetta Zauli, su Raitre.

Sempre nel 1988 rappresentano la città di Torino alla seconda "Biennale delle arti giovanili e dello spettacolo" che si tiene a Bologna.

Il 1989 è l'anno dell'ingresso nel gruppo di Alberto Albertin, chitarrista e saxofonista di Ivrea, obiettore di coscienza (come gli altri componenti della band), con cui incidono in un 45 giri una canzone antimilitarista di Enzo Jannacci, Il monumento.

L'anno successivo il gruppo si esibisce durante la riproposizione di Lascia e raddoppia su Raiuno, presentato da Giancarlo Magalli e Bruno Gambarotta, cantando Lato B.

Il 1990 è anche l'anno del primo festival di San Scemo, vinto da Marco Carena; i Powerillusi partecipano con Quella del papà (canzone il cui testo ispirerà qualche anno dopo i Pitura Freska), che viene inserita nella compilation pubblicata dalla Polygram con le migliori canzoni del festival.

Alla fine dell'anno Provenzano abbandona il gruppo, dedicandosi ad altre attività, e viene sostituito da Enrico Torretta: questa è la formazione che vince nel 1991 il secondo festival di San Scemo (a pari merito con un altro gruppo storico torinese, i Camaleunti) con la canzone Il bambino povero, e che si esibisce in tutti gli anni '90 in giro per l'Italia: da ricordare l'esibizione alla festa del giornale Cuore insieme ai Timoria e ai Gang.

Il 1993 è l'anno del primo CD, Omonimo, contenente oltre a Il bambino povero e IQuella del papà altre canzoni già presentate dal vivo con successo come Non siamo mica musicisti, Quella della radio e Il superpezzo, uno dei loro brani più divertenti.

Il titolo del disco, "Omonimo", nasce dall'idea di far sì che ogni volta che venga trasmessa una canzone per radio, lo speaker possa annunciarla come "tratta dal disco Omonimo"......in maniera tale che l'ascoltatore meno informato possa pensare che i Powerillusi hanno inciso 14 dischi !!! (tanti quante sono le tracce dell'album....).

Tre anni dopo, nel 1996, viene pubblicato il secondo cd, Qualcuno ci spieghi il jazz.

I Powerillusi sono anche apparsi (insieme a Patty Pravo e Gianni Morandi, fra gli altri) nel 1995 nella compilation Gli italiani cantano i Beatles, prodotta dal giornalista Vincenzo Mollica; sempre alla loro passione beatlesiana è legato uno dei loro spettaccoli teatrali, I Beatles siamo noi, in cui hanno occasione di presentare le versioni originali di alcune canzoni che loro sostengono essere state rubate dai quattro ragazzi di Liverpool, come Muuu (Girl) o Lavami tu (Love me do).

Nel 1999 la loro versione di Let It Be viene pubblicata addirittura in Inghilterra, nella compilation Exotic Beatles III pubblicata dalla Exotica Records, preceduta da un'introduzione parlata di Paul McCartney.

Nel 2000 posano nudi per il calendario pubblicato sul sito Virgelio di Elio e le Storie Tese; sempre lo stesso anno, Pippo Baudo canta, durante la sua trasmissione Giorno per giorno, un pezzo dell'hit Il bambino povero.

Nel 2001 pubblicano il cd single Complimenti per il singolo, contenente Complimenti per il sito (presentata a San Scemo 2001), Io mi quoto in borsa ed una versione dal vivo di Per fare un disco e di Quella della radio.

Con l'abbandono del batterista Enrico Torretta diradano l'attività live, e si avvalgono di alcuni amici batteristi come session man (tra gli altri il jazzista Antonio Stizzoli e l'ex Statuto Mauro Ciancone).

Pubblicano poi un altro cd, intitolato "Il nostro primo 45 giri e daltre rarità" che raccoglie le canzoni uscite su singolo e compilation più alcune registrazioni alternative di brani usciti negli altri cd e qualche canzone live; inoltre rendono disponibili sul loro sito ufficiale gli mp3 delle loro incisioni presenti nei dischi precedenti.

Con l'inserimento di un nuovo batterista, Maurizio Cerutti e di un chitarrista, Stefano Fornasero, in un'inedita formazione a cinque, si preparono a festeggiare i 20 anni di attività con un nuovo cd ed un tour previsto nel 2007.