Pellegrino Tibaldi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pellegrino Tibaldi, detto il Pellegrini, è un pittore e architetto italiano, nato a Puria in Valsolda nel 1527 e morto a Milano nel 1596.
[modifica] Biografia
Compie a Bologna la propria formazione culturale, sia come pittore, alla scuola del Bagnacavallo, sia come architetto, in un ambiente che risente delle novità portate al nord da Giulio Romano e da Sebastiano Serlio.
Fondamentale è comunque, dal 1547 al 1549, il soggiorno romano che lo pone in contatto con l'opera di Michelangelo e di alcuni dei manieristi (in primo luogo Perin del Vaga), i cui frutti sono evidenti nelle prime opere, come la decorazione dell'appartamento di Paolo III a Castel Sant'Angelo. Una versione particolare del michelangiolismo, in parte venata di grottesca ironia, caratterizza le sue opere pittoriche eseguite subito dopo a Bologna: gli affreschi con storie di Ulisse in Palazzo Poggi (1549) e quelli, del 1555 ca., della cappella Poggi in San Giacomo Maggiore (anche l'architettura degli edifici è attribuita al Tibaldi) sono infatti una versione originalissima dei modelli michelangioleschi, di cui costituiscono una rielaborazione intellettualistica, ironica e giocosa (Giuliano Briganti parlava di "manierismo eroicomico"). Non ancora del tutto chiarita è l'attività del Tibaldi (ricordato anche come ingegnere militare ad Ancona e Ravenna) anteriore al suo arrivo in Lombardia, dove operò poi per quasi tutta la vita.
Decisivo per la sua affermazione fu l'incontro con Carlo Borromeo, grazie al cui appoggio l'artista ottenne importanti commissioni: a Pavia il collegio Borromeo (1564); a Milano il cortile della Canonica degli Ordinari del Duomo (1565), la chiesa di San Fedele (1569), prototipo delle chiese controriformate lombarde, il tempietto ottagonale di S. Carlo al Lazzaretto (1576-1592), la chiesa di S. Sebastiano (1577).
[modifica] Opere
Nelle opere citate come in molte altre (si ricordano S. Gaudenzio a Novara, 1577; la facciata della Madonna dei Miracoli a Saronno, 1583; il santuario di Rho, 1584) Tibaldi accentuò i caratteri di un'architettura intellettualistica, scomponendo in entità autonome il codice morfologico del classicismo e riaggregandole per strutture ritmiche dissonanti, in una sorta, per dirla con Vasari, di «licenza... ordinata nella regola». La sua architettura, pertanto, escludendo ogni forma di canonizzazione delle tipologie architettoniche e decorative e usando gli ordini funzionalmente, come intelaiatura tridimensionale dell'edificio, approda a risultati profondamente diversi da quelli contemporanei di Vignola, anche nell'elaborazione dello schema della chiesa controriformistica (versione sperimentale il San Fedele, canonica, invece, il Gesù di Roma).
Da segnalare, sempre a Milano, alcuni progetti di architettura civile: palazzo Erba-Odescalchi, palazzo Spinola, palazzo di Prospero Visconti (quest'ultimo eseguito materialmente da altri, forse, come testimonia Lomazzo, da Giuseppe Meda). A Pavia, sempre per San Carlo, Tibaldi progettò il monumentale edificio del Collegio Borromeo.
Nominato architetto del Duomo di Milano (per il quale eseguì molti lavori, tra cui il battistero, 1567), Tibaldi svolse una vastissima attività professionale di progettista e consulente tecnico e concluse la sua carriera nuovamente come pittore, alla corte di Filippo II in Spagna (affreschi del chiostro e della biblioteca dell'Escorial, 1588-1595).
Risale all'ultimo periodo della sua vita, in coincidenza con il suo ritorno a Milano (ultimo decennio del secolo), il progetto per una monumentale (e mai eseguita) facciata in stile classico del duomo milanese, caratterizzata da un ordine gigante di colonne, due campanili, e da un coronamento di statue e obelischi.
[modifica] Bibliografia
- GIULIANO BRIGANTI, Il Manierismo e Pellegrino Tibaldi, Roma 1945
- STEFANO DELLA TORRE, RICHARD SCHOFIELD, Pellegrino Tibaldi architetto e il S. Fedele di Milano. Invenzione e costruzione di una chiesa esemplare, Milano-Como 1994
- ANDREA BONAVITA; Un inedito di Pellegrino Tibaldi: la chiesa di Sant’Agata Martesana in Annali di architettura n°15, 2003
- DEBORA ANTONINI, San Sebastiano: un’architettura di Pellegrino Tibaldi nella Milano borromaica in Annali di architettura n° 10/11, 1999
- FRANCESCO REPISHTI, RICHARD SCHOFIELD, Architettura e controriforma. I dibattiti per la facciata del Duomo di Milano 1582-1682, Milano 2003
- Commons contiene file multimediali su Pellegrino Tibaldi