Partito Cristiano Democratico Cileno
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Il Partito Cristiano Democratico Cileno (Spagnolo: Partido Demócrata Cristiano de Chile o PDC) è un partito politico cileno che fa parte della Concertación de Partidos por la Democracia.
Fondato nel 1954, è stato il partito di tre Presidenti: Eduardo Frei Montalva, Patricio Aylwin Azócar e Eduardo Frei Ruiz-Tagle. Il PDC ha contribuito all'interno dell'alleanza di centro-sinistra Concertation all'elezione di due presidenti socialisti, Ricardo Lagos e Michelle Bachelet. L'attuale segretario del Partito è Adolfo Zaldívar.
Il PDC nasce ufficialmente nel 1957 dalla trasformazione in partito della coalizione politica Federazione Cristiana sociale nata, nel 1955, dalla fusione tra:
- Falange nazionalista, movimento giovanile nato tra giovani del Partito Conservatore;
- Partito conservatore cristiano sociale;
- Agrari - Laburisti.
Già dagli anni '20, però, all'interno del Partito Conservatore si erano andate formando componenti giovanili "sociali", particolarmente sensibili alle condizioni delle classi meno abbienti e formate alla luce della dottrina sociale della Chiesa cattolica, in particolare dell'enciclica Rerum novarum, di papa Leone XIII.
Col passare del tempo, le distanze tra i "giovani" e gli "adulti" si fecero più marcate, fin quando, nel 1938, la Falange nazionalista, decise di non sostenere il candidato conservatore alle elezioni presidenziali. Nel frattempo i falangisti andarono sempre più formandosi alla luce del personalismo sociale di Jacques Maritain e Emmanuel Mounier, fino a fare proprie le tesi cristiano democratiche.
Il PDC, in pochi anni, dimostrò di saper raccogliere ampi consensi popolari. Nel 1964, grazie al sostegno della presidenza statunitense (John Kennedy), riuscì a far eleggere Eduardo Frei Montalva presidente della Repubblica. Gli USA vedevano, infatti, il PDC un'ottima alternativa all'avanzata comunista. Il PDC, nel frattempo, maturò una solida cultura istituzionale al punto da far eleggere in Parlamento, nel 1970, il candidato del socialista Salvador Allende, che aveva superato il candidato democristiano, senza, però, ottenere la maggioranza assoluta dei voti necessaria per essere eletto. In cambio, però, il PDC pretese la stesura di uno Statuto per le garanzie democratiche, preoccupato che i social-comunisti dell'alleanza Unità Popolare imponessero una revisione istituzionale ispirata al marxismo.
Il PDC si pose all'opposizione del governo socialista di Allende, cercando in tutti i modi di attenuarne i crescenti estremisti, frutto dello scontro tra il Partito comunista e quello socialista. Il tentativo del PDC di preservare l'unità nazionale venne, però, sconfitto con il colpo di stato di Augusto Pinochet del 1973. Anche in questo caso il PDC restò all'opposizione denunciando la violazione dei diritti umani del governo di destra che, formalmente rispettava le garanzie costituzionali, ma di fatto si comportava come una dittatura.
Durante la dittatura, il PDC diede vita, insieme al Partito socialista ed ai liberal-socialisti, all'Alleanza democratica, dalla quale è poi nata la Concertazione, che governa il paese dal 1990. Alle prime elezioni presidenziali democratiche dopo la fine della dittatua, fu eletto presidente il democristiano Patricio Aylwin Azócar.
Il PDC dalle elezioni parlamentari del 1998 a quelle del 2001, ha assitito ad un calo di consensi di circa il 6%, recuperato, solo in parte, alle ultime elezioni del 2005, dove il partito ha ottenuto il 20,8% dei voti. Ciò nonostante il PDC resta il primo partito politico della Coalizione di centro-sinistra ed esprime sette dei venti ministri del governo Bachelet, tra cui esteri, interni ed istruzione.