Osmannoro

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L'Osmannoro è una zona pianeggiante che si estende nella piana ad ovest di Firenze, compresa grossomodo tra gli abitati di Sesto Fiorentino (del cui comune fa quasi interamente parte), Campi Bisenzio, Brozzi e Peretola.

Il nome della località deriva forse da due termini etruschi, "Osmen" (dal significato di "argine, terrapieno") e "nor" (dal significato di "fiume") che rimandano al perenne pericolo di alluvioni a cui era sottoposta la zona, bassa e traversata da numerosi corsi d'acqua dal regime bizzarro. Un'altra ipotesi fa derivare il nome dalla famiglia Ormanni, che ne possedette gran parte delle terre nel XIII secolo.

La piana dell'Osmannoro appartenne fino al 1928 al comune di Brozzi, il cui stemma ne mostrava una raffigurazione con una palude con sullo sfondo delle montagne, due uccelli acquatici in volo e un cielo nuvoloso. Al momento della soppressione di questo comune, l'Osmannoro fu ripartito tra i comuni di Sesto Fiorentino e Firenze. Numerosi laghetti costellavano la zona, attraversata anche da diversi corsi d'acqua, i principali dei quali erano il Fosso Reale, la Gora dell'Osmannoro ed il torrente Rimaggio.

Fino agli anni sessanta del secolo scorso la zona dell'Osmannoro si presentava pressoché deserta; le uniche strade di una certa importanza erano la Via Lucchese (che collegava Peretola a Campi) e la "Strada di Sesto" che univa Brozzi a questa cittadina. Poche case coloniche erano presenti nella zona, tra le quali spiccava il complesso di Santa Croce all'Osmannoro, un ex ospedale per pellegrini con annessa chiesetta risalente al 1250. La quasi totale assenza di popolazione favoriva il piccolo brigantaggio, che vedeva spesso alcuni piccoli ladruncoli della zona assalire i viandanti per rapinarli della propria merce.

La situazione della zona iniziò a cambiare rapidamente alla fine degli anni sessanta del XX secolo, quando Osmannoro divenne la zona privilegiata per l'espansione delle attività commerciali ed industriali fiorentine, venendo largamente urbanizzata in poco tempo senza che ne venisse preservato il valore ambientale e storico (furono demolite diverse case coloniche di antica fattura) e riorganizzata la viabilità: la Via Lucchese, rimasta ferma ai tempi delle carrozze e dei calessi, era diventata inadeguata e pericolosa, tanto da divenire tristemente nota per l'elevato numero di incidenti mortali. Lo sviluppo portò anche alla scomparsa di molti dei numerosi laghetti della zona, ridotti ormai ad alcuni al confine meridionale del comune di Sesto Fiorentino ("le Gaine") ed altri ai margini del comune di Campi Bisenzio. Si aggiunse a tutto ciò l'apertura di una discarica di rifiuti in località "Case Passerini", che diede forse il colpo di grazia all'equilibrio ambientale della zona.

Tra le numerose attività che si sono installate nell'Osmannoro, si ricordano un noto centro commerciale all'ingrosso, una grossa ditta meccanica (poi fallita), numerosi corrieri, una celeberrima ditta calzaturiera fiorentina, istituti di credito, concessionarie di automobili e alcuni alberghi e ristoranti. Negli ultimi anni sono stati aperti anche alcuni locali notturni di successo, nonostante la posizione non certo centrale o particolarmente affascinante. Da notare il trasferimento, nella zona di Brozzi, delle Officine Meccaniche delle Ferrovie, degli uffici della Motorizzazione Civile in quella di Santa Croce e del Polo Scientifico dell'Università di Firenze in località "Madonna del Piano".

L'Osmannoro ha visto negli ultimi anni anche una forte immigrazione extracomunitaria, in particolare di origine cinese. Molte ditte e laboratori di proprietà cinese, in particolare di confezioni e pelletteria, si sono infatti stabilite nella zona occupando capannoni già di aziende italiane trasferite o chiuse. Non sono mancati problemi di ordine pubblico e sanitario relativi a questo fenomeno, in particolari legati agli aspetti igienici e delle condizioni lavorative e di vita dei cittadini cinesi.

Il degrado della zona fu affrontato in parte dalle competenti autorità comunali e provinciali solo dalla metà degli anni '90 del XX secolo: da una parte si provvide ad adeguare la viabilità con l'allargamento della Via Provinciale Lucchese, la costruzione di una grande rotonda all'intersezione di questa con Via del Cantone (la ex "Strada di Sesto") e il completamento dello svincolo di Sesto Fiorentino della A11. Dal punto di vista ambientale si è corsi tardivamente ai ripari cercando di tutelare i pochi stagni sopravvissuti nel comune di Sesto Fiorentino ("le Gaine") mentre il comune di Campi Bisenzio ha compiuto una mirabile opera di riqualificazione dei laghi di Focognano, divenuto oasi protetta e affidata alla gestione del WWF.

Negli ultimi mesi, dopo che la Provincia di Firenze ha deciso di costruire un termovalorizzatore nella zona di "Case Passerini", operazione appoggiata dal comune di Sesto Fiorentino e prima contestata e poi approvata da quello di Campi Bisenzio, la zona è al centro di numerosissime polemiche e manifestazioni di cittadini contrari alla realizzazione di questa opera, ritenuta da molti nociva per l'ambiente e la salute dei cittadini.