Nambikwara
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I Nambikwara vivono nello stato brasiliano del Mato Grosso, in un territorio arido simile a savana (cespugli e piante spinose), interrotto, lungo i fiumi, da tratti di foresta a galleria. Il nome è di origine brasiliana. Significa orecchio bucato o orecchie lunghe e fa riferimento ai monili che questi Indiani portano ai lobi delle orecchie. Le attività seguono il ciclo stagionale: durante la stagione secca si dividono in bande nomadi e si dedicano alla caccia (con arco e frecce avvelenate) e alla raccolta (svolta da donne e bambini: frutti selvatici, semi, radici, lucertole, ragni, roditori, ecc.); nella stagione delle piogge vivono in villaggi provvisori, praticando l'agricoltura con il metodo taglia-e-brucia (manioca, mais, fagioli, cotone, tabacco) e la pesca.
Esistono due tipi di insediamento dei Nambikwara, a seconda delle diverse condizioni stagionali. Nel periodo delle piogge vivono vicino ai fiumi, in villaggi composti da una o più capanne ad alveare adibite ad abitazioni, e una capanna rituale, più piccola, la “capanna flauto”. Dal 1950 il tetto a spiovente sostituì la struttura ad alveare. Molti oggetti di uso quotidiano, comuni ad altri gruppi tropicali, non sono rintracciabili presso i Nambikwara. Ad esempio l'amaca per dormire non è utilizzata, da qui il nome attribuitogli da un vicino gruppo, i Paresi, di “quelli che dormono per terra” (Uaikoakorè).
Nella stagione secca, invece, i Nambikwara conducono una vita nomade, e si stabiliscono in semplici rifugi ricavati da foglie di palma attaccate a dei pali di appoggio.
Le cerimonie rituali, connesse al ciclo stagionale, sono accompagnate da danze. La religione sciamanica comprende la credenza in numerosi spiriti della natura.