Lingua osca

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Questa voce che tratta un argomento di lingue è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia e del Progetto lingue. Vedi l'elenco degli abbozzi di lingue. (uso di questo avviso)

Nota disambigua - Se stai cercando il comune ticinese, vedi Osco (Svizzera).

L'Osco, la lingua degli Osci, fa parte del ramo Sabellico della Famiglia delle lingue italiche, che è a sua volta un ramo delle Indoeuropeo e che include l'Umbro, il Latino ed il Falisco.

Era parlato nel Sannio ed in Campania, così come in Lucania e nell'Abruzzo. L'Osco è noto da iscrizioni che datano a partire dal V secolo AC. Le più importanti iscrizioni in Osco sono la Tabula Bantina ed il Cippus Abellanus. L'Osco è stato scritto in alfabeto latino, alfabeto greco, così come in una serie di varietà dei Vecchi alfabeti italici.

Diffusione dell'osco

I dialetti Oschi comprendono i dialetti dei Sanniti, Marrucini, Peligni, Vestini, Sabini e Marsi.

L'Osco aveva molto in comune con il Latino, benché ci fossero anche molte vistose differenze e molti gruppi di parole comuni in Latino erano assenti e rappresentati da forme interamente differenti. Per esempio, il verbo Latino volo, volui, velle, ed altre forme simili provenienti dalla radice del Proto-Indo-Europeo * wel ('volere') erano rappresentati da parole derivate da *gher ('desiderare'): l'Osco herest ('desidera, vuole') in contrasto con il Latino vult Il Latino locus (luogo, posto) era assente e rappresentato da slaagid.

La fonologia Osca ha anche evidenziato differenze dal Latino: in Osco 'p' al posto del 'qu' latino (Osc. pis, Lat. quis); 'b' al posto della 'v' latina; 'f ' mediale invece della 'b' della 'd ' (Osc. mefiai, Lat. mediae).

Considerato il più conservatore di tutte le lingue italiche conosciute, l'Osco è rivaleggiato solo dal Greco nel mantenere intatto il sistema ereditato di vocale con i dittonghi.

[modifica] Esempio di un testo Osco (il Cippo Abellano)

ekkum[svaí píd herieset
trííbarak[avúm tereí púd
liímítú[m] pernúm [púís
herekleís fíísnú mefi[ú
íst, ehtrad feíhúss pú[s
herekleís fíísnam amfr
et, pert víam pússtíst
paí íp íst, pústin slagím
senateís suveís tangi
núd tríbarakavúm lí
kítud. íním íúk tríba
rakkiuf pam núvlanús
tríbarakattuset íúk trí
barakkiuf íním úíttiuf
abellanúm estud. avt
púst feíhúís pús físnam am
fret, eíseí tereí nep abel
lanús nep núvlanús pídum
tríbarakattíns. avt the
savrúm púd eseí tereí íst,
pún patensíns, múíníkad ta[n
ginúd patensíns, íním píd e[íseí
thesavreí púkkapíd ee[stit
a]íttíúm alttram alttr[ús
h]erríns. avt anter slagím
a]bellanam íním núvlanam
s]úllad víú uruvú íst . edú
e]ísaí víaí mefiaí teremen
n]iú staíet.