Leonardo Marino
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Leonardo Marino, (Pastorano, 27 marzo 1946), militante di Lotta continua.
Si mise in luce politicamente in una assemblea di lavoratori FIAT a Torino. Attivo nell'organizzazione di Lotta Continua a Milano nei primi anni '70.
[modifica] Confessione
Nel 1988 confessò la sua partecipazione attiva all'omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi, insieme ad un altro militante, Ovidio Bompressi, su incarico dei leader di Lotta Continua Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani. Dichiarò che nell'agguato Ovidio Bompressi aveva sparato al commissario, mentre lui era al volante dell'auto usata per la fuga. Tuttavia la sua confessione suscitò molti dubbi e ostilità negli ambienti vicini ad Adriano Sofri e Lotta Continua.
In quanto collaboratore di giustizia potè godere di una riduzione della pena ad 11 anni di carcere, mentre Ovidio Bompressi, Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani furono condannati a 22 anni di reclusione. Nel 1995 la corte d'Assise d'Appello dichiarò prescritto il reato per Marino, il quale scontò complessivamente pochi mesi di carcere preventivo e alcuni anni di arresti domiciliari.
Marino diede alle stampe un libro autobiografico intitolato "Così uccidemmo il commissario Calabresi" (Ares, 1999), nel quale descrisse l'agguato e le motivazioni del suo pentimento.
