Kiril Cholakov
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Kiril Cholakov (Sofia, 7 giugno 1964) è un artista bulgaro-italiano.
Cittadino di entrambi i paesi,attualmente vive e lavora a Rimini. Nel 1989 si è laureato presso L'Accademia di Belle Arti di Sofia. Cosi come gli artisti bulgari della sua generazione,è stato fortemente segnato dagli eventi che nello stesso anno hanno portato al crollo del Muro di Berlino. Molte delle sue opere ( istallazioni,dipinti,foto,sculture ed interventi arhitettonici ) affrontano l'indagine dello spazio identitario dell'individuo nella società contemporanea.Un tema importante e ricorrente nel suo lavoro è il significato di casa in un mondo sempre più movimentato, sempre meno stabile-cosa oggi voglia dire casa:lo spazio fisico, la lingua di origine, il lavoro, gli amici, la famiglia, la solitudine, il computer, la macchina, la strada.
Quando nel 2005 è stato invitato da Regina Hellwig-Shmit a partecipare a DONUMENTA 2005, Regensburg, Kiril ha costruito una camera da letto "tappezzata" con le immagini a stampa di un occhio nudo,senza palpebre,scelto come icona invariabile ed ogni dove moltiplicata.La stanza è trasformata in un involucro physical / digital dove dappertutto sono scomparsi i segni che lasciamo nella vita quotidiana,lo spazio personale. Vediamo persone che osservano altre persone mentre noi stessi siamo osservati da tutto ciò che ci circonda. Gli occhi diventono i pixel di risoluzione nell'ordine prestabilito di un immagine digitale-come metafora della società tecnologica e delle nuove icone di Rete. Utilizzando l'effetto delle Lente di Fresnel si crea l'ottica di un montaggio cinematogrfico costruito in tre dimensioni reali, dove le nozioni di spazio e di tempo sono molto concentrati - una dimensione psichedelica di ossessione.
Per la collettiva, curata da SUNAPSTER e intitolata Conflitto / Conflitti, che ha avuto luogo nel febbraio 2005 nella Villa Serena, Bologna, Kiril ha proposto una serie di c-print, che rappresentavano "scatole" nelle quali aveva ricostruito in 3D le immagini disturbanti di due foto- tristemente famose - delle torture di Abu Ghraib e dell'esecuzione degli ostaggi in Iraq. Il pubblico è di fronte a una "scatola", chiusa nella parte anteriore da una Lente di Fresnel, che fornisce l'unico ( e non puramente visivo ) mezzo per accedere all'interno e rafforza ciò che è il contenuto all'interno: la riproduzione di una scena di crimine.Ogni oggetto dentro questo contenitore è un elemento scultoreo collegato a sua volta ad un sistema pittorico di relazioni. Gli spettatori si muovono da un punto all'altro di fronte a questa struttura tridimensionale imbattendosi,così, in nuovi punti di vista e nuovi contesti.Il concetto del lavoro è quello di unire la presenza fisica di una scultura e il potere di associazione visiva generata da una fotografia. Le opere riflettono sullo spiazzamento che la contemporaneità con le sue violenze e le sue tragedie, crea nell'identità dell'individuo e dell'artista contemporaneo.
Nel 2006 per la Biennale Internazionale dell'arte Contemporanea, Shumen-2006 / Bulgaria /in uno dei suoi dipinti "Project for a New Bulgarian Flag" i colori e lo stemma (ognuno dei quali dimostra la persistenza di forte identità nazionale )vengono rimpiazzate da una semplice "cerniera" di denti lunga 10 metri che con la sua perfezione e ripetizione continua mostra la appartenenza ad un prodotto della chirurgia estetica. Un immagine polivalente dal fascino vistoso:fra un enorme sorriso artificiale ed una bocca capace di uno sviluppo continuo,di un consumismo infinito. Il lavoro in sintesi metaforica affronta i problemi molto sensibili (e molto bulgari) di "ricostruzione", di rimarginare una rottura. Ma anche di consumismo (popolare o di elité) che sembra di essere il modo più diretto attraverso il quale si cerca una identificazione ed integrazione nella società "globalizzata"; sulle conseguenze dei grandi cambiamenti nell'Europa dell'Est e dell'Ovest.
