Italia insulare
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Con l'espressione Italia insulare ci si riferisce a una delle macro-aree che compongono, per convenzione, l'Italia, cioè quella formata dalle due isole maggiori e dalle loro rispettive regioni, la Sicilia e la Sardegna.
[modifica] Geografia
L'Italia insulare occupa una superficie pari a quasi un sesto di quella nazionale, dunque la quasi totalità del territorio insulare italiano.
Sia la Sicilia che la Sardegna comprendono diverse isole minori, amministrativamente dipendenti dalle isole madri.
La Sicilia è l'isola più grande del Mar Mediterraneo e una delle più vaste d'Europa, mentre la Sardegna è poco meno estesa. Le pianure sono assai ristrette in tutta la regione geografica e si presentano generalmente come strette fasce costiere, unica eccezione è la Piana di Catania in Sicilia; per il resto il territorio è prevalentemente collinare (esse, infatti, occupano il 70% del territorio), mentre ai principali rilievi si affiancano la montagna extra-alpina più grande d'Italia, nonché il maggiore vulcano attivo del continente, l'Etna, in Sicilia, e il Gennargentu che svetta sulla Sardegna.
[modifica] Popolazione e problemi socio-economici
L'Italia insulare ha una densità di popolazione inferiore rispetto alla media nazionale a causa della ridotto entità demografica della Sardegna, una tra le regioni meno densamente popolate d'Italia; la Sicilia, al contrario, ha una densità quasi cinque volte superiore rispetto a quella sarda, tuttavia la media generale porta l'Italia insulare ad avere una popolazione di oltre un decimo di quella nazionale, ponendola come la meno popolata macro-regione del Paese.
Ciononostante, i problemi socio-economici dell'area sono molteplici, giacché essa è puntualmente tagliata fuori da ogni progetto di sviluppo nazionale per una insufficiente rappresentanza a Roma e un dilagante disinteresse per il Sud in generale e per le Isole in particolare dei governi e delle istituzioni nazionali.
Tra i problemi più gravi, il reddito medio pro capite a livelli dimezzati rispetto alla media nazionale, sentore di un altro annoso problema, la disoccupazione, il cui tasso è il triplo di quello medio nazionale ed è 6 volte superiore a quello del Trentino Alto Adige; la scarsa diffusione dell'imprenditoria ostacolata dalla criminalità e da fenomeni mafiosi che ostacolano il decollo economico; la nettissima voragine della sottovalutazione del turismo, che potrebbe trovare nelle due isole nel cuore del Mediterraneo un cardine a livello europeo, per via delle immense risorse offerte ma né potenziate né tantomeno valorizzate a causa di gravi deficit finanziari nelle amministrazioni locali, spesso, paradossalmente, povere, e della mancanza di uno spirito d'iniziativa che lo Stato, purtroppo, molto raramente stimola e sollecita.
