Idropisia

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Con il termine idropisia si identifica una serie di sintomi determinati da malattie anche molto diverse tra loro. L'Idropisia si ha quando del materiale sieroso si spande in modo incontrollato in una cavità del corpo, solitamente quella peritoneale, o nel tessuto cellulare. Questo versamento determina un edema massivo generalizzato dell'organismo detto anasarca. Questa condizione dà al malato idropico l'aspetto di una persona abnormemente gonfia d'acqua, tanto da avere i movimenti impediti e da dover venire sorretta.
È impropriamente e comunemente definita anche ritenzione idrica. I sintomi dell'idropisia si riscontrano tanto l'uomo quanto gli animali.
Le cronache antiche fanno riferimento alla malattia in numerosissimi casi e testimoniano che questa condizione fosse spesso mortale. Tra i personaggi storici più noti possiamo ricordare, per citarne solo alcuni, l'imperatore Adriano, Eraclio I di Bisanzio, Sant'Antonio da Padova, Miguel de Cervantes, Giacomo Leopardi e Ugo Foscolo. Sebbene sia un termine in uso da secoli, oggi si fa riferimento alla condizione di idropisia addominale con il termine ascite.

[modifica] Eziologia e terapia

Le cause che determinano l'idropisia o ascite sono molte. Tra le cause più frequenti ricordiamo il diabete, tumori, infezioni batteriologiche e virali, grave deperimento da fame. I sintomi si verificano anche in presenza di grave insufficienza renale, scompenso cardiocircolatorio, cirrosi epatica. Oggi l'ascite nell'uomo è causata in massima parte da affezioni del fegato e specialmente dalla cirrosi. Accompagna dunque gli scompensi dovuti all'epatite e viene indotta dall'alcolismo. Altra causa frequente è il tumore maligno ovarico e la carcinosi peritoneale.
Data la notevole disparità di cause scatenanti, per il trattamento si procede come indicato dalla malattia che causa il versamento sieroso.

[modifica] In acquariologia

Il termine resta in uso in acquariologia. La malattia, che può essere infettiva e rappresenta un pericolo consitente per gli acquari e gli allevamenti è spesso causata da un virus, il Rhabdovirus carpio, accompagnato quasi sempre da infezioni batteriche secondarie. La malattia si manifesta, come per l'uomo, con un'abnorme raccolta di liquido nell'addome del soggetto colpito, che appare pertanto gonfio. Altri sintomi frequenti sono l'esoftalmo (sporgenza oculare) e varie lesioni cutanee. La malattia è fatale nella quasi totalità dei casi.
Il termine comprende anche tutte le malattie che provocano un anormale ingrossamento dell'addome la cui natura, molto spesso, viene stabilita solo alla morte dell'animale. In tal senso viengono definite con il termine idropisia anche altre malattie, di natura molto differente ma che comportano sintomi simili: il tumore, l'infestazione di alcuni parassiti, ecc.
La malattia viene trattata, ove possibile, con antibiotici.

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