Héctor Castro
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Héctor Castro (Montevideo, Uruguay, 29 novembre 1904-15 settembre 1960) è stato un calciatore uruguayano, campione del mondo e olimpico con la maglia della sua nazionale, e in seguito allenatore.
[modifica] Carriera
Attaccante veloce, dal tiro potente e micidiale sui colpi di testa, Castro esordisce giovanissimo, ad appena 17 anni, nel campionato uruguayano, vestendo la maglia del Lito Montevideo. Nonostante il modesto livello della squadra, Castro si mette subito in luce, tanto da venir tesserato da uno dei più prestigiosi club della capitale, il Nacional Montevideo. Con El Decano vince subito il titolo nazionale.
Ma nel frattempo un serio incidente ha colpito il calciatore uruguayano. All'epoca il calcio non è ancora sport professionistico e i calciatori esercitano tutti un mestiere per mantenersi. Castro è falegname e in un incidente sul lavoro perde la mano destra. Ma la grave menomazione fisica non ne intacca il talento e Castro continua a calcare la scena negli stadi. I tifosi lo soprannominano el Manco (il mancino, proprio perché privo della mano destra), ma presto lo ribattezzano el divino Manco, per il bel gioco e i tanti goal che continua realizzare.
Le prodezze gli valgono la chiamata in nazionale, con cui nel 1926 conquista il suo primo successo continentale. L'Uruguay partecipa alla Copa América in Cile, la cui formula prevede che le 5 partecipanti si affrontino in un unico girone, la prima classificata del quale conquisterà il trofeo. Castro va subito in rete all'esordio contro i padroni di casa cileni (gara vinta dall'Uruguay 3-1), poi realizza un altro goal all'Argentina (vittoria per 2-0). Dopo il match contro la Bolivia (battuta 6-0) in cui non segna, realizza quattro goal nell'ultima gara contro il Paraguay (superato 6-1). A fine torneo è il secondo miglior realizatore con 6 reti, dietro al cileno Arellano con 7.
Due anni dopo giunge la medaglia d'oro olimpica nei giochi di Amsterdam 1928, dove l'Uruguay sancisce in maniera inequivocabile la sua superiorità mondiale e dove Castro si conferma tra i protagonisti della Celeste.
L'apoteosi avviene ai mondiali di Uruguay 1930. Il 18 luglio la Celeste esordisce contro il Perù e Castro realizza il goal con cui i padroni di casa vincono il match. Il cammino prosegue verso la finale. Qui, contro l'Argentina, Castro realizza il quarto e ultimo goal uruguayano, che affossa le speranze di rimonta degli avversari.
Nel 1933 e nel 1934 vince altri due titoli nazionali col Nacional. Castro ha più di 30 anni, tanti per un attaccante, ed è ormai in chiusura di carriera. Ma alla Copa América 1935 vuole guidare un'ultima volta la sua nazionale. Nel torneo giocato in Perù el Manco sigla la rete con cui l'Uruguay supera i padroni di casa nel match d'esordio. Non va in goal nella gara seguente, in cui l'Uruguay batte il Cile 2-1. La Celeste è prima nella classifica, a pari merito con l'Argentina. Tutto si gioca nello scontro diretto, il 28 gennaio a Lima. E qui Castro apre le marcature al 18'. L'Uruguay vince 3-0 e Castro aggiunge alla sua bacheca personale l'ultimo trofeo della sua carriera da calciatore.
Nel 1936, con alle spalle 231 gare ufficiali disputate e 145 goal con il Nacional, si ritira.
Resta però nel giro del club e, nel 1939, diviene il secondo dell'allenatore William Reaside. Il Nacional vince il titolo, poi affida l'incarico direttamente a Castro. El Manco compie un capolavoro, creando una squadra capace di vincere altri 4 titoli consecutivi.
Dopo alcuni anni di stop vince, sempre col Nacional, un ultimo titolo nel 1952, quindi lascia definitivamente il calcio.
Muore a soli 56 anni, il 15 settembre 1960 a Montevideo.
[modifica] Palmares
- Come giocatore:
- Come allenatore:
