Gyula Zsivótzky
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Gyula Zsivòtsky (1937-), ungherese, massimo lanciatore di martello ed ora dirigente dell'atletica leggera internazionale, già reduce da ben tre medaglie d'argento ad Olimpiadi e campionati d'Europa, riuscì a cogliere finalmente una vittoria importantissima ed in un certo senso emblematica, d'ineguagliabile valore simbolico, contro il pur molto valido martellista sovietico Romuald Klim, campione olimpico ed europeo uscente e detentore fino all'ultimo lancio di quella gara della miglior misura con un ottimo m. 73,28 che sfiorava il primato mondiale del momento e demoliva il precedente record olimpico, alle Olimpiadi di Città del Messico 1968. Proprio pochi giorni dopo i fatti della Cecoslovacchia di Dubcek, che richiamavano alla mente la rivolta ungherese del 1956 repressa nel sangue dai sovietici, così come venne repressa quella cecoslovacca, proprio l'ungherese Zsivotsky riuscì a rimontare, e proprio all'ultimo lancio, proprio un sovietico, entrando così, medaglia d'oro attesa un po' da tutto il mondo sportivo, nella storia dello sport con un nuovo primato olimpico di m. 73,36, colto per giunta in condizioni psicologiche difficilissime, data la situazione. Per il modo in cui è maturata, oltretutto contro un avversario come Klim straordinariamente forte e regolare ad altissimi livelli, e ben tre metri e mezzo abbondanti al di là del terzo classificato, questa splendida vittoria merita di essere considerata una delle più significative della storia dello sport mondiale, ad avviso di chi scrive.
Carriera:
Medaglia d'oro Olimpiadi 1968 di Città del Messico, m. 73,36, lancio del martello. Medaglia d'argento Olimpiadi di Roma 1960, m. 65,79 lancio del martello. Medaglia d'argento Olimpiadi di Tokyo 1964, m. 69,09 lancio del martello. Primatista mondiale due volte, con m. 73,74 ('65)), poi con m. 73,76 ('68).