Gianna Maria Canale
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Gianna Maria Canale (Reggio Calabria, 12 settembre 1927) è un'attrice cinematografica italiana.
[modifica] Biografia
Nel 1947 si classifica seconda a Miss Italia, nel concorso vinto da Lucia Bosè, lo stesso anno che vide la partecipazione di un'altra futura protagonista del cinema italiano (e non solo), Gina Lollobrigida.
La sua sofisticata e allo stesso tempo prorompente bellezza non passa inosservata e il cinema comincia ad interessarsi a lei.
La prima esperienza cinematografica è nel film operistico Rigoletto (1946) di Carmine Gallone, nel quale però è relegata al semplice ruolo di figurante. La Canale, non adeguatamente valorizzata da ruoli di contorno, deve attendere il regista Riccardo Freda che, colpito dal suo fascino, le offre un ruolo di spicco, quello della baronessa Lehmann, nel suo Il cavaliere misterioso del (1948). È subito un enorme successo, con copertine sulle riviste più popolari. I suoi occhi verdi stimolano i rotocalchi e si azzardano paragoni con Ava Gardner.
Con Freda, che perde la testa per lei e abbandona la moglie, inizia un intenso rapporto, dentro e fuori dal set. I due si spostano in Brasile dove vengono girati Guareany (1948) e O Caçula do Barulho (1949), ma la Canale mal sopporta il Sudamerica e obbliga Freda a tornare con lei in Italia dove, nonostante questi contrasti, continua ad essere la sua protagonista preferita.
Ne Il conte Ugolino (1949) dà sfoggio del suo grande temperamento drammatico. Dello stesso anno è Totò le Mokò (1949) di Carlo L. Bragaglia, un divertentissimo film al fianco del grande Totò (col quale nel 1955 gira anche Il coraggio).
Nel 1954 ottiene grandi consensi con Teodora, dove raggiunge l'apice della sua sensualità quando si esibisce nella danza dei sette veli.
Il successo di questo film le apre le porte per ruoli in costume, come quello ottimamente interpretato di Armida ne La Gerusalemme liberata (1957).
Dalla fine degli anni '50 si dedica soprattutto al genere "peplum", recitando in film di scarso rilievo, che però non mancano di mettere in risalto la sua austera bellezza: Le fatiche di Ercole (1957) e La rivolta dei gladiatori (1958).
Infine la ricordiamo nell'intenso ruolo della baronessa Du Grand ne I vampiri (1957), ultimo lavoro diretto per lei da Riccardo Freda.
Rotto il rapporto col regista, Gianna Maria Canale si allontana dalle scene e anche dalla mondanità. Non appare più in pubblico né si fa fotografare, rimanendo così immortalata nella memoria degli spettatori, affascinante e raffinata come nei tempi d'oro.
[modifica] Curiosità
L'annunciatrice televisiva Alessandra Canale è sua nipote.
