Diritti soggettivi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Indice |
[modifica] Nozione
I diritti soggettivi sono quelle posizioni giuridiche soggettive di vantaggio che l'ordinamento giuridico (ossia il diritto oggettivo) riconosce e garantisce al soggetto per soddisfare un suo interesse sostanziale, accordandogli una serie di facoltà e poteri per consentire in via immediata e diretta la realizzazione dell'interesse medesimo e per reagire nel caso della sua lesione ad opera di terzi.
Nella dottrina giusnaturalistica si è molto discusso se il diritto soggettivo sia:
- uno status "riconosciuto" al singolo, nel senso che l'ordinamento si limita a qualificare uno status che il singolo aveva in natura già prima della qualificazione normativa;
- uno status "conferito" al singolo (la concezione positivista afferma che senza l'intervento normativo il singolo non sarebbe titolare di alcuno status).
A seconda che la realizzazione dell'interesse, che costituisce il substrato materiale del diritto soggettivo, richieda o meno la cooperazione di terze persone, si è soliti distinguere tra diritti assoluti (che siffatta cooperazione non richiedono e che sono, come tradizionalmente si dice, tutelati erga omnes), e diritti relativi (per la relizzazione dei quali è necessario l'intervento, sia pure in negativo, come nel caso dei diritti potestativi, di un terzo.
[modifica] Diritto romano
Nel diritto romano non era conosciuta una distinzione tra i diritti, per la semplice ragione che non era stata enunciata una generale nozione di diritto.
Erano invece definite le actiones, e in particolare quelle in rem e quelle in personam, poiché nel diritto romano si aveva una visione processuale: le actiones in rem erano accordate a tutela del mancipium e poi furono estese alla servitù; solo in epoca post-classica furono attribuite anche per la superficie e l'enfiteusi.
Non era conosciuta la categoria dei diritti assoluti: la tutela delle posizioni oggi definibili come "diritti della personalità" si aveva con l'esercizio delle cosiddette actiones iniuriarum, con cui era sanzionata la condotta di ingiuria, diffamazione, violazione di domicilio, sequestro di persona, ecc.
[modifica] Dottrina pandettistica
Fu la dottrina pandettistica nel 1800 a classificare i diritti in assoluti e relativi F.K. von Savigny, Bernhard Windscheid, anche in conseguenza dell'ingresso nel mondo giuridico di principi illuministici che ammettevano l'esistenza di "diritti dell'uomo" sulla base della sola nascita.
Non fu elaborata una vera e propria categoria di «diritti della personalità», ma si affermò che i diritti reali si caratterizzano, a differenza di quelli relativi, per la loro inerenza alla cosa e per la loro opponibilità erga omnes.
[modifica] L'attuale rilievo della distinzione
La dottrina italiana fin dall'inizio del secolo XIX ha dubitato della razionalità della distinzione tra diritti assoluti e relativi. Già Santi Romano (Palermo 1875 - Roma 1947) rilevò che alcuni titolari di diritti relativi (nella specie: i diritti personali di godimento) hanno una tutela erga omnes: si pensi al locatario quando il contratto ha durata ultranovennale ed è trascritto. L'art. 1599 del Codice civile dispone che il contratto di locazione è opponibile al terzo acquirente se ha data certa, ai sensi del successivo art. 2704 del Codice.
Per di più, vi sono alcuni diritti di credito che hanno tutela erga omnes addirittura nei confronti dei subacquirenti di un bene: si pensi all'affittuario di fondi rustici cui la legge speciale attribuisce il diritto di prelazione erga omnes.
Pertanto, attualmente alcuni autori (es. Di Majo) affermano che la distinzione non ha un fondamento razionale, ma è frutto di condizionamenti storici, e quindi va abbandonata, proponendo in suo luogo la seguente tripartizione:
- diritti reali assoluti, caratterizzati dalla opponibilità erga omnes; il carattere di inerenza alla cosa non è ritenuto elemento essenziale;
- diritti di credito a tutela rafforzata, nascenti da contratto (es. comodato, locazione, affitto, e caratterizzati anch'essi dalla opponibilità erga omnes e talora anche dal diritto di prelazione; questa categoria gode di tutela rafforzata solo se prevista dalla legge (non può l'autonomia privata rendere opponibile ai terzi un diritto che la legge qualifica come diritto relativo semplice);
- diritti di credito semplici, nascenti da contratto, con rilevanza di regola inter partes, salvo alcune eccezioni individuate nella prassi dalla giurisprudenza.
[modifica] Diritti assoluti e relativi
I diritti soggettivi possono essere divisi in due categorie principali, a seconda delle loro caratteristiche.
Si dicono diritti assoluti quei diritti che possono essere fatti valere nei confronti di tutti (erga omnes). A tale assolutezza corrisponde la genericità del dovere gravante sugli altri: esso consiste semplicemente nell'astenersi dal violare le posizioni giuridiche del titolare. In questo caso infatti il titolare del diritto soddisfa il proprio interesse direttamente, godendo della posizione di vantaggio e delle facoltà accordategli dalla legge.
Sono assoluti i diritti della personalità e i diritti reali.
Sono invece detti diritti relativi (o personali) quei diritti che, al fine di realizzare lo specifico interesse che ne costituisce l'essenza,richiedono la fattiva collaborazione (attiva o passiva) di un soggetto determinato. Un tipico esempio di diritto relativo è costituito dai diritti di credito. Qui il titolare del diritto soddisfa il proprio interesse mediante la specifica prestazione di un altro individuo, per cui al diritto del creditore corrisponde un obbligo in capo al debitore.
Nella categoria dei diritti relativi viene normalmente inquadrata anche la categoria dei c.d. [[diritti potestativi], in cui non si ha una modificazione fattuale della realtà, come nei diritti di credito, ma solo una modificazione giuridica, mediante la dichiarazione di volontà del titolare del diritto (cui corrisponde una connessa posizione di soggezione in capo ad un altro soggetto).
[modifica] I diritti potestativi
La nozione di diritto è contestata quando si parla dei cosiddetti diritti potestativi, figura elaborata dalla dottrina tedesca e in Italia da Giuseppe Chiovenda (1872 - 1937) e che indica quella posizione soggettiva che consente di modificare con un negozio giuridico l'altrui sfera giuridica.
Tradizionalmente, si ammetteva che -rispetto al diritto potestativo- non ci fosse una posizione di obbligo bensì di soggezione: il soggetto nulla può e deve fare. Peraltro, quasi mai l'ordinamento giuridico lascia il soggetto passivo sprovvisto di tutela nei confronti del potere altrui, potendo egli chiedere in sede giudiziaria se l'esercizio del diritto potestativo abbia rispettato i canoni della correttezza e buona fede.
Dagli anni '80 in poi, al diritto potestativo nel linguaggio giuridico si è sostituita l'espressione "potere di diritto privato". Si pensi ad esempio al potere del datore di lavoro privato di irrogare sanzioni disciplinari e di disporre il licenziamento del lavoratore dipendente: di fronte a tale potere, vi è senz'altro una posizione tutelata del lavoratore, e non di mera soggezione, poiché lo Statuto dei lavoratori del 1970 prevede garanzie procedimentali, oneri e termini a difesa, modellati sulla base del procedimento disciplinare indicato dal Testo Unico n. 3 del 1957 sul pubblico impiego.
[modifica] I diritti della personalità: cenni e rinvio
I diritti della persona sono un gruppo di diritti soggettivi strettamente collegati al concetto di persona.
L'espressione «diritti della personalità» è contenuta testualmente nell'art. 24 della legge di riforma del Diritto internazionale privato (Legge n. 218 del 1995):
Art. 24
Diritti della personalità
1. L'esistenza ed il contenuto dei diritti della personalità sono regolati dalla legge nazionale del soggetto; tuttavia i diritti che derivano da un rapporto di famiglia sono regolati dalla legge applicabile a tale rapporto.
2. Le conseguenze della violazione dei diritti di cui al comma 1 sono regolate dalla legge applicabile alla responsabilità per fatti illeciti.
 |
Per approfondire, vedi la voce Diritti della persona. |
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- Tutela del diritto alla salute all’estero
- Carta di Ottawa
- Organizzazione Mondiale della Sanità
- Danno esistenziale e danno morale soggettivo
- Diritti della personalità e Internet
[modifica] Approfondimenti
voce Diritti assoluti e relativi in Enciclopedia del diritto 1983, Giuffrè, Vol XII,748 a cura di Francesco Santoro Passarelli
 |
Collabora al Progetto WikiLex - Visita la Biblioteca del Diritto - Accedi al nostro portale |
| Voci: Diritto: Aerospaziale · degli Animali · Bellico · Internazionale privato · | |
| Categorie: Diritto: Agrario · Amministrativo · Assicurazioni · Bancario · Canonico · Civile · Costituzionale · Commerciale · Comparato · Comune · Comunitario · Ecclesiastico · Fallimentare · Famiglia · Finanziario · Industriale · Informatico · Informazione · Internazionale · Lavoro · Penale · Penitenziario · Privato · Processuale civile · Processuale penale · Pubblico · Romano · Tributario |
