Danny Boyle
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Danny Boyle (Manchester, 20 ottobre 1956) è un regista britannico.
Nato da una famiglia di emigranti irlandesi, comincia a lavorare in teatro dall'età di diciotto anni e già due anni dopo lavora come regista teatrale per la Joint Stock Theatre Company e poi si sposta a Londra per lavorare come direttore artistico per London's Royal Court Theatre. Dal 1991 lavora qualche anno per la televisione inglese.
Esordisce al cinema nel 1994 con Piccoli omicidi tra amici (Shallow grave), tratto dall'omonimo romanzo di John Hodge. Si tratta di una black comedy in cui tre amici, brillantemente interpretati da Ewan McGregor, Christopher Eccleston e Kerry Fox, si ritrovano a dover fare i conti con un cadavere che si ritrovano in casa insieme ad una valigia piena di soldi.
Il successo arriva con il film successivo, Trainspotting, del 1996, sempre a fianco di John Hodge alla sceneggiatura e Ewan McGregor davanti alla macchina da presa, ai quali si aggiunge anche Andrew McDonald in fase di produzione. Il film, che tratta in maniera ironica e grottesca il tema della droga in Scozia, ambiente privilegiato di Boyle, diventa un cult che frutta al regista l'occasione di girare alcune scene del quarto film della serie Alien.
Nel 1997 gira negli Stati Uniti Una vita esagerata (A life less ordinary), con Ewan McGregor e Cameron Diaz, che si rivela però un insuccesso commerciale, come del resto il film successivo. L'idea di portare sullo schermo il romanzo The Beach è di Ewan McGregor, che la propone a Boyle. La produzione, tuttavia, sceglie come attore protagonista Leonardo DiCaprio, senza consultare il regista, che aveva già promesso il ruolo a McGregor. I media enfatizzano la situazione e da allora i due non lavoreranno più insieme. Anche questo film, del 2000, non convince il pubblico e la critica.
Dopo un breve ritorno alla televisione per due TV-movies con la BBC, nel 2003 esce 28 giorni dopo, in cui collabora nuovamente con Alex Garland, e nel 2004 Millions.