Consociativismo
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Il consociativismo è una pratica politica in cui fra maggioranza e opposizione parlamentare avviene uno scambio di favori e clientelismi, volti alla spartizione dei vantaggi economici e sociali del potere.
Questa pratica avviene soprattutto in quei regimi parlamentari in cui vi è un sostanziale immobilismo, ovvero la mancanza di alternanza fra le varie parti politiche nella gestione della cosa pubblica. Il consociativismo è stata una pratica diffusissima nell'Italia degli anni Ottanta, sino allo scoppio dello scandalo Tangentopoli. Il fenomeno di consociativismo, infatti, alla pari del precedente trasformismo, portò all'uso sempre più ampio della corruzione come strumento politico.
La pratica del consociativismo continuò sinché le storie di corruzione non divennero di dominio pubblico, e, proprio a causa di questa forma patologica del sistema democratico, ebbe fine il tradizionale schieramento politico della Prima Repubblica, con la dissoluzione della Democrazia Cristiana, del Partito Socialista Italiano, del Partito Socialista Democratico Italiano, del Partito Liberale Italiano ed un fortissimo ridimensionamento del Partito Repubblicano Italiano.
