Cinico

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I cinici sono i seguaci della scuola filosofica di Antistene; il loro esponente più importante è Diogene di Sinope. Il nome sembra derivare o dal Cinosarco, l'edificio ateniese che fu la prima sede della scuola, o dalla parola greca per "cane", appellativo che fu dato ai cinici dalle correnti filosofiche avversarie.

I cinici professavano una vita randagia, indifferente ai bisogni e fedele al rigore morale. Dopo un periodo di declino per la scuola cinica, essa ebbe una ripresa in concomitanza alla corruzione del potere imperiale: si fece appello allora alla libertà interiore e all'austerità dei costumi.

L'interesse della scuola fu prevalentemente etico, e il concetto di "virtù" assunse un nuovo significato in una vita vissuta secondo natura; l'ideale era divenuto l'autosufficienza.

[modifica] Popolarità del Cinismo nell'Epoca Moderna

L'attuale epoca è qualche volta descritta come Era del Cinismo^[1]. Generalmente, chi aderisce a questo punto di vista crede che il cinismo sia accessibile e sostengono che man mano che l'Era dell'Informazione progredisce, le ripetute manifestazioni di malcostume da parte dei politici, aziende e religioni organizzate giustifica il cinismo strisciante (e la relativa filosofia dello scetticismo). Gli articoli giornalistici frequentemente impiegano un punto di vista cinico, e pochi giornali di massa mostrano punti di vista alternativi come lo stoicismo o l'edonismo.

Alcuni oppositori del punto di vista cinico dicono che il cinismo porta a focalizzarsi così fortemente sugli aspetti negativi delle situazione da portare alla depressione. Gli oppositori dicono che sarà sempre possibile trovare modi di fare sbagliati e il fatto che i mass media si focalizzino sugli aspetti negativi da' l'impressione che l'umanità nel suo complesso sia moralmente corrotta, ma ciò è più un effetto delle notizie giornalistiche eccessivamente critiche più che una visione aderente alla realtà.

In ogni caso, il cinismo nel suo complesso è strettamente correlato al pessimismo, i cinici comunemente affermano che la società ha una forte apatia verso i mali sociali, e che la consapevolezza del mondo attuale e delle tematiche sociali devono essere diffuse prima che una soluzione valida possa essere formulata.

Alcuni altri argomentano che mentre sono d'accordo che vi siano sempre presenti comportamenti sbagliati, questa presa di coscienza non giustifica l'apatia verso il malcostume e che bisognerebbe focalizzarsi sul problema di trovare piuttosto la migliore soluzione.

Il "cinico" ha la tendenza verso la negazione o il rifiuto del rendersi consapevole delle capacità creative o estetiche delle altre persone.