Carpocrate

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Carpocrate (latino Carpocrates), è stato uno gnostico? del II secolo d.C.

Si sa molto poco della sua vita, da Clemente Alessandrino sappiamo qualche notizia non tanto su di lui ma su suo figlio Epifane:

Questo Epifane, di cui si tramandano anche gli scritti, fu figlio di Carpocrate e di Alessandria, alessandrino per parte di padre, cefallenio per parte di madre. (Clemente, Stromati, III 5).

Da Ireneo sappiamo invece che la gnosi dei Carpocraziani fu diffusa a Roma, al tempo di papa Aniceto da una tal Marcellina; mentre dallo stesso autore conosciamo parte della dottrina di Carpocrate:

Carpocrate dice che il mondo e ciò che vi è contenuto sono stati creati da angeli molto inferiori al padre ingenerato, e che Gesù generato da Giuseppe e nato uguale agli uomini è stato più giusto degli altri. La sua anima ferma e pura ha ricordato le cose da lei viste nel soggiorno presso il Dio ingenerato; e per questo da lui è stata inviata in basso una potenza, affinché per suo mezzo potesse sfuggire i creatori del mondo. L'anima, passata attraverso tutti costoro e resa libera da tutti, è risalita a Dio, e ugualmente ogni altra che abbraccia lo stesso modo di vita.

Tuttavia questa notizia forse è da ricollegare alla setta piuttosto che al suo fondatore, di cui i riferimenti gnostici non sono ancora chiari.

[modifica] Epifane

Clemente Alessandrino oltre a pochi cenni biografici riporta anche alcuni passi del Sulla Giustizia opera di Epifane. In questa il figlio di Carpocrate, ricollegandosi all'antica contrapposizione d'origine pagana tra Natura e Legge, vedeva nelle leggi umane (Legge Mosaica), che sanciscono il diritto di proprietà, una grave trasgressione delle leggi divine, fondate sulla comunanza di ogni bene, anche «la donna ha congiunto con l'uomo e ugualmente accoppiato tutti gli animali e così ha manifestato la giustizia come comunanza con uguaglianza. Ma coloro che erano nati grazie a questo principio hanno rifiutato la comunanza che produce la loro nascita e dicono: Chi ha preso una donna se la conservi, mentre tutti potrebbero averle in comune, come fanno vedere gli altri animali». Il testo di Clemente piuttosto generico non presenta chiari riferimenti concezioni gnostiche, anzi si parla con chiarezza di un Dio sommo creatore del mondo, quando invece nella gnosi la creazione del mondo materiale è attribuita a un Dio inferiore.

[modifica] Carpocraziani

Ireneo in Adversua haerese, oltre a varie notizie su pratiche magiche, fornisce una breve descrizione etica dei principi morali della setta, legati solo dalle esigenze di fede e amore, considerando ogni altro sentimento indifferente alla Redenzione dell'anima anzi considerando essenziale il commettere tutti i peccati «e in relazione alla trasmigrazione delle anime nei corpi essi affermano che le anime in ogni vita debbono provare ogni esperienza», in modo da esaurire tutti i peccati e liberarsi dal corpo materiale; proponendo come esempio da seguire il Cristo, ritenuto un semplice uomo vivificato da una potenza divina che gli ha permesso di risalire nel mondo divino. A questa visione etico corrisponde una complessa cosmologia fondata su arconti (angeli) creatori del mondo.

[modifica] Fonti

Clemente, Stomati, III, 5-9.
Ireneo, Adversus haereses, I, 25.

[modifica] Bibliografia

A. Hilgenfeld, Die Ketzergeschichte des Urchristentums, Leipzig 1884, p. 397 sgg.
H. Kraft, Gab es einem Gnostiker Karpokrates?, in «Theologische Zeitschrift», VIII 1952, p. 434 sgg.
H. Liboron, Die karpokratianische Gnosis, Leipzig 1938.
S. Pétrement, Le Dieu séparé. Les origines du gnosticisme, Paris 1984, p. 475 sgg.
Testi gnostici in lingua greca e latina, a cura di Manlio Simonetti, Milano 1993, p. 181 sgg.