Caproni Ca.18
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| Caproni Ca.18 | |
|---|---|
| Descrizione | |
| Ruolo | Ricognitore (Aereo da osservazione) |
| Equipaggio | 2 |
| Primo volo | fine 1912 |
| Entrata in servizio | 1914 |
| Costruttore | Caproni |
| Dimensioni | |
| Lunghezza | 7,67 m |
| Apertura alare | 10,92 m |
| Altezza | 2,90 m |
| Superficie alare | 22 m² |
| Pesi | |
| A vuoto | 400 kg |
| Massimo al decollo | 600 kg |
| Propulsione | |
| Motore | Un motore rotativo Gnome |
| Potenza | 80 CV |
| Prestazioni | |
| Velocità massima | 120 km/h |
| Autonomia | 5 h |
| Tangenza | |
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| Progetto:Aviazione | |
Il Caproni Ca.18 era un monoplano da ricognizione impiegato dalle forze italiane nelle prime fasi della prima guerra mondiale. Vennero impiegati dalla 15a Squadriglia, la prima ad impiegare velivoli di costruzione e progetto italiani.
Progettato da Giovanni Battista "Gianni" Caproni derivava dalla famiglia di monoplani Ca.8, Ca.16 sviluppata tra il 1911 ed il 1912.
Il velivolo era in legno rivestito in tela ed adottava dei finestrini laterali per agevolare la visuale del pilota verso il basso, in quando il Ca.18 era destinato al ruolo di osservazione aerea. Particolare era l’adozione di ali con un innesti a baionetta in modo da permetterne un semplice smontaggio per agevolarne la rimessa.
L’aereo era destinato al 1° concorso militare italiano che si tenne all’inizio del 1913, ma il Ca.18 non ottenne commesse. Successivamente, dopo la nazionalizzazione della Caproni nell’estate del 1913, venne ordinato un lotto di questi velivoli, che andarono ad equipaggiare la 15a Squadriglia, la prima ad impiegare velivoli di costruzione e progetto italiani. Lo sviluppo del Ca.18 continuò con altri modelli che costituivano delle varianti del progetto originale: Ca.19, Ca.20, Ca.24, Ca.25. Tra questi la variante più significativa è costituita dal Ca.20 un prototipo di aereo da caccia.
