Burchiello (poeta)

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Domenico di Giovanni, meglio noto come il Burchiello (Firenze, 1404 - Roma, 1449), fu un poeta italiano del Quattrocento, celebre per il linguaggio assurdo e paradossale usato nei suoi sonetti.

[modifica] Biografia

Di famiglia umile (il padre era un legnaiolo, la madre filatrice di pannolini) fu barbiere di professione e iscritto alla Corporazione dei Medici e degli Speziali, come Dante Alighieri. Non ebbe, per sua stessa ammissione, una formazione scolastica e passò gli anni tra scherzi e burle. La sua bottega divenne presto un circolo di letterati e artisti, ma anche di politici che osteggiavano la dinastia medicea. Per questo motivo venne esiliato da Cosimo il Vecchio nel 1434. Ebbe vita travagliata, a Siena dove gli risultano tre pene pecuniarie di cui una per furto, e poi a Roma dove nel 1445 tentò di aprire una nuova bottega di barbiere. Morì in miseria qualche anno dopo.

[modifica] Poesie alla burchia

Le poesie del Burchiello sono sonetti (tutti nella forma caudata tranne uno) in un linguaggio straordinario e con costrutti logici spesso inesistenti. I sonetti normali che si leggono nella seconda parte delle sue opere sono attacchi beffardi contro la cultura letteraria petrarchesca o descrizioni della vita miserabile che conduceva, mentre, nella prima parte, i cosiddetti sonetti alla burchia (secondo la sua stessa definizione "alla piratesca prendendo un po' qui un po' là, alla rinfusa") sono un guazzabuglio di parole, senza alcun nesso apparente, con effetti comici e stralunati. Il gioco verbale è reso da un linguaggio teso e volutamente teatrale che fa ampio uso della metonimia, della sostituzione, del paradosso e dell'inversione, per creare un effetto ilare o denigratorio. Il critico De Robertis parlò di "pop art" del tempo e i versi sono avvicinabili alle pitture dell'Arcimboldo per la continua presenza di animali e vegetali, una "seconda" realtà pienamente popolare e giocosa, burlesca. La prima quartina di uno dei suoi sonetti più celebri chiarisce il senso di distruzione del linguaggio tipica del Burchiello e dei suoi seguaci.

Nominativi fritti, e Mappamondi,
E l'Arca di Noè fra due colonne
Cantavan tutti Chirieleisonne
Per l'influenza de' taglier mal tondi.

L'attribuzione dei sonetti del Burchiello è purtroppo non facile dato che la prima edizione a stampa dei suoi lavori avvenne nel 1757 (Sonetti del Burchiello, del Bellincioni e d'altri poeti fiorentini alla burchiellesca), ma è un testo pieno di errori e che raccoglie poesie di autori disparati.