Bruno Zevi
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Bruno Zevi (Roma, 22 gennaio 1918 – Roma, 9 gennaio 2000) è stato un architetto e critico d'arte italiano.
[modifica] Biografia
Nasce a Roma, dove consegue la maturità classica. Nel 1938, a seguito delle leggi razziali, lascia l'Italia per Londra e poi per gli Stati Uniti.
Si laurea in architettura ad Harvard con Walter Gropius e studia l'opera di Frank Lloyd Wright, che contribuirà a divulgare in Italia con numerosi saggi e articoli lungo tutto il corso della sua vita.
Al suo rientro in Europa, nel 1943, partecipa alle lotte antifasciste del Partito d'Azione. Nel 1944 fonda l'Associazione per l'Architettura Organica (APAO) e l'anno successivo la rivista "Metron-architettura", ed diviene una delle più importanti menti teoriche del Razionalismo italiano del secondo dopoguerra.
Nel 1948 diviene professore ordinario di Storia dell'Architettura presso lo IUAV di Venezia e nel 1964 alla facoltà di Architettura dell'Università della Sapienza di Roma. Si dimetterà dalle sue cariche accademiche nel 1979, dopo aver clamorosamente denunciato lo stato di degrado culturale e l'eccessiva burocratizzazione delle università.
Dal 1954 al 2000 tiene una rubrica settimanale di architettura su Cronache e su L'Espresso, nel 1955 fonda la rivista mensile L'architettura-cronache e storia, che dirigerà fino al 2000.
È insignito della Laurea honoris causa dalle università di Buenos Aires, del Michigan e del Technion di Haifa, è membro onorario del Royal Institute of British Architects e dell'American Institute of Architects, segretario generale dell'Istituto Nazionale di urbanstica (INU), accademico di San Luca, vicepresidente dell'Istituto Nazionale di Architettura (In/Arch). Nel 1979 viene eletto presidente emerito del Comitato Internazinale dei Critici di Architettura (CICA).
Nel 1988 è Presidente d'onore del Partito Radicale.
Nel 1998 è tra i principali fondatori del Partito d'Azione Liberalsocialista.
Muore improvvisamente il 9 gennaio 2000 nella sua casa romana, avrebbe compiuto 82 anni lo stesso mese.
[modifica] Opere
- "Saper vedere l'architettura" (1948), tradotto in quindici lingue;
- "Storia dell'architettura moderna" (1950 e 1996):
- "Architettura in nuce" (1979);
- "Saper vedere l' urbanistica" (1997);
- "Leggere, scrivere, parlare architettura" (1997);
- "Controstoria e storia dell'architettura" (1999).
