Amedeo di Castellamonte
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Amedeo di Castellamonte (Torino 1610-1683) fu un architetto, ingegnere civile e militare italiano.
[modifica] Biografia
Nacque nel 1610 nel comune di Castellamonte, a circa 40 chilometri da Torino. Il padre, l'architetto Carlo, era il conte del luogo. La madre si chiamava Ippolita Maria Fiocchetto.
Conseguita la laurea in legge, Amedeo affiancò il padre, architetto reale dei Savoia.
Nel 1639 gli vennero conferite le patenti di ingegnere ducale, confermate nel 1641 e nel 1656. Con tale mansione continuò l’opera del padre, dando prova di un notevole talento urbanistico.
Tra le sue realizzazioni più importanti, tutte a Torino, si possono ricordare:
- il nuovo Palazzo Ducale (oggi Reale) iniziato nel 1646 per volere di madama reale Maria Cristina e compiuto nel 1660 sotto Carlo Emanuele II, grazie all’opera di numerosi artisti significativi; ad Amedeo di Castellamonte si deve, nel 1658, la facciata con il corpo centrale fiancheggiato da due laterali più elevati, con il relativo collegamento alla piazza Castello. La torre ad ovest, insieme alla cappella della Sindone (opera di Guarino Guarini), è stata danneggiata da un incendio nell’aprile 1997.
- progetto di ampliamento della città verso il Po da piazza Castello, mediante la realizzazione di complessi caratterizzanti: la unitaria via Po, porticata su entrambi i lati, con saldature a terrazzi tra gli isolati del lato sinistro al fine di creare una passeggiata coperta lunga 1250 metri tra il Palazzo Reale ed il Po (intervento successivo); la via Accademia Albertina con la piazza Carignano e la piazza Carlina a metà della via Maria Vittoria
Seguirono altre opere alla chiesa di San Salvario, al convento di Santa Cristina, al castello di Moncalieri e alla Villa della Regina. Nel 1654 progettò la chiesa dei Santi Bernardino e Brigida Lucento e, nel biennio successivo, si interessò alla Cappella della Sindone di Chambéry e a quella che il sovrano voleva creare a Torino. Ma fu il 1658 l'anno che coronò la sua vita, quando avviò i cantieri della Reggia di Venaria Reale.
Pur impegnato da questa impresa, riuscì a dedicarsi anche ai piani di ampliamento di Torino. Progettò infatti piazza Carlo Emanuele II, più nota ai torinesi come piazza Carlina, e i 1250 metri prospettici di via Po, che venne aperta nel 1674. Nel frattempo lavorò anche come architetto militare e scenografo. Nel 1680 iniziò il nuovo ospedale San Giovanni Battista, ma non fece in tempo a finirlo.
Morì il 17 settembre 1683.
